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Tiscali vola in Borsa dopo l’ok alla fusione con Linkem

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Tiscali vola in Borsa oggi dopo l’annuncio del via libera alla fusione per incorporazione con Linkem, che prenderà il controllo della nuova entità con una quota del 62%.

Tiscali vola in Borsa oggi dopo l’annuncio del 30 dicembre scorso del via libera alla fusione per incorporazione con Linkem, che prenderà il controllo della nuova entità con una quota del 62%.

Tiscali non è riuscita a fare prezzo, con un rialzo teorico del 25% dopo il via libera al progetto di fusione per incorporazione di Linkem Retail, la società ad hoc costituita per realizzare questa operazione con l’Isp sardo. Una fusione che farà nascere il quinto operatore di tlc nel mercato fisso italiano e primo nel segmento degli accessi ultrabroadband nelle tecnologie FWA (fixed wireless access) e FTTH (fiber to the home) con una quota di mercato complessiva pari al 19,4% relativo a tecnologie ultrabroadband secondo i dati dell’ultimo osservatorio trimestrale Agcom del 29 dicembre scorso. 

Tiscali detiene una quota del 5% delle connessioni FTTH attive in Italia, che complessivamente sono pari a 2,44 milioni. Dal canto suo, Linkem detiene il 38% del mercato FWA nel nostro paese, pari nel suo complesso a 1,68 milioni di connessioni, mentre la stessa Tiscali conta una quota del 2%. In totale, si tratta di 4.120.000 linee (19,4% del totale delle linee FWA+FTTH del nostro paese).

Leggi anche: Linkem prende il controllo di Tiscali: nasce il 5° operatore Tlc nel fisso e il primo nell’ultrabroadband FWA+FTTH

Anche Linkem mette un piede in Borsa

Il deal consentirà a Linkem di arrivare a Piazza Affari, in maniera indiretta, in qualità di primo azionista della società, sfruttando la presenza di Tiscali sul listino milanese. Non è detto tra l’altro, che in futuro la società della rete di Linkem non si quoti in un secondo momento.

L’operazione prevede l’integrazione degli asset organizzativi delle società coinvolte al fine di generare significative sinergie industriali e cogliere al meglio le opportunità connesse all’implementazione del PNRR grazie ad un’offerta integrata di servizi fissi, mobili, 5G, cloud e smart city”, si legge nella nota.

“Lo scopo dell’Operazione è quello di valorizzare le opportunità di mercato e di sviluppo connesse all’implementazione del PNRR grazie all’offerta di servizi fissi, mobili, 5G, cloud e smart city dedicati a famiglie, imprese e pubbliche amministrazioni”.

Il perimetro della nuova entità

Il perimetro della nuova entità frutto della fusione comprende tutte le operations di Tiscali, compresa la telefonia mobile, mentre Linkem ha conferito in Linkem Retail tutti i rapporti con i clienti Business, Retail e PA con tutto ciò che riguarda i servizi per le smart city e lo sviluppo di nuovi servizi 5G.

Resta fuori la rete

Dal matrimonio con Tiscali resta fuori la parte infrastrutturale di Linkem (con le frequenze per il 5G e le torri) e la parte che riguarda i servizi wholesale e gli altri operatori 5G, per la quale all’inizio di dicembre la società ha lanciato un teaser a società e fondi infrastrutturali eventualmente interessati a rilevarne una quota. Il teaser ha già suscitato grande interesse.

L’obiettivo è cavalcare un periodo di grande liquidità sul mercato, per valorizzare gli asset di rete di Linkem e accelerare così lo sviluppo della copertura 5G.

Sinergie e fondi del PNRR

Le sinergie fra le due aziende, società profondamente italiane e capillarmente diffuse sul territorio, si basano anche su tratti e analoghe caratteristiche da visionario dei rispettivi amministratori delegati, Renato Soru per Tiscali e Davide Rota per Linkem.

Tiscali e Linkem sono le uniche società italiane di Tlc che, ad esempio, non hanno mai esternalizzato il servizio di assistenza clienti.

L’accesso ai fondi del PNRR

Per quanto riguarda i fondi del PNRR, Linkem potrà concorrere ai bandi infrastrutturali relativi al Piano Italia a 1Giga e Italia 5G tramite la casa madre Linkem spa, per concorrere insieme ad altri soggetti ai bandi.

La nuova società nata dalla fusione con Tiscali potrà dal canto suo concorrere ad altri bandi del PNRR relativi alle missioni di trasformazione digitale della PA, del Cloud, dei servizi digitali e delle smart city.