Finestra sul mondo

Trump avverte Assad di non attaccare Idlib, In UK più poteri alla polizia per le perquisizioni in strada, Crisi Argentina

di Agenzia Nova |

Poteri, economia, finanza e geopolitica nelle ultime 24 ore.

Finestra sul mondo è una rubrica quotidiana con le notizie internazionali di Agenzia Nova pubblicate in collaborazione con Key4biz. Poteri, economia, finanza, lette in chiave di interdipendenza con un occhio alla geopolitica. Per consultare i numeri precedenti, clicca qui.

Siria, presidente Usa Trump avverte Assad di non “attaccare incautamente” la provincia di Idlib

04 set 10:57 – (Agenzia Nova) – Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha ammonito il presidente siriano Bashar al Assad e i suoi alleati Iran e Russia dall'”attaccare incautamente” la provincia siriana di Idlib in mano ai ribelli, sostenendo che centinaia di migliaia di persone potrebbero essere uccise. “Il presidente della Siria Bashar al Assad non deve attaccare senza scrupoli la provincia di Idlib, e i russi e gli iraniani commetterebbero un grave errore umanitario se prendessero parte a questa potenziale tragedia umana: centinaia di migliaia di persone potrebbero essere uccise”, ha scritto Trump lunedi’ sera su Twitter. Le forze del governo siriano stanno pianificando un’offensiva a Idlib e nelle aree circostanti, controllate da insorti che combattono contro Assad. Nelle scorse settimane Francia, Regno Unito e Stati Uniti hanno minacciato di rispondere con la forza in caso di un attacco chimico da parte dell’esercito siriano contro Idlib. Tale minaccia e’ stata pero’ respinta dalle autorita’ di Damasco.

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Argentina, il presidente Macri annuncia una dura manovra fiscale per contenere la crisi

04 set 10:57 – (Agenzia Nova) – II presidente dell’Argentina, Mauricio Macri, ha infranto la promessa elettorale che lo ha portato al potere e annunciato un nuovo piano finanziario che aumentera’ le tasse e tagliera’ le spese dello Stato. Il provvedimento si e’ reso necessario a causa dei crescenti dubbi sulla solvibilita’ del paese che, nelle ultime settimane, hanno accelerato la crisi finanziaria. Lo scorso giovedi’, il capo di Stato aveva aumentato gli interessi al 60 per cento per frenare la spirale discendente del peso che, in un solo giorno, aveva perso il 16 per cento del suo valore e, in quell’occasione, aveva annunciato agli investitori che avrebbe ridotto a zero il deficit del 2019. Da qui, l’approvazione di una nuova dura manovra. Gli esportatori, i piu’ avvantaggiati dal deprezzamento del peso, pagheranno una trattenuta extra fino al 10 per cento per ogni dollaro che ricevono mentre il governo, dall’altra parte, ridurra’ i costi operativi con l’eliminazione di 13 ministeri su un totale di 23. Si stima che il provvedimento fara’ risparmiare 9 miliardi di dollari fino al dicembre 2019. I tagli maggiori, pari allo 0,7 per cento del Pil, riguarderanno gli investimenti pubblici e avranno un forte impatto anche sul portafoglio degli argentini, attraverso l’eliminazione dei sussidi ai trasporti e all’elettricita’. Secondo quanto scrive “El Pais”, il pacchetto di misure economiche e’ il risultato di un fine settimana frenetico in cui il presidente si e’ chiuso nella residenza ufficiale con i suoi ministri per delineare il piano strategico fra rumors e polemiche sul nuovo rimpasto di governo.

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Gran Bretagna, piu’ poteri alla polizia per le perquisizioni in strada

