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Trump dixit, negli Stati Uniti ci sono 1,5 milioni di streghe

Da quando Donald Trump è stato eletto Presidente degli Usa, le streghe americane si raccolgono ogni mese sotto la luna calante per buttargli addosso i più tremendi malefici.

Non pare abbiano ottenuto grandi risultati, ma hanno senz’altro alzato la “visibilità della categoria”. Secondo stime recenti non perfettamente convincenti, le donne Usa dichiaratamente “streghe” sarebbero ormai circa 1,5 milioni.

Gli abitanti del Paese sono tanti—approssimativamente 330 milioni—ma un milione e mezzo è pur sempre un numero considerevole. I dati del più autorevole Pew Research Center indicano comunque che lo 0,4 percento della popolazione Usa già nel 2017 si dichiarava o aderente alla fede “Wicca”—una sorta di rifacimento “New Age” del druidismo—oppure semplicemente pagano.

Non sono tutti praticanti dell’arte oscura, ma i numeri collimano abbastanza e cominciano a superare quelli delle congregazioni minori del tradizionale protestantesimo Usa. Il fenomeno è comunque in grande crescita, in linea con la tendenza tra i giovani ad abbandonare la fede cristiana. Altri dati Pew rivelano che la percentuale di persone nel gruppo d’età 18-29 anni che “non hanno mai dubitato dell’esistenza di Dio” era già scesa dall’81% nel 2007 al 67% nel 2012.

Le nuove fedi offrono principalmente il vantaggio di essere “facili”. Sfruttando le reti social, si rivolgono in modo particolare alle donne giovani dell’estesa borghesia americana e predicano l’amore per la Terra, per gli animali e per tutto ciò che è “naturale”, nonché una forma di misticismo romantico e il convincimento che, a volerlo con abbastanza forza e a cuore puro, il bene superi sempre il male.

Le streghe di ritorno rifiutano la storica identificazione con il satanismo e proclamano di praticare una forma di innocua stregoneria “bianca”—tranne con i nemici, come i maschilisti, che meriterebbero tutto il male possibile. I legami con il femminismo classico sono presenti ma tutto sommato tenui.

Politicamente le nuove fedi magiche sono un guazzabuglio, meglio definite dalle cose a cui si oppongono Trump, i maschi presuntuosi, le paghe basse, i cibi poco sani e poco “naturali”. Molte aderenti si ritengono di sinistra, ma fuggono dal Partito Democratico e abbracciano cause che, con la sistematica ricerca dell’arcaico—magia, astrologia, occultismo “lite”—sono fondamentalmente conservatrici.

Per quanto il rafforzamento della stregoneria in chiave anti-Trump piaccia molto come tema alla stampa nazionale, è presto per prendere troppo sul serio il fenomeno—anche se l’editoria e le grandi catene di distribuzione sono subito salite sul carro, seppure non senza difficoltà. Sephora, un distributore di prodotti per la bellezza femminile presente anche in Italia, ha lanciato uno “starter kit” per giovani streghe che però è stato rabbiosamente respinto dalle adepte, inferocite per l’evidente tentativo di sfruttamento commerciale. Il kit è stato subito ritirato dai negozi.

Per ora, il boom del paganesimo e la stregoneria che l’accompagna è probabilmente da attribuire alla sorta di “crisi di nervi” che gli Stati Uniti stanno vivendo di questi tempi, ma il Paese spesso anticipa il prossimo futuro e la grande crescita del fenomeno fa comunque tornare la domanda retorica che Gesù stesso si pose (Luca 18:8): “Ma quando il Figlio dell’uomo tornerà, troverà ancora fede sulla terra?”

*Nota Diplomatica ‘Le streghe son tornate‘ di James Hansen

Nota per i lettori: Sono per il momento ancora all’estero. Scopro ora che distribuisco due Note di fila che trattano – seppure molto diversamente – l’argomento religione. Desidero informare i lettori che non sto attraversando una crisi mistica – è solo cattiva pianificazione. E comunque, qui si parla di streghe… 

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