Finestra sul mondo

Trump insiste sul muro con il Messico, La coalizione piu’ costosa della Merkel, Berlusconi gioca la carta razziale

di Agenzia Nova |

Poteri, economia, finanza e geopolitica nelle ultime 24 ore.

Finestra sul mondo è una rubrica quotidiana con le notizie internazionali di Agenzia Nova pubblicate in collaborazione con Key4biz. Poteri, economia, finanza, lette in chiave di interdipendenza con un occhio alla geopolitica. Per consultare i numeri precedenti, clicca qui.

Usa, il presidente Trump accusa i Democratici di essere dei “sovversivi” mentre i mercati tracollano

06 feb 11:06 – (Agenzia Nova) – Il presidente Donald Trump ha oggi accusato i Democratici che non hanno applaudito il suo discorso sullo Stato dell’Unione (Sotu) di essere “non-americani” e “sovversivi”. Le osservazioni sono state fatte, riferisce il quotidiano “New York Times”, durante la sua visita ad una fabbrica nello Stato dell’Ohio dove Trump ha celebrato la rivitalizzazione dell’economia statunitense. “Possiamo definirlo tradimento?” si e’ ed ha chiesto Trump alla platea a Cincinnati, rispondendosi poi “Perche’ no? Di certo, non sembravano amare molto il nostro paese”. La fabbrica, la Sheffer Corporation, produce cilindri pneumatici ed idraulici ed ha recentemente deciso di riconoscere ai propri dipendenti (126 lavoratori) un una tantum di 1.000 dollari in seguito al varo dei tagli fiscali. La Casa Bianca sperava di trarre un profitto di immagine dall’iniziativa della fabbrica, rinsaldando quanto gia’ sostenuto durante il discorso Sotu. Ma proprio mentre il presidente parlava le emittenti televisive hanno smesso di seguirlo e si sono concentrate sulla notizia del tonfo di Wall Street, dove, con la performance odierna, sono stati azzerati tutti i guadagni del 2018.

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Usa, presidente Trump insiste sul muro con il Messico mentre incombe un nuovo “shutdown”

06 feb 11:06 – (Agenzia Nova) – Il presidente Donald Trump e’ tornato ancora una volta oggi sulla necessita’ che il Congresso vari il finanziamento della costruzione del muro al confine con il Messico. Lo riporta il quotidiano “Wall Street Journal”. I senatori auspicano che il provvedimento presentato oggi contribuisca a metter fine allo stallo che ha bloccato il varo della legge di bilancio della durata di due anni. Le due Camere statunitensi si preparano questa settimana a produrre e approvare un altro provvedimento tampone sul bilancio per evitare lo “shutdown” (il blocco dell’amministrazione federale) a quattro giorni dalla scadenza del provvedimento in vigore, alla mezzanotte e 1 minuto di venerdi’ 9 febbraio. I temi dell’immigrazione sono ormai avviluppati a quelli delle legge di bilancio in un perpetuo braccio di ferro da quando Trump ha deciso di metter fine al programma Daca che proteggeva i “Dreamers” (i figli degli immigrati irregolari arrivati nel paese quando erano piccoli) dall’essere deportati. Il disegno di legge a firma del senatore repubblicano John McCain e del senatore democratico Chris Coons, non indica l’immediata approvazione del finanziamento della barriera al confine con il Messico, ma delinea una soluzione per i “Dreamers”: un percorso graduale verso la cittadinanza. Quanto al muro, si limita a predisporre uno studio sulla necessita’ di misure di sicurezza al confine con il Messico. Un compromesso che i Conservatori giudicheranno al ribasso e che lo stesso Trump potrebbe rigettare. Il Presidente questa mattina ha scritto un tweet inequivocabile al riguardo. Qualsiasi accordo sul Daca che non includa il muro “di cui abbiamo disperatamente bisogno – ha detto – e’ una totale perdita di tempo”. Si avvicina il 5 marzo, scadenza del programma Daca e i democratici “sembrano non curarsene. Facciamo un accordo!”, ha concluso.

