Il 2023 è stato un anno difficile per il settore delle telecomunicazioni in Italia. Secondo i dati pubblicati dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), il comparto ha registrato una contrazione generalizzata, che ha coinvolto ricavi, investimenti e occupazione.
Ricavi in flessione
I ricavi complessivi del settore si sono attestati a 26,8 miliardi di euro, in calo del 2,9% rispetto al 2022. A soffrire di più è stata la rete fissa, che ha perso il 4,4%, mentre la rete mobile ha contenuto le perdite all’1,1%. A pesare sul risultato complessivo è la forte concorrenza tra operatori, che ha continuato a comprimere i prezzi dei servizi.
Investimenti in calo
Anche gli investimenti, voce fondamentale per l’innovazione tecnologica e lo sviluppo delle reti, hanno subito una battuta d’arresto. Dopo due anni di crescita sostenuta, gli investimenti sono scesi del 5,6%, passando da 8,8 a 8,3 miliardi di euro. Il dato è particolarmente rilevante perché arriva in un momento in cui il Paese ha ancora bisogno di rafforzare le infrastrutture digitali, soprattutto in vista degli obiettivi legati al PNRR.
Occupazione giù
Non va meglio sul fronte dell’occupazione. Nel settore si sono persi 2.800 posti di lavoro, con un calo del 3,4% rispetto all’anno precedente. Una dinamica che, secondo Agcom, riflette il processo di razionalizzazione dei costi in corso presso i principali operatori.
Sul fronte tecnologico, si consolida la migrazione degli utenti verso reti a più alta capacità. In ambito fisso, le linee broadband che utilizzano tecnologie in rame sono ormai meno del 20% del totale, mentre le connessioni ultraveloci in fibra ottica (FTTH) e FWA rappresentano il 44,5%, in forte crescita rispetto al 32,6% di fine 2021. Parallelamente, nella rete mobile, l’adozione del 5G ha raggiunto il 38% delle sim attive con traffico dati, mentre il 4G copre ancora la maggioranza (60%).
Consumo dati in aumento
Il consumo di dati continua ad aumentare, sebbene a un ritmo più lento rispetto al passato. Nel 2023, il traffico dati su rete fissa è cresciuto del 9,4%, mentre quello su rete mobile è aumentato dell’11,2%. In media, ogni linea fissa ha generato 220 GB al mese, contro i 26 GB delle sim mobili.
Infine, nella distribuzione dei ricavi per operatore, TIM si conferma leader di mercato con una quota del 40,1%, seguita da Vodafone (26,2%), WindTre (13,3%) e Fastweb (9%). Gli operatori “Others” – in cui rientrano Iliad, Sky, Open Fiber e altri – crescono leggermente e rappresentano l’11,4% del totale.
Tabella riassuntiva dei dati principali (2023)
Voce | Valore 2023 | Variazione vs 2022 |
Ricavi complessivi Tlc | 26,8 miliardi € | -2,9% |
– Rete fissa | 13,5 miliardi € | -4,4% |
– Rete mobile | 13,3 miliardi € | -1,1% |
Investimenti settore Tlc | 8,3 miliardi € | -5,6% |
Occupazione settore Tlc | 79.200 addetti | -3,4% (−2.800 unità) |
Traffico dati fisso | 91.100 PB | +9,4% |
Traffico dati mobile | 41.700 PB | +11,2% |
Media consumo per linea fissa | 220 GB/mese | +10,6% |
Media consumo per SIM mobile | 26 GB/mese | +11,6% |
Penetrazione fibra FTTH+FWA | 44,5% | +11,9 p.p. vs 2021 |
Penetrazione 5G | 38% | — |
Quota di mercato per ricavi – principali operatori Tlc (2023)
Operatore | Quota di mercato |
TIM | 40,1% |
Vodafone | 26,2% |
Wind Tre | 13,3% |
Fastweb | 9,0% |
Altri (incl. Iliad, Sky, OF) | 11,4% |
Settore TV: segnali di ripresa, ma persistono criticità strutturali
Ricavi in leggera ripresa, ma il trend a lungo termine resta negativo
Nel 2023 i ricavi complessivi del settore televisivo in Italia si attestano a 8,28 miliardi di euro, in lieve crescita (+1,2%) rispetto al 2022. Tuttavia, sul medio periodo (2019-2023) si registra una flessione complessiva del 7,5%, pari a circa 667 milioni di euro. Scende il canone Rai (-1,4%, pari a 1,84 miliardi), calano lievemente anche i ricavi da pay TV (-0,9%), mentre crescono gli introiti pubblicitari (+4,5%).
