“Quando parliamo di infrastrutture, parliamo volgarmente di ferro e cemento. Però tutto il nostro mondo, in particolare il nostro cellulare, è connesso grazie alle infrastrutture che sono dietro al segnale, dietro alle frequenze degli operatori”. Lo ha detto Diego Galli, Direttore Generale di INWIT, nel suo intervento all’edizione 2025 del Digital Innovation Forum – ComoLake2025 in corso a Cernobbio. Key4Biz è media partner.
“Le infrastrutture sono più sostenibili ed efficienti se condivise. È particolarmente importante considerando che l’industria delle telecomunicazioni in Italia è sotto pressione economica. Avere un modello infrastrutturale neutrale ed efficiente di infrastrutture condivise è fondamentale e abilita gli investimenti”, aggiunge Galli.
Modello ‘neutral host’ che crea efficienza
Nel 2025 si festeggiano i dieci anni dalla nascita delle tower company in Europa, ricorda Galli, nate fondamentalmente dal decoupling delle infrastrutture passive dagli operatori telco. “Il modello tower company ha diverse prospettive, innanzitutto quello dell’efficienza industriale – ha detto Galli – il modello si è evoluto sul principio fondamentale dello sharing, che consente maggiore sostenibilità ed efficienza”.
Il ritorno degli investimenti sulla filiera è così migliore per tutti. “Questo è molto importante soprattutto in Italia, dove l’industria e delle telecomunicazioni è particolarmente sotto pressione”, aggiunge Galli, sottolineando che secondo uno studio Thea Ambrosetti il risparmio creato dalle tower company negli ultimi 10 anni è pari a 15,8 miliardi di euro, evitando duplicazioni di investimenti.
Una delle conseguenze in termini ambientali è pari a 2,5 milioni di tonnellate di CO2 evitate.
Modello finanziario: alto livello di investimenti
Il modello infrastrutturale, separato dai servizi, ha delle logiche di investimenti alti. “INWIT investe circa il 30% dei ricavi in CAPEX per mantenere le infrastrutture – dice Galli – la media dell’industria è dell’11%, la media delle telco è il 15%”.
Tutto ciò a fronte di ritorni molto lunghi. “Possiamo sostenere ritorni a 10-15-20 anni – prosegue – attraverso il modello infrastrutturale. E’ chiaro che devono esserci ritorni con una generazione di cassa continua, alta visibilità ed alta certezza”. Questo modello è applicato anche oggi alle telecomunicazioni.
Galli: ‘INWIT investimento perfetto per i fondi pensione’
“Il settore è capital intensive, richiede e richiederà tantissimo capitale ma questo modello infrastrutturale è in grado di attrarre capitale internazionale”, dice ancora Galli: “INWIT ha attratto 14 miliardi di euro tra equity e debito da tutto il mondo in 10 anni. Investitori francesi, tanti americani, australiani, canadesi, inglesi. Investimenti che danno certezza e ritorni certi, a fronte di pochi rischi. Investimenti perfetti per i fondi pensione”.
Competenza industriale, modello torri ancor più valido indoor
INWIT oggi ha 25mila torri in Italia, 700 punti di copertura indoor, più di 25mila punti di presenza sul territorio connessi che hanno permesso di immettere nell’ecosistema delle telecomunicazioni 10 miliardi di euro in 10 anni. “L’80% del traffico dati avviene dentro location indoor, che resta una sfida ancor di più con il 5G che fatica a penetrare nelle mura degli edifici – dice Galli – allora stiamo adottando lo stesso modello delle torri sugli edifici indoor”.
Fra i 700 punti di copertura indoor di INWIT ci sono ospedali, centri commerciali, musei, università, stadi. “La connettività è fondamentale indoor, ma ancor di più nelle metropolitane. La nuova metropolitana M4 di Milano ha una connessione 5G. Lo stesso vale nella nuova metropolitana di Roma”. Nell’ambito di Roma INWIT sta guidando un progetto integrato che riguarda tutta la metropolitana, la creazione di un layer infrastrutturale di superficie per cittadini e turisti, e la predisposizione di small cells su cento piazze e vie limitrofe per il 5G dedicato, WiFi pubblico (circa 800 hotpsot) e circa 2mila telecamere per la sicurezza e 1800 apparati IoT per la sensoristica ambientale. Il progetto Roma 5G è in collaborazione con il Comune di Roma.