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Spagna, forte caduta dell’Ibex in seguito al crollo di Wall Street

06 feb 11:06 – (Agenzia Nova) – I mercati azionari europei hanno avuto un brutto risveglio, in seguito all’ondata negativa che ha investito i mercati azionari di Stati Uniti e Asia. L’indice spagnolo, l’Ibex ha perso il 3,3 per cento, aprendo stamane con tutti i valori in rosso. Lo riferiscono oggi tutti i principali quotidiani spagnoli. Il calo e’ legato al crollo dell’indice Usa Dow Jones, che ieri ha registrato il piu’ grande calo della sua storia, con la perdita di 1.175 punti in un’unica sessione. Cosi’, il selettivo Madrid ha iniziato la giornata di oggi al di sotto del livello psicologico dei 9,800 punti, dopo aver perso ieri l’1,44 per cento. Le maggiori flessioni nelle prime fasi della sessione sono state registrate per ArcelorMittal (-5,2 per cento), Iberdrola (-4,8 per cento), Repsol (-4,6 per cento), Amadeus (-4,4 per cento) e Iag ( -4,1 per cento). L’improvvisa caduta di Wall Street e’ arrivata come conferma di un cambiamento di tendenza gia’ iniziato venerdi’ scorso. Lo stesso giorno in cui Jerome Powell ha assunto la presidenza della Federal Reserve, il Dow Jones ha cancellato tutti i guadagni accumulati dall’inizio dell’anno. La volatilita’ di Wall Street ha avuto ripercussioni sulle borse asiatiche e sulle grandi piazze del continente: Sydney ha perso il 3,2 per cento, Tokyo il 4,73 per cento, Seoul l’1,54 per cento e Hong Kong ha perso il 4,5 per cento . Anche i mercati azionari della Cina continentale (Shanghai e Shenzhen), sono stati influenzati dagli Stati Uniti e hanno registrato perdite superiori al 3 per cento.

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Catalogna, Erc propone un Parlamento parallelo per nominare Puigdemont

06 feb 11:06 – (Agenzia Nova) – Il partito sinistra Repubblicana di Catalogna (Erc) sta facendo pressioni affinche’ l’ex presidente della Generalitat catalana Carles Puigdemont si rassegni ad accettare una soluzione che finora non e’ stata presa in considerazione: una doppia presidenza della Generalitat, con lui come simbolico rappresentante all’estero e un altro candidato di Junts per Catalunya (JxCat) come presenza fisica alla presidenza. Lo riferisce il quotidiano spagnolo “El Mundo” che aggiunge come tutte le persone coinvolte nei negoziati politici in corso tra Barcellona e Madrid considerino la Presidenza simbolica come una delle poche soluzioni possibili per risolvere la particolare situazione di Puigdemont. Per arrivare al modello di una presidenza “reale” e di una “simbolica”, si dovrebbero effettuare due investiture. Una, l’unica con validita’ legale, eseguita nel Parlament con un candidato ancora da determinare nell’elenco di Junts per Catalunya. L’altra, figurativa, per concedere a Puigdemont il suo status di presidente “legittimo” ma senza una reale capacita’ esecutiva. Da parte sua, Puigdemont sta pianificando da Bruxelles una maniera per cambiare la legge 13/2008 per far strada a un doppio governo: un Consell della Repubblica con sede in Belgio e il Governo della Generalitat in Catalogna. La differenza tra la proposta dell’Erc e quella di Puigdemont risiede nel fatto che il Consell in Belgio non sara’ una carica simbolica ma sarebbe l’unico ente col reale potere di dettare la linea politica.

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Francia, il partito del presidente Macron cerca di minimizzare la sconfitta alle elezioni suppletive

06 feb 11:06 – (Agenzia Nova) – La Re’publique en marche, il partito del presidente Macron, cerca di minimizzare la doppia sconfitta alle elezioni suppletive che domenica hanno visto i Repubblicani vincere nei dipartimenti della Val d’Oise (in Ile-de-France) e di Belfort (est). Lo riferisce “Les Echos”, secondo il quale il partito presidenziale non e’ riuscito a mobilitare gli elettori. Questo lunedi’ tutti i rappresentanti di En marche hanno provato a relativizzare il risultato ricordando che si tratta di due circoscrizioni storicamente legate alla destra. Il quotidiano economico ricorda che tradizionalmente in questo tipo di votazioni il partito di maggioranza vincitore delle presidenziali ottiene scarsi risultati. Questa doppia sconfitta non ha fatto altro che confermare gli ultimi sondaggi, che registrano un calo del tasso di popolarita’ del presidente Macron e del premier Edouard Philippe tra i francesi. Tra i principali motivi di questo malcontento c’e’ la questione del potere d’acquisto. L’esecutivo dovra’ riguadagnare la fiducia dell’elettorato in vista delle prossime elezioni suppletive, previste in questo mese in altri dipartimenti.