04 set 10:57 – (Agenzia Nova) – Il neo-ministro dell’Interno britannico, Sajid Javid, progetta di estendere significativamente i poteri della polizia di fermare la gente per strada ed effettuarne la perquisizione, differenziandosi ulteriormente rispetto alle politiche seguite dall’attuale primo ministro Theresa May quando era al suo posto. Come riferisce in quotidiano tradizionalista “The Times” nell’articolo di apertura della sua prima pagina di oggi martedi’ 4 settembre, l’idea del ministro Javid e’ di dare ai poliziotti il potere di fermare in strada ed interrogare sul posto chiunque sia in possesso di sostanze acide senza una ragione valida: negli ultimi anni in Gran Bretagna gli attacchi con l’acido sono aumentati esponenzialmente dai 228 del 2012 ai 601 del 2016; al momento la polizia puo’ fermare qualcuno solo se ha gia’ le prove che la persona sospetta abbia intenzione di provocare lesioni colpose. Il ministro dell’Interno vorrebbe anche che gli agenti abbiano facolta’ di fermare e perquisire le persone trovate con puntatori laser e droni, nel timore che li usino per disturbare i voli di linea o recapitare materiale vietato ai detenuti delle prigioni. Questi nuovi poteri, per diventare effettivi, necessitano dell’approvazione del Parlamento; ma gia’ il semplice fatto che il neo-ministro Sajid Javid ne parli ne rafforza le credenziali di difensore dell’ordine e della legalita’ e lo allontana sempre di piu’ dall’operato di Theresa May, che quando era alla guida del dicastero degli Interni aveva invece ridotto le facolta’ della polizia: l’attuale premier si era fatto un vanto di aver limitato il potere dei poliziotti dopo la pubblicazione di un rapporto secondo cui i giovani neri avevano erano soggetti sette volte piu’ dei giovani bianchi al rischio di essere fermati e perquisiti in strada dagli agenti. Da quando e’ stato nominato ministro degli Interni nello scorso mese di aprile, ricorda il “Times”, Javid ha pero’ anche ribaltato in senso “libertario” alcune direttive a suo tempo emanate dalla May: in particolare ha abolito il tetto all’immigrazione di medici ed infermieri da paesi extra-Ue ed ha permesso l’uso dell’olio di cannabis a fini terapeutici. Le sue ultime proposte tuttavia vanno nel senso di una maggiore severita’ nell’affrontare i gravi problemi di ordine pubblico che attanagliano le citta’ britanniche, come peraltro richiesto a gran voce da diversi esponenti dell’ala destra del Partito conservatore al potere in Gran Bretagna: negli scorsi giorni a Londra la polizia ha registrato la centesima vittima quest’anno di un crimine violento, un giovane ucciso a coltellate; e non solo nella capitale, ma in tutte le citta’ britanniche i crimini violenti stanno crescendo ad un ritmo mai visto da dieci anni, con un numero crescente di vittime di accoltellamenti, sparatorie ed attacchi brutali.

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Stati Uniti, Trump accusa il procuratore generale Sessions di minare la vittoria dei Repubblicani alle elezioni di medio termine

04 set 10:57 – (Agenzia Nova) – Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha rivolto lunedi’, 3 settembre, un nuovo attacco contro il procuratore generale Jeff Sessions, responsabile secondo il titolare della Casa Bianca di mettere a repentaglio la possibilita’ di rielezione di due membri del Congresso repubblicano per le accuse penali avanzate contro di loro dal dipartimento di Giustizia propria a ridosso del voto di meta’ mandato. “Due indagini di lungo periodo, dell’era di Obama, su esponenti repubblicani del Congresso molto popolari sono stati resi pubblici, proprio prima delle elezioni di medio termine dal dipartimento di Giustizia di Jeff Sessions”, ha scritto Trump. “Due facili vittorie ora in dubbio perche’ non c’e’ abbastanza tempo. Bel lavoro Jeff”, ha concluso sarcasticamente il presidente. L’8 agosto, il repubblicano Christopher Collins, tra i primi sostenitori di Trump alla Camera, e’ stato accusato di insider trading. Anche se Collins ha negato di aver commesso il reato, ha deciso di non ripresentarsi alle elezioni. Il 23 agosto, il rappresentante repubblicano Duncan Hunter e’ stato accusato con sua moglie di aver usato centinaia di migliaia di dollari in fondi della campagna per pagare vacanze, videogiochi e altre spese personali. Il capo del dipartimento di Giustizia Sessions e’ stato il primo senatore repubblicano a sostenere Trump in qualita’ di candidato alla presidenza degli Stati Uniti, ma dopo la sua decisione di auto-ricusarsi dalle indagini sul caso relativo alle presunte ingerenze russe alle elezioni del 2016, il capo della Casa Bianca ha adottato nei suoi confronti un atteggiamento ostile. Secondo alcune indiscrezione Trump sarebbe stato sul procinto di allontanare Sessions, ma i senatori repubblicani avrebbero fatto pressione affinche’ il presidente aspetti almeno fino a dopo le elezioni di meta’ mandato di novembre.

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Spagna, il ministero della Difesa blocca la vendita di 400 bombe di precisione all’Arabia Saudita

