L’UE valuta la possibilità di sospendere alcune parti dell’AI Act, la storica legge sull’intelligenza artificiale a fronte delle pressioni degli Stati Uniti e delle Big Tech. Lo scrive il Financial Times, secondo cui Bruxelles è pronta ad annacquare parte del suo regolamento digitale, inclusa la legge sull’intelligenza artificiale entrata in vigore lo scorso anno, in una decisione su un cosiddetto pacchetto di semplificazione del 19 novembre.
Le accuse degli Usa
La bozza di proposta si inserisce in un dibattito più ampio su quanto aggressivamente l’Unione europea debba far rispettare le proprie norme digitali di fronte alla forte reazione delle Big Tech sostenute dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. D’altra parte, il potere della lobby americana a Bruxelles ha raggiunto quota 151 milioni di dollari quest’anno, secondo stime accreditate.
L’Unione europea ha dovuto affrontare forti pressioni da parte del governo statunitense, delle Big Tech e di gruppi europei in merito al suo AI Act, considerato il regime più severo al mondo per regolamentare lo sviluppo di questa tecnologia in rapida evoluzione. Talmente severo da rappresentare secondo alcuni un inutile ostacolo al progresso tecnologico.
Già quest’estate, il timore di indurre Trump a interrompere le forniture di intelligence o armi all’Ucraina o a scatenare una guerra commerciale transatlantica con l’Ue ha spinto Ursula von der Leyen ad accettare un accordo commerciale al ribasso per la Ue ad agosto. E ora non è finita, perché i funzionari dell’UE sono diffidenti nei confronti di qualsiasi mossa che possa indurre la Casa Bianca ad adottare misure di ritorsione.
L’UE si è “impegnata” con l’amministrazione Trump per apportare modifiche all’AI Act e ad altre normative digitali nell’ambito del suo più ampio processo di semplificazione, ha detto un alto funzionario dell’UE al Financial Times.
Molte disposizioni dell’AI Act sono ancora ferme ai box
Per quanto la legislazione sia entrata in vigore nell’agosto 2024, molte delle sue disposizioni entreranno in vigore soltanto nei prossimi anni. La maggior parte delle disposizioni relative ai sistemi di AI ad alto rischio, che possono rappresentare “gravi rischi” per la salute, la sicurezza o i diritti fondamentali dei cittadini, entreranno in vigore nell’agosto 2026.
La Ue valuta un anno di grazia per le aziende che violano l’AI Act
Nella bozza di proposta, visionata dal Financial Times, la Commissione sta valutando la possibilità di concedere alle aziende che violano le norme sull’utilizzo dell’AI a più alto rischio un “periodo di grazia” di un anno. La bozza di proposta è ancora oggetto di discussioni informali all’interno della Commissione e con le capitali europee e potrebbe ancora essere modificata prima della sua adozione il 19 novembre, hanno detto i funzionari.
Una volta che la Commissione presenterà la sua proposta, questa dovrà comunque essere approvata dalla maggioranza dei paesi dell’UE e dal Parlamento europeo.
I fornitori di sistemi di AI generativa che hanno già immesso i loro sistemi sul mercato prima della data di attuazione potrebbero quindi ottenere una sospensione di un anno dall’applicazione delle leggi “per fornire tempo sufficiente […] per adattare le proprie pratiche entro un termine ragionevole senza perturbare il mercato”.
Nella bozza la proposta di rimandare al 2027 le sanzioni
Bruxelles suggerisce inoltre di rinviare l’imposizione di sanzioni per violazioni delle sue nuove norme sulla trasparenza in materia di AI fino ad agosto 2027, per “fornire tempo sufficiente ai fornitori e agli utilizzatori di sistemi di AI” per adeguarsi agli obblighi.
La bozza mira inoltre a semplificare l’onere di conformità per le aziende e a centralizzare l’applicazione delle norme attraverso un proprio ufficio dedicato all’AI.
Diverse aziende, tra cui Meta, proprietaria di Facebook e Instagram, hanno avvertito che l’approccio dell’UE alla regolamentazione dell’AI rischia di impedire al continente di accedere a servizi all’avanguardia.
Un portavoce ha detto che sono ancora in corso colloqui all’interno della Commissione in merito a potenziali ritardi nell’“attuazione di parti mirate della legge sull’AI” e che “si stanno valutando diverse opzioni”. Il portavoce ha aggiunto che l’Unione rimane “pienamente favorevole alla legge sull’AI e ai suoi obiettivi”.


