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Tv private, nel 2012 perdite per 540 mln. Locali in crisi nera

Televisione

Tira le somme del mercato televisivo italiano, lo studio di settore con focus sull’emittenza locale presentato oggi a Roma da Confindustria Radio Tv. Dati poco confortanti, secondo i quali il 2012 è stato un anno negativo. Nel settore radiotelevisivo privato, la somma del risultato operativo delle imprese è pari a -509,3 milioni, mentre le perdite totali ammontano a 540,2 milioni. Il dato negativo “è influenzato dai risultati di Mediaset e TI Media, e dalla forte contrazione dei ricavi pubblicitari che emerge anche dai risultati della Rai”.

Secondo Confindustria Radio Tv, “salvo qualche eccezione le imprese nazionali medio-piccole presentano dati reddituali positivi, a dimostrazione che loro struttura dei costi, probabilmente più flessibile rispetto a quella dei grandi gruppi, consente di fronteggiare in modo più adeguato le fasi di crisi”.

Nel 2012 questo dato per il settore televisivo privato “è negativo ed è pari a -7,5% (includendo nel perimetro la Rai l’indice scende a -7,1%)”.

La dinamica della redditività, secondo lo studio, “risente dell’andamento negativo dell’economia in generale e di quello degli investimenti pubblicitari in particolare (-15% nel 2012 sul 2011). Le tv Locali, con redditività media del -14,3%, mostrano un dato peggiore rispetto alla media del settore televisivo. Questo è dovuto principalmente al sensibile calo nella raccolta pubblicitaria, passata da 390 milioni nel 2011 a 329,7 nel 2012”.

Nel 2012, spiega Confindustria Radio Tv, “il valore complessivo dei ricavi generati dalle principali società o gruppi societari operanti nel settore televisivo italiano ammonta a circa 9,5 miliardi. Di questi, 3,4 miliardi provengono dalla raccolta pubblicitaria e 6,1 miliardi dai servizi pay tv, dal canone Rai e dagli altri ricavi”.

I ricavi del solo comparto televisivo privato, “al netto di quelli della Rai, superano i 6,7 miliardi e sono suddivisi in ricavi pubblicitari per 2,7 miliardi e altri ricavi per 4 miliardi. I ricavi delle società private rappresentano il 71,2% del mercato nazionale”.

Il totale dei ricavi dei gruppi privati, secondo lo studio, “è costituito per il 40% dai ricavi pubblicitari (47,3% nel 2011) e per il 60% dal mercato pay e dagli altri ricavi (52,7% nel 2011).

Rispetto agli anni scorsi aumenta il divario tra le entrate pubblicitarie e quelle da attività a pagamento a vantaggio di queste ultime”. A differenza delle tv nazionali, “le tv locali presentano una percentuale di ricavi pubblicitari preponderante rispetto al totale delle risorse”.

Mediaset e Sky, conclude Confindustria Radio Tv, si confermano i principali operatori privati con 5,6 miliardi di ricavi su 6,7 miliardi realizzati, con quote di mercato sostanzialmente equivalenti (41,9% e 41,6%) e che nel loro insieme costituiscono l’83,6% dell’intero comparto privato.

Focus su Tv locali

Le tv locali rappresentano complessivamente la terza forza del comparto televisivo dell’intero mercato, la quarta se si considera anche la Rai. La quota di mercato detenuta dalle tv locali è pari al 7,1%, in calo rispetto al 2011 (8,3%).

Le Tv locali presentano un indice di patrimonializzazione (49,6%) superiore alla media del settore. Circa un terzo dei dipendenti del settore privato trova occupazione nelle Tv locali (4.388 su 14.812). Con la Rai e il relativo indotto, il valore stimato si aggira sui 90 mila addetti.

I ricavi totali (pubblicitari e altri ricavi) delle 339 società prese in esame nell’anno 2012 ammontano a 480,9 milioni di euro di cui 329,7 milioni euro provenienti dalla pubblicità, 148,3 milioni di euro costituiti da altri introiti, inclusi i contributi statali e 2,8 milioni da proventi finanziari.

I ricavi medi di tutte le emittenti televisive locali si attestano a 1,418 milioni di euro (1,465 mln nel 2011). Dopo una costante fase di crescita del mercato, che aveva trovato un consolidamento negli anni immediatamente precedenti alla digitalizzazione, negli ultimi cinque anni le Tv locali hanno perso 95 milioni di euro di ricavi ritornando sotto quota 500 milioni e riportando il comparto indietro di ben 8 anni. Pur essendo dati riferibili a un numero di emittenti variabili, sono significativi dell’andamento generale del settore. I ricavi pubblicitari delle 339 società analizzate ammontano a 329.752.250 euro. Sul fronte occupazionale le Tv locali registrano una battuta di arresto significativa. Dopo la crescita costante dell’ultimo decennio (con l’eccezione del 2010), rispetto al 2011 il comparto registra un calo dell’occupazione del 13,8% pari a 705 unità lavorative in meno. Lo studio evidenzia come senza il sostegno dei contributi dello Stato le Tv locali non possano mantenere gli attuali livelli occupazionali e, di conseguenza, non possano offrire i servizi di informazione sul territorio approntati dalle redazioni giornalistiche locali in virtù dei quali tali contributi vengono erogati. Nell’arco di 12 anni il comparto delle Tv locali ha registrato una perdita di 92,6 milioni di euro. Le perdite dell’ultimo quinquennio denunciano come alla crisi generale del settore pubblicitario che ha colpito l’intero sistema televisivo, l’emittenza locale abbia sofferto in maniera particolare l’impatto della digitalizzazione che ha portato alla perdita di visibilità del comparto.

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