04 set 10:57 – (Agenzia Nova) – Il ministero della Difesa spagnolo ha deciso di bloccare la vendita di armamenti all’Arabia Saudita. La notizia e’ oggi su tutti i principali quotidiani del paese. La misura rappresenta un primo passo importante dopo l’annuncio del governo di Pedro Sanchez di voler rivedere gli accordi sottoscritti con Riad dopo il bombardamento contro lo Yemen che ha causato la morte di 51 persone, fra cui 40 bimbi, e 77 feriti. La decisione del dicastero diretto da Margarita Robles congela cosi’ una commissione di 400 bombe di precisione che l’Arabia Saudita avrebbe potuto utilizzare ancora una volta contro i civili di Sana’. Secondo il quotidiano “El Mundo”, la Difesa vorrebbe congelare il contratto firmato da Spagna e Arabia nell’estate del 2015 e restituire agli arabi i 9,2 milioni di euro incassati in anticipo per fornire gli armamenti che, al momento, sarebbero depositati nella base militare di Aragona. Secondo un rapporto di Amnesty International, la Spagna e’ il quarto paese nella lista dei maggior esportatori di armi nel regno saudita. Fra gli ultimi accordi siglati fra i due Stati, il piu’ importante e’ quello relativo alla consegna di cinque corvette per un valore di 2 miliardi di euro. Madrid, scrive “El Mundo”, potrebbe ora seguire l’esempio di Svezia, Canada, Finlandia, Norvegia, Belgio e Germania e fermare tutte le esportazioni di armi dirette alla coalizione. Tale possibilita’ e’ caldeggiata anche dal Parlamento europeo che, in piu’ occasioni, ha chiesto agli Stati membri di fermare le vendite di armamenti verso paesi che, come l’Arabia Saudita, violano il Diritto internazionale umanitario e rivolgono il fuoco contro la popolazione civile, bombardando mercati, ospedali, scuole.

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Francia, riunione all’Eliseo per discutere della riforma sul prelievo alla fonte

04 set 10:57 – (Agenzia Nova) – Il presidente francese Emmanuel Macron incontra oggi all’Eliseo il ministro dell’azione e dei conti pubblici, Gerald Darmanin, e il premier Eduard Philippe per discutere della riforma sul prelievo alla fonte. Lo riferisce “Le Figaro”, che definisce questa misura “controversa”. Darmanin, responsabile del dossier, dovra’ convincere il capo dello Stato francese e il primo ministro ad adottare un meccanismo che presenta “una serie di problemi tecnici e politici”. Ieri Macron ha ricordato che nel caso in cui una simile riforma dovesse essere adottata in modo impreciso si potrebbe “bruciare un capitale politico”. Gia’ durante la sua visita ad Helsinki i capo dello Stato aveva espresso dei dubbi. “Immaginate se ci dovessero essere 100mila bug?” ha affermato il presidente in quell’occasione. Sebbene si sia sempre mostrato ottimista, anche Darmanin ha riconosciuto che la misura potrebbe subire una battuta d’arresto per essere modificata e migliorata. La riforma e’ gia’ stata ritardata di un anno dall’esecutivo per motivi tecnici. Il quotidiano ricorda che il 15 settembre i contribuenti decideranno sue modalita’ di prelievo. Per questo la riunione di oggi e’ fondamentale.

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Francia, il premier Philippe deciso ad avere un peso nel prossimo rimpasto di governo

04 set 10:57 – (Agenzia Nova) – Il premier francese, Edouard Philippe, vuole svolgere un ruolo di primo piano nel prossimo rimpasto di governo, che segue alle dimissioni di Nicolas Hulot da ministro della Transizione ambientale. Lo riferisce “Le Figaro”, secondo il quale Philippe gode di una “buona immagine” all’interno della maggioranza. “Nel corso dei prossimi giorni avro’ l’occasione di fare delle proposte al presidente della Repubblica (Emmanuel Macron, ndr)” ha detto il primo ministro francese all’indomani dell’annuncio di Hulot. Il quotidiano si chiede fino a che punto il titolare di Matignon potra’ influenzare Macron con le sue proposte. Il presidente potrebbe seguire i consigli del capo del governo o in alternativa optare per un rimpasto che posizionerebbe l’esecutivo piu’ a sinistra. Philippe e’ rimasto in disparte nello scandalo Benalla, scoppiato dopo che una guardia del corpo personale di Macron ha aggredito alcuni manifestanti, e nel dibattito riguardante la riforma sul prelievo alla fonte, che ha contrapposto Macron al suo ministro dell’Azione e dei Conti pubblici, Gerald Darmanin. Un atteggiamento che ha giovato all’immagine pubblica del premier.

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Germania, Maas e la maggioranza silenziosa

