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Tracciamento digitale, Morelli (Lega): “Audizioni in videocall in Commissione tlc”. Tra i convocati anche Soro e Pisano

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Alessandro Morelli, presidente Commissione Tlc: "Saremo i primi a testare questa modalità attraverso un ciclo di audizioni, a cominciare da quelle inerenti all'uso delle tecnologie d'emergenza del 7 e dell'8 aprile, richieste dalla vicepresidente Deborah Bergamini, che saranno fruibili sulla Web tv della Camera".

“La commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera dei deputati si riunirà in videoconferenza per affrontare tematiche di propria competenza, inerenti all’emergenza Covid-19. Saremo i primi a testare questa modalità attraverso un ciclo di audizioni, a cominciare da quelle inerenti all’uso delle tecnologie d’emergenza del 7 e dell’8 aprile, richieste dalla vicepresidente Deborah Bergamini, che saranno fruibili sulla Web tv della Camera”. L’ha annunciato il deputato della Lega Alessandro Morelli, presidente della commissione Trasporti e Tlc della Camera.

Tra i convocati anche il Garante privacy, Antonello Soro, la ministra dell’Innovazione Paola Pisano e i principali operatori telco. Ancora non è disponibile il calendario delle audizioni.

Facile immaginare il tema di alcune domande che i componenti della Commissione rivolgeranno a Pisano: i 74 componenti del gruppo chiamato ad individuare e valutare soluzioni tecnologiche data driven per supportare il Governo e gli altri pubblici decisori nella definizione di politiche di contenimento del contagio da Covid-19.
Come sono stati selezionati, per esempio?
Quale tecnologia sarà scelta per l’app in grado di effettuare il tracciamento digitale? L’installazione sarà obbligatoria o facoltativa?

A dire il vero a queste domande sta rispondendo da due giorni sui giornali Francesca Bria, che ruba la scena a Paola Pisano: fa parte del gruppo di lavoro e presiede il Fondo Nazionale Innovazione. Bria ha spiegato al Fatto Quotidiano, ieri, che si sta lavorando a una soluzione paneuropea: “Si va in una direzione privacy-preserving europea, la stessa verso cui va la Germania dove, oltretutto, due giorni fa in parlamento hanno respinto l’uso di soluzione di contact tracing che utilizzano dati di geolocalizzazione”. Si cerca poi una soluzione che sia condivisa e inter-operabile in Europa, anche per favorire una implementazione comunitaria.

Una soluzione basata su Bluetooth arriva da Berlino, studiata anche da ricercatori italiani

A Berlino un team di ricercatori di otto Paesi europei, fra cui l’Italia, sta lavorando al progetto Pan-European Privacy Preserving Proximity Tracing (Pepp-Pt), che si è avvalso della collaborazione di oltre 130 accademici e tecnici. Il lavoro collettivo ha portato alla pubblicazione di un codice di un’app che analizza i segnali bluetooth tra cellulari, per rilevare gli utenti che sono stati abbastanza vicini da contagiarsi a vicenda, e memorizza i loro dati temporaneamente su entrambi i telefoni. Se in seguito uno degli utenti memorizzati risulta positivo, l’app avvisa chiunque gli sia stato vicino nei giorni precedenti.

Basata su Bluetooth

Il nuovo software europeo, già da tempo in fase di test a Berlino, incorpora garanzie per crittografare i dati e anonimizzare le informazioni personali, secondo alcune delle organizzazioni coinvolte nel progetto, tra cui il Fraunhofer Heinrich Hertz Istituto di Berlino e Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna

Questo lo mette al sicuro dagli abusi di terzi, compresi i governi, e garantisce che gli standard di protezione dei dati personali non subiscano danni proprio mentre l’Europa deve affrontare la pandemia. Altri paesi in Europa potrebbero presto seguire l’esempio?