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Francia, il presidente Macron in Corsica per una visita di due giorni

06 feb 11:06 – (Agenzia Nova) – Il presidente francese, Emmanuel Macron, si rende oggi in Corsica per una vista di due giorni, durante la quale incontrera’ alcuni rappresentanti locali nazionalisti e rendera’ omaggio alla memoria del prefetto Erignac, ucciso in un attentato venti anni fa. “Un incontro politico in piu’ in un’agenda che si e’ considerevolmente arricchita in queste ultime settimane”, scrive “Le Figaro”, spiegando che l’Eliseo ha lavorato molto per stabilire un programma “millimetrato”. Martedi’ sera Macron incontrera’ Giles Simeoni e Jean-Guy Talamoni, i due rappresentanti dei principali movimenti nazionalisti. L’Eliseo ha imposto la presenza di una bandiera francese all’interno dell’ufficio dove si svolgeranno i colloqui. Dopo essersi recato sull’isola durante la campagna elettorale, Macron ha lasciato gestire la questione corsa da due interlocutori poco esperti: il premier Edouard Philippe e la ministra “bis” dell’Interno, Jacqueline Gourault. Il presidente pronuncera’ un discorso mercoledi’ pomeriggio a Bastia. “Le Monde” nota che l’intervento sara’ molto seguito, soprattutto nel quadro del progetto di riforma costituzionale in cantiere.

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Germania, la polizia del Nord Reno Vestfalia monitora undici donne salafite

06 feb 11:06 – (Agenzia Nova) – Maya G, 31 anni, e’ considerata come una fanatica dalle autorita’ di sicurezza tedesche: la polizia della Renania Nord-Vestfalia (Nrv) la classifica come una minaccia. Cio’ significa che le autorita’ ritengono che possa commettere un attacco in qualsiasi momento. In totale ci sono undici donne tra i 253 islamisti in Nrv. Delle 134 persone rilevanti nella scena islamista, ben 35 sono donne. Le persone rilevanti sono considerate radicali che sostengono la violenza. Possono essere leader o aiutare altre persone a prepararsi per i crimini. La Renania Nord-Vestfalia e’ lo Stato con la maggior concentrazione di salafiti in Germania, ed ora per la prima volta le autorita’ hanno diffuso cifre precise in merito alla presenza femminile tra i ranghi dell’islamismo radicale. Tra le 255 persone provenienti da questa regione che sono emigrate nell’area dell’Isis negli ultimi anni, in totale 72 erano donne. Quasi due terzi di loro sono cittadine tedesche, cinque delle quali erano ancora minorenni quando hanno lasciato il paese. Tra le 75 persone che sono tornate in Germania 15 erano donne, pari al 20 per cento. Questi sono i dati riferiti, a seguito di una richiesta dei Verdi, dal ministro dell’Interno della Renania del Nord-Vestfalia, il cristiano democratico Herbert Reul (Cdu). “I dati mostrano che le donne della scena salafita sono state attive all’interno della rete”, ha dichiarato la deputata Verde Verena Schaeffer. La deputata ha richiesto piu’ programmi di prevenzione rivolti ai salafiti e alle loro famiglie per evitare che i figli vengano corrotti da questa ideologia. Secondo le autorita’ di sicurezza, dei circa 970 islamisti che dalla Germania si sono trasferiti in Siria o in Iraq, circa un quinto di loro e’ di sesso femminile. Un terzo degli jihadisti sono tornati nella Repubblica federale, tra cui circa 50 donne. Quasi nessuno di loro, tuttavia, e’ stato arrestato. Finora le donne sono state perseguite solo se sostenevano specificamente le organizzazioni terroristiche o se si erano battute in guerra. Il loro ruolo di madri e mogli e’ stato a lungo dai pubblici ministeri tedeschi considerato come un “comportamento socialmente adeguato”. Le autorita’, pero’, intendono cambiare approccio. Le donne sono spesso piu’ saldamente radicate nell’ideologia rispetto agli uomini. Questo e’ un altro motivo per cui il Procuratore generale ora vuole agire piu’ duramente di prima e portarle in tribunale per l’appartenenza a un’organizzazione terroristica straniera. Secondo il ministero dell’Interno del Nrv, le donne nel salafismo svolgono anche un “ruolo decisivo” nella diffusione della propaganda. L’Ufficio per la protezione della Costituzione dello Stato tedesco ha assunto diversi funzionari femminili per controllare queste donne. Ci sono attualmente circa 11.000 salafiti in Germania, e circa 3.000 di loro vivono nel Nord Reno-Vestfalia.

