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Torri tlc: anche Deutsche Telekom avvia la vendita. 5 mld l’incasso previsto

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La cifra verrebbe reinvestita nello sviluppo delle reti sui diversi mercati europei in cui il gruppo è operativo.

Anche Deutsche Telekom si starebbe apprestando a vendere le sue torri mobili, che potenzialmente potrebbero portare in cassa qualcosa come 5 miliardi di euro. Cifra che verrebbe reinvestita nello sviluppo delle reti sui diversi mercati europei in cui il gruppo è operativo.

Nei mesi scorsi, il CFO di DT, Thomas Dennenfeldt aveva anticipato che la società stava analizzando la questione: “abbiamo circa 40 mila siti in Europa…pertanto è un’area per noi interessante”.

La vendita dell’asset sarà gestita da Goldman Sachs e Morgan Stanley e dovrebbe partire in autunno ma i dettagli dell’operazione si conosceranno solo dopo l’estate, quando la società – dopo aver ricevuto i feedback dei potenziali compratori – deciderà se vendere tutto, una parte o non vendere affatto.

Niente insomma è ancora certo sulle intenzioni dell’operatore storico tedesco, che già nel 2012 decise di cedere le torri controllate negli Usa a Crown Castle per 2,4 miliardi.

La spagnola Telefonica ha fatto confluire le sue 11.500 torri in una nuova società chiamata Telxius, nella quale ad aprile sono entrate anche le 2.350 torri della controllata Telefonica Deutschland.

In Italia, Wind ha ceduto le sue torri a Cellnex, che aveva presentato anche un’offerta per quelle di  Inwit. Telecom Italia però ha al momento deciso di mettere la vendita in stand-by, dopo aver quotato parte della società a giugno dello scorso anno. Altri asset – circa 8 mila – potrebbero essere messi in vendita se la fusione tra Wind e 3 Italia sarà approvata dalla Commissione europa.

Anche la stessa Vimpelcom, proprietaria di Wind e controllata dall’oligarca russo Mikhail Fridman e dalla norvegese Telenor (che però ha messo in vendita la sua partecipazione) ha annunciato l’intenzione di vendere le sue torri tlc, a conferma che la vendita delle torri è considerata sempre più una via privilegiata per liberarsi di un asset costoso e non strategico e concentrarsi sulle attività principali quali l’estensione delle coperture 4G attraverso l’acquisizione di nuove frequenze e l’avvio dell’evoluzione verso le reti 5G.