Infrastrutture

Trasformazione digitale, il modello Retelit per la banda ultralarga nazionale

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Dario Pardi (Retelit): “Sono necessarie infrastrutture adeguate, reti capillari e affidabili, che siano in grado di abilitare i nuovi trend tecnologici, tra i quali lo sviluppo dell’IoT, dell’Intelligenza Artificiale e del Mobile Payment”

Abilitare la trasformazione digitale (DX) del nostro Paese a partire dalle tecnologie chiave, come l’Internet of Things (IoT), l’intelligenza artificiale e i pagamenti digitali. Per far questo, però, servono prima di tutto reti efficienti e servizi di nuova generazione.

Retelit, operatore nazionale di servizi dati e infrastrutture nel mercato delle telecomunicazioni, con una rete in fibra che  si sviluppa per circa 12.500 chilometri (equivalente di circa 231.000 km di cavi in fibra ottica, di cui 67.000 km situati in MAN) e collega nove Reti Metropolitane e 15 Data Center in tutta Italia, ha annunciato a fine aprile un accordo con Open FIber “per estendere lo sviluppo delle proprie infrastrutture sul territorio nazionale, con l’obiettivo di offrire ai rispettivi clienti connettività e servizi a banda ultra larga basati interamente su rete in fibra fino a casa del cliente”.

“La partnership con Open Fiber si inserisce nel contesto di profonda trasformazione che sta attraversando il nostro Paese e che riguarda le nuove frontiere dell’ICT: sono necessarie infrastrutture adeguate, reti capillari e affidabili, che siano in grado di abilitare i nuovi trend tecnologici, tra i quali lo sviluppo dell’IoT, dell’Intelligenza Artificiale e del Mobile Payment”, ha dichiarato in una nota ufficiale Dario Pardi, Presidente di Retelit.

La strategia di sviluppo della rete di Open Fiber risponde esattamente a queste esigenze e, siamo sicuri, ci permetterà di indirizzare al meglio il nostro target di servizi per il mercato Business”.

Nello specifico, in base all’accordo, la società nata nel 2015 dall’alleanza tra Enel e Cassa depositi e prestiti offrirà a Retelit – con particolare focus sul segmento Business – l’accesso alla propria rete in fibra FTTH (Fiber To The Home), mentre Retelit metterà a disposizione l’utilizzo della sua infrastruttura per consentire a Open Fiber di massimizzare il riuso delle infrastrutture esistenti nella realizzazione della propria rete nazionale.

Sempre a fine aprile 2018, è stato diffuso il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2017 di Retelit, con una chiusura che ha registrato un forte miglioramento su base annua e un risultato operativo positivo per 12,2 milioni di euro (2,2 milioni nel 2016).

In base a quanto riportato dall’azienda in una nota ufficiale, “i ricavi consolidati si attestano a 65,4 milioni di euro, in crescita del 32%, grazie a ricavi da servizi di telecomunicazione in crescita del 22% a 48,6 milioni e a ricavi su concessioni diritti d’uso e manutenzione di rete in miglioramento del 30% a €10,8 milioni”.

Quadruplica, inoltre, l’utile d’esercizio consolidato, che si attesta a €11,4 milioni, rispetto ai €2,9 milioni del 2016.

Approvata, infine, la distribuzione di un dividendo ordinario da utili dell’esercizio 2017 pari a 0,020 euro per azione e corrispondente a un pay-out di circa il 35% sull’utile netto della società.