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Germania, la coalizione piu’ costosa della Merkel

06 feb 11:06 – (Agenzia Nova) – Quella che il cancelliere tedesco, la cristiano democratica Angela Merkel (Cdu), sta concordando con i socialdemocratici dell’Spd sara’ la grande coalizione piu’ costosa di sempre: ben 1.400 miliardi di euro. Fra le voci di spesa previste dal programma della coalizione figura il sussidio per la proprieta’ della casa, meglio noto come “sussidio per i bambini per la costruzione di casa” che era stato abolito nel 2006. Sono previsti inoltre sussidi per l’assicurazione pensionistica. L’Unione e l’Spd hanno a disposizione 46 miliardi di euro come margine di manovra. Il presidente dell’Istituto per la ricerca economica (Ifo) ha dichiarato in proposito: “E’ problematico, a mio avviso, che la grande coalizione, al culmine di una ripresa economica, allarghi la spesa totale. Sarebbe meglio stabilire nuove priorita’, ma rivedere e ridurre le spese esistenti”. Critiche arrivano anche dall’economista Christoph Schmidt: “Sarebbe stato meglio usare le eccedenze di bilancio, attualmente abbondanti, per il rimborso del debito e rafforzare il potenziale di crescita a lungo termine”. Si stima che la stabilizzazione del livello delle pensioni fino al 2025 costerebbe complessivamente circa quattro miliardi di euro, la maggior parte dei quali sara’ sostenuta solo nel 2025. Ma cio’ vale solo se l’economia proseguira’ l’attuale traiettoria di crescita; in caso contrario, i costi ammonterebbero a 15 miliardi di euro. Un miliardo di euro e’ stato stanziato dalla coalizione per portare i disoccupati di lunga durata a un lavoro permanente, attraverso un mercato sociale del lavoro. Dodici miliardi di euro sono preventivati entro il 2021 per l’espansione della fibra ottica, ed altrettanti entro il 2025. Il capitolo “Ambiente, clima ed energia” nell’accordo di coalizione non e’ facile. La coalizione vuole presentare un piano per porre fine alla produzione di energia a carbone, ma tale proposito potrebbe essere troppo costoso. Le misure per eliminare gradualmente il consumo di lignite nella sola Lusazia sono state stimate a 100 milioni di euro all’anno. A queste andrebbero aggiunte quelle nell’area mineraria renana. Al fine di promuovere l’espansione delle energie rinnovabili, i partner vogliono pubblicizzare l’energia eolica e solare nel 2019 oltre a quanto deciso finora. Entro il 2021, l’aiuto federale per l’espansione delle infrastrutture municipali dovrebbe aumentare da 332 milioni di oggi a un miliardo di euro all’anno. Un miliardo dovrebbe anche essere destinato a misure per migliorare la qualita’ dell’aria nelle citta’ e per impedire il divieto di guida dei veicoli diesel. Un quarto di miliardo, invece, finirebbe al settore automobilistico.

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Berlusconi ora gioca la carta razziale

