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Transizione green. Cingolani: “Centrale la mobilità elettrica, presto sblocco 90 milioni per reti di ricarica”

ministro Cingolani

Transizione ecologica non è uguale per tutti nel mondo, ognuno parte da posizioni diverse. Per questo è fondamentale continuare con un confronto il più ampio possibile e un coordinamento tra tutti i Paesi per darsi una linea d’azione condivisa e quindi più efficace.

Inizia così l’audizione del Ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, sulle linee programmatiche del suo Dicastero in termini di azioni per la decarbonizzazione e la riduzione delle emissioni di CO2 da parte del nostro Paese.

Le tre linee d’azione del Ministro Roberto Cingolani

Le comunicazioni a riguardo sono avvenute online davanti alle Commissioni congiunte Industria, Attività produttive e Ambiente di Senato e Camera.

L’azione del ministero sarà incentrata si tre distinte linee di azione o focus che andranno a delineare i compiti dei tre dipartimenti che compongono lo stesso dicastero: la tutela della natura, del territorio e del mare; la transizione ecologica; l’interdipendenza profonda tra azione per il clima e strategia energetica”.

Per questo sono sempre più rilevanti le scelte in campo energetico compiute a livello nazionale ed europeo, perché hanno una valenza globale, impattano fortemente, nel bene, o nel male, sull’esecuzione dei programmi orientati alla sostenibilità ambientale che ogni nazione si è data.

Abbiamo contratto un debito ambientale, che trascende i confini statali, contratto nei passati decenni e che è difficile da recuperare se non agiamo per tempo”, ha precisato Cingolani, aggiungendo che i giovani ne stanno traendo un altro di pari grandezza, “il debito cognitivo“.

Burocrazia come barriera, il modello Genova

Per recuperare il tempo perso, ad esempio, il ministro ha parlato di “sburocratizzare la transizione”.

La burocrazia può essere un freno, quando invece dovrebbe accompagnare in sicurezza e nel rispetto delle regole ogni piano d’azione del Governo.

Ad esempio, per le rinnovabili, andrebbe rivisto tutto il piano delle aste: “Dobbiamo rivedere il meccanismo delle aste per gli impianti a fonti energetiche rinnovabili, soprattutto all’indomani delle aste nazionali che hanno aggiudicato meno di un quarto delle capacità messa a gara, mentre in Spagna la domanda è stata tre volte superiore all’offerta”.

Per accelerare in maniera decisa il piano, Cingolani ha preso come esempio virtuoso il Ponte Morandi a Genova, “un esempio di governancve virtuosa e di capacità di mettere in campo, nei momenti più diffiicili, le energie più genuine e generose, assieme alle professionalità e le competenze migliori”.

Centralità delle nuove tecnologie e delle nuove competenze

Ambiente ormai fa rima con innovazione tecnologica e trasformazione digitale. Gli obiettivi per la sostenibilità, la riduzione a zero delle emissioni di CO2 e di neutralità climatica, sono raggiungibili solo a patto di poter impiegare le tecnologie più avanzate ed efficaci e solo a patto di saperle utilizzare.

Ecco perché ritornano ancora centrali la formazione dei lavoratori e l’acquisizione di nuove competenze (re-skilling).

Internet delle cose, nuove reti, cloud, droni, tutto è utile per completare una transizione tecnologica ed energetica non facile ma necessaria per fare dell’Italia una nazione sicura e smart.

Elementi chiave che determinano non solo la nostra azione a livello nazionale, ma che caratterizzano anche il nostro impegno mondiale in questi settori chiave, che è alla base della Presidenza italiana del G20, che avrà il compito di promuovere i temi centrali della transizione verde e anche mobilitare i flussi finanziari necessari per raggiungere gli obiettivi di massima.

Altra sede in cui avremo modo di dimostrare il nostro impegno, la nostra competenza e la nostra capacità di incidere in queste tematiche è la Cop26 e il pre-COP26 di Milano dedicato ai giovani.

Rinnovabili, mobilità elettrica e idrogeno

Nel capitolo rinnovabili, infine, il ministro ha posto l’attenzione su due punti chiave: “l’estensione della durata del FER1 e la necessità di accelerare sul FER2, anche per procedere con le nuove aste a settembre 2021.

Collegata all’elettrificazione e alle fonti rinnovabili c’è poi la mobilità elettrica.

Qui per Cingolani, a partire dalla recezione della Direttiva Dafi, si deve insistere sulla strategia per i sistemi di accumulo con l’obiettivo di creare una filiera nazionale, mentre nei prossimi mesi si darà finalmente attuazione alle norme del decreto Semplificazione, che consentiranno lo sblocco dei 90 milioni di euro per realizzare reti di ricarica di veicoli elettrici.

Sempre in tema di mobilitò sostenibile, infine, si deve procedere con la realizzazione di una strategia nazionale dedicata all’idrogeno, che dovrebbe essere pronta per aprile 2021.

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