La fotografia non è del tutto esaustiva: l’analisi esclude i dati di bilancio di Dazn e Prime Video, due player rilevanti del mercato, a causa della mancanza di dati economico-finanziari completi.
Margini operativi ancora in negativo, ma in miglioramento
Il margine operativo lordo del settore è sceso dal 16,2% del 2019 al 14,5% del 2023. Escludendo il Gruppo Rai, il margine lordo cala dal 13,2% al 9,8%. Tuttavia, nel 2023 si registra un netto miglioramento del margine operativo netto: da -621 milioni nel 2022 a -302 milioni nel 2023. In particolare, Rai passa da -12 a +50 milioni di utile, e Mediaset (Gruppo MFE) da +89 a +147 milioni.
Maggiore solidità patrimoniale, soprattutto tra i privati
Il rapporto patrimonio netto/passività complessive aumenta al 44,7% nel 2023 (dal 37,5% del 2022). Escludendo la Rai, il valore medio del periodo sale al 43,6%. La Rai, invece, resta su livelli molto più bassi (13,2% di media). La solidità patrimoniale del comparto migliora grazie alla riduzione dei debiti, in particolare da parte di Sky.
Redditività ancora negativa, ma con segni di ripresa
Nel complesso, il risultato d’esercizio rapportato al patrimonio netto è negativo per il 9,5% in media tra il 2019 e il 2023. Sky ha registrato perdite consistenti (oltre 670 milioni l’anno in media). Mediaset si conferma la più profittevole (+5,2%), mentre Rai chiude mediamente in pareggio. Nel 2023, il risultato migliora sensibilmente: +7 punti percentuali rispetto al 2022.
Investimenti in calo: -6,5 punti in cinque anni
Gli investimenti si attestano nel 2023 al 38,3% dei ricavi, in calo rispetto al picco del 49,3% del 2020. La spesa complessiva, scesa sotto i 2,4 miliardi nel 2022, risale lievemente nel 2023 (+3%). Il calo è legato soprattutto alla forte contrazione degli investimenti in diritti da parte di Sky (-36% nel 2022).
Cash flow positivo ma disomogeneo
Il flusso di cassa operativo si attesta in media al 13% dei ricavi nel periodo 2019-2023. Rai mostra il valore più alto (22%), Mediaset è sopra la media (27,1%), mentre Sky è in forte sofferenza (-11% medio nel triennio 2021-2023), con un cash flow negativo per 760 milioni complessivi.
Occupazione sostanzialmente stabile
Il numero complessivo degli addetti nel settore si attesta nel 2023 a circa 21.000 unità, in lieve calo rispetto al 2019 (-2,6%). I dipendenti Rai sono circa 12.600, Sky 2.900 e Mediaset 3.300. Le altre imprese del campione contano circa 2.155 addetti, in lieve flessione rispetto al 2022.
Tabella di sintesi – Settore TV
Indicatore | Valore 2023 | Variazione 2019–2023 | Variazione 2022–2023 |
Ricavi complessivi | € 8,28 mld | -7,5% | +1,2% |
Canone Rai | € 1,84 mld | — | -1,4% |
Ricavi Pay TV | € 2,44 mld | — | -0,9% |
Ricavi pubblicità | € 2,43 mld | — | +4,5% |
Margine operativo lordo (totale) | 14,5% | -1,7 p.p. | — |
Margine operativo netto (totale) | -302 mln € | — | +319 mln € |
Patrimonio netto / Passività | 44,7% | +11,0 p.p. | +7,2 p.p. |
Redditività (ROE medio) | -9,5% | -8,3 p.p. | +7,0 p.p. |
Investimenti / Ricavi | 38,3% | -6,5 p.p. | -1,0 p.p. |
Cash flow operativo / Ricavi | 13,0% (media) | -0,6 p.p. | +5,5 p.p. |
Addetti totali | ~21.000 | -2,6% | +0,1% |