06 feb 11:06 – (Agenzia Nova) – Erano davvero malriposte le speranze che Silvio Berlusconi potesse mitigare le intemperanze dei suoi alleati di estrema destra in tema di immigrazione: lo scrive il settimanale britannico “The Economist” commentando la presa di posizone dell’ex primo ministro italiano dopo l’attacco razzista di Macerata. Le dichiarazione di Berlusconi, secondo “The Economist”, hanno ulteriormente inasprito la gia’ rovente campagna elettorale in vista delle elezioni del 4 marzo prossimo, dominata dalle preoccupazioni popolari sul tema dell’immigrazione. Le dichiarazioni di Berlusconi sono arrivate dopo la sparatoria di un neo-nazista, Luca Trani, che nella sonnacchiosa citta’ di Macerata ha ferito sei immigrati africani presi a casaccio per vendicare, a suo dire, il brutale assassinio di una giovane italiana da parte di uno spacciatore nigeriano avvenuto nei giorni scorsi in quella stessa zona. Matteo Salvini, leader del partito della destra dura Lega Nord, aveva gia’ detto che se arrivasse al governo rimpatrierebbe tutti gli immigrati privi di permesso di soggiorno trovati coinvolti nel traffico di droga. Intervistato da uno dei tre canali tv controllati dalla sua famiglia, Berlusconi e’ andato oltre: ha dichiarato che appena il 5 per cento degli oltre 630 mila migranti arrivati in Italia negli ultimi anni sono profughi in fuga da guerre e persecuzioni, mentre la stragrande maggioranza vivono di “espedienti e criminalita’” e quindi rappresentano “una bomba sociale pronta a esplodere”. Il leader della coalizione di centro-destra, che attualmente in Italia guida i sondaggi pre-elettorali, ha aggiunto che “quando saremo al governo la nostra priorita’ sara’ di riprendere il controllo della situazione”. In effetti un sondaggio citato da “The Economist” e condotto alla fine di gennaio dal quotidiano “La Repubblica”, ha rilevato che oltre il 40 per cento degli italiani intervistati ritengono che “gli immigrati sono un pericolo per l’ordine pubblico e per la sicurezza delle persone”; dopo che nel 2015 Francia e Austria hanno inasprito i controlli alle frontiere, ricorda “The Economist”, gran parte dei migranti arrivati sono stati costretti a rimanere in Italia invece di poter proseguire verso altre destinazioni in Europa, come avveniva in passato. Quali effetti avranno sulle elezioni gli avvenimenti di Macerata resta tutto da vedere, anche se la tentata strage di immigrati ha ancora una volta attirato l’attenzione sull’estremismo di alcuni sostenitori della Lega nord. A casa di Luca Trani la polizia ha rinvenuto una varieta’ di materiale neo-nazista e persino una copia del “Mein Kampf” di Adolf Hitler, e nella coalizione di centrodestra con Forza Italia di Berlusconi e la Lega nord di Salvini c’e’ un partito ancora piu’ a destra, Fratelli d’Italia, composto in gran parte da ex neofascisti.

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Italia, le cinque sfide che dovra’ affrontare il prossimo governo

06 feb 11:06 – (Agenzia Nova) – Il quotidiano economico britannico “The Financial Times” pubblica oggi martedi’ 6 febbraio un’analisi a firma di Valentina Romei in cui delinea le cinque principali sfide che dovra’ affrontare il governo italiano che uscira’ dalle elezioni del 4 marzo prossimo. L’economia italiana, nota il giornale, quest’anno e’ in condizioni assai migliori di quanto fosse prima delle precedenti elezioni politiche, nel 2013: oggigiorno il Pil e’ in aumento da tre anni di fila, la disoccupazione e’ in calo e il sistema bancario e’ piu’ sano; tuttavia l’Italia continua a essere il fanalino di coda della ripresa europea e il disagio economico della sua popolazione e’ tutt’altro che scomparso. Con il supporto di una serie di dati e grafici, il “Financial Times” sostiene che la prima sfida da affrontare e’ appunto la lenta crescita e la bassa produttivita’ del sistema economico della Penisola. Poi c’e’ la palla al piede dell’enorme debito dello Stato, che espone l’Italia a seri rischi in caso di aumento dei tassi di interesse mondiali e lascia pochissimo spazio alle promesse di riduzione delle tasse o di aumento della spesa pubblica che i partiti stano spargendo a piene mani nel corso di questa campagna elettorale. La terza sfida e’ rappresentata dall’alto tasso di disoccupazione, che benche’ sia in calo e’ ancora superiore ai livelli pre-crisi ed e’ particolarmente grave tra i giovani, costituendo la causa principale della fuga di cervelli. Segue la questione della salute del sistema bancario: nonostante i sostanziali miglioramenti ottenuti, le banche della Penisola sono ancora gravate dal piu’ alto monte di crediti a rischio dell’Unione europea, che ne inficia pesantemente la capacita’ di prestare denaro e cosi’ finanziare le aziende. Infine c’e’ la questione della capacita’ dell’Italia di attrarre investimenti finanziari diretti, che sebbene aumentata negli ultimi anni pone il paese ancora all’ultimo posto tra le economie piu’ evolute: per essere competitiva, conclude il “Financial Times”, l’Italia ha bisogno di proseguire sulla strada intrapresa per molti anni ancora: gli investitori internazionali infatti non amano l’instabilita’.

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