04 set 10:57 – (Agenzia Nova) – I numeri della crescita economica tedesca sono buoni, ma l’umore pubblico e’ cattivo. La crescita continua, trimestre per trimestre, ma i numeri non danno un quadro completo della realta’. C’e’ una forte incertezza, e la maggioranza dei tedeschi vorrebbe maggiore sicurezza, affidabilita’ e prevedibilita’. La politica dovrebbe trasmettere la sensazione di avere la situazione sotto controllo, ma cio’ non accade, scrive il settimanale “Der Spiegel”. Secondo un recente sondaggio, effettuato ad Amburgo, sette persone su dieci esprimono grandi preoccupazioni di natura sociale ed economica, e questa insicurezza, afferma il settimanale, trova uno sfogo con la crescente ostilita’ nei confronti di immigrati e richiedenti asilo. Si sta diffondendo la sensazione che lo Stato non sia particolarmente affidabile. Le proteste della scorsa settimana a Chemnitz dimostrerebbero questa tesi, secondo il settimanale, anche se le manifestazioni sono state innescate dall’uccisione di un 35enne tedesco da parte di richiedenti asilo. Il ministro degli Esteri, il socialdemocratico Heiko Maas (Spd) ha dichiarato: “La maggioranza silenziosa deve finalmente essere piu’ forte”. Una strana frase, secondo lo “Spiegel”, secondo cui Maas accusa la maggior parte dei tedeschi di essere silente, ma parlare dovrebbe essere compito della politica. Anche il cancelliere, la cristiano democratica Angela Merkel (Cdu), non si e’ esposta in tal senso. Secondo il settimanale, per ogni centro di accoglienza per richiedenti asilo lo Stato dovrebbe fornirne uno ai tedeschi bisognosi, soprattutto nell’ex Germania dell’Est. Quel che Maas non rammenta e’ che il popolo “passa facilmente dal mutismo alla protesta”.

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Germania, la Protezione della Costituzione di Brema e Bassa Sassonia vuole sorvegliare i giovani dell’AfD

04 set 10:57 – (Agenzia Nova) – L’Ufficio per la Protezione della Costituzione della Bassa Sassonia vuole intraprendere la sorveglianza i giovani aderenti al partito Alternativa per la Germania (AfD). Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno di quel land, il socialdemocratico Boris Pistorius (Spd) in una conferenza stampa ad Hannover. Secondo il ministro, una prossimita’ ideologica dell’associazione giovanile della Bassa Sassonia all’estremismo di destra e’ palese. Il senatore socialdemocratico Ulrich Maeurer (Spd) ha riferito in proposito nel pomeriggio di lunedi’ in una seduta del Senato di Brema. Il presidente federale della sezione giovanile dell’AfD Damian Lohr ha definito “incomprensibile” la decisione dei servizi di intelligence: “la nostra non e’ un’organizzazione anti-costituzionale”, ha dichiarato. Il portavoce dell’Ufficio per la Protezione della Costituzione, Martin Doering, ha preferito non commentare la questione. Tanto l’Spd quanto i Verdi premono da giorni affinche’ il partito AfD venga sottoposto alla sorveglianza dell’intelligence su scala nazionlae, dopo le manifestazioni di protesta delle scorse settimane contro i richiedenti asilo: “L’AfD ha apertamente dichiarato un pensiero di destra, e se qualcuno minaccia questo Stato deve essere monitorato” ha dichiarato il segretario generale dell’Spd Lars Klingbeil. Secondo la leader dei Socialdemocratici Andrea Nahles l’AfD e’ “la prima organizzazione di razzisti e fascisti”. Anche il primo ministro bavarese, il cristiano sociale Markus Soeder (Csu), si e’ espresso a favore del monitoraggio di singoli appartenenti al partito di destra.

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Il rischio di recessione spinge l’Italia verso un terremoto finanziario e politico

04 set 10:57 – (Agenzia Nova) – L’economia dell’Italia nel corso dell’estate e’ andata improvvisamente in stallo ed il suo settore industriale e’ addirittura sull’orlo di una nuova recessione, minacciando di spingere la precaria dinamica del debito pubblico italiano in un territorio estremamente pericoloso: e’ questa la valutazione espressa sulla situazione finanziaria e politica italiana da Ambrose Evans-Pritchard, il principale commentatore di affari europei del quotidiano conservatore britannico “The Telegraph”. La brusca frenata dell’economia italiana, scrive il giornale inglese, arriva in un momento in cui il crescente allarme per le politiche del governo di Roma ha spinto lo spread sui titoli a 10 anni dell’Italia a 290 punti base, cioe’ al livello massimo da 5 anni a questa parte: e questo, ricorda Ambrose Evans-Pritchard, e’ segno che e’ ricominciata la fuga dei capitali; i mercati insomma stanno diventando sempre piu’ nervosi a causa dei piani del governo formato da due partiti anti-sistema, la Lega ed il Movimento 5 stelle, in materia di taglio delle tasse e di aumento della spesa assistenziale in vista della formulazione della Legge finanziaria per il 2019: progetti che rischiano di innescare uno scontro all’arma bianca con Bruxelles attorno alle regole di bilancio dell’Unione Europea. La struttura e l’ampiezza del debito statale dell’Italia, secondo il commentatore conservatore britannico, e’ acutamente sensibile ad ogni variazione del Prodotto interno lordo ed il suo attuale brusco rallentamento potrebbe avere conseguenze finanziarie e politiche esiziali; data l’importanza dell’Italia come paese all’interno dell’Unione Europea, una sua crisi potrebbe percio’ provocare persino un collasso dell’intera unione monetaria europea.

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