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«TIM tra i dubbi sulla Rete Unica e il rischio occupazione». I sindacati: ‘Rivediamoci dopo la mappatura delle reti’. Vedi il talk

L’invito a rivedersi dopo il termine della mappatura delle reti in corso da parte di Infratel nel quadro del PNRR, con la volontà di allargare la platea anche alle Authority e alle componenti istituzionali interessate. Questo l’esito finale dell’Executive Talk organizzato oggi con i segretari generali dei sindacati di categoria Fabrizio Solari (Slc Cgil), Vito Vitale (Fistel Cisl) e Salvo Ugliarolo (Uilcom Uil), con la partecipazione di Raffaele Barberio, direttore di Key4biz, per discutere delle prospettive di TIM e del progetto Rete Unica dal punto di vista dell’occupazione. Un confronto aperto a 360° sulle priorità della filiera, chiuso con un auspicio: rinnovare l’appuntamento allargando il confronto a più esponenti della filiera.

Nuovo appuntamento dopo la mappatura delle reti

Il Governo Draghi non ha ancora deciso come procedere sul fronte della Rete Unica, rimandando la decisione al termine della mappatura delle reti e delle intenzioni di investimento degli operatori in atto. La mappatura dovrebbe terminare a breve, già entro la fine del mese di giugno. Ed è quindi al termine di questo processo che i sindacati hanno chiesto a Key4biz di organizzare un nuovo dibattito sul tema, coinvolgendo più soggetti nella discussione.

Sarà inoltre l’occasione per chiedere ai sindacati di confrontare i numeri a loro disposizione con quelli forniti dalle aziende in termini di connessioni e allacciamenti a banda ultralarga ma anche in termini finanziari, viste alcune discrepanze che sono emerse durante il dibattito odierno.

Flash dai sindacati

“Il mercato delle telecomunicazioni è malato da tempo – ha detto Fabrizio Solari, segretario generale della Slc Cgil – La domanda cresce, ma diminuiscono i ricavi. Ed è così da anni”. Un trend che rischia di rallentare gli investimenti in un momento in cui il diritto all’accesso è diventato un diritto di cittadinanza”.

Per i sindacati la rete unica costruita intorno a quella di TIM è la soluzione migliore.

“Questo tira e molla del Governo sul modello di rete unica e sulla governance non serve a nessuno – ha detto Vito Vitale, segretario generale della Fistel Cisl – Manca una posizione netta e chiara del Governo su questo tema”. E ancora, “cosa vuole fare la CDP?”, ha domandato Vitale.

Vede il bicchiere mezzo pieno Salvo Ugliarolo, segretario generale della Uilcom Uil: “Il 26 maggio l’incontro con la sottosegretaria Ascani è stata l’apertura di un dialogo – ha detto Ugliarolo – speriamo che sia soltanto il primo di una serie di incontri considerato che la nostra priorità come sindacati è quella di evitare ogni rischio occupazionale per tutta la filiera”.      

I sindacati delle tlc vorrebbero che fosse Tim il fulcro del progetto. “Se con il Pnrr l’idea è quella di mantenere una quota significativa di smart working, digitalizzare la Pa e la giustizia, aiutare sviluppo iot e 4.0, tutto ciò fa diventare la possibilità di avere un accesso efficiente alla rete un diritto di cittadinanza”.

Il metodo più veloce per colmare le distanze che ci sono in Italia, secondo Fabrizio Solari, segretario generale Slc Cgil “è una rete nazionale, quella di Tim che ha il problema dell’ultimo miglio e molti spezzoni di rete. Un Governo normale dovrebbe fare quello che aveva deciso l’anno scorso, costruire intorno al punto più avanzato gli investimenti per completarla”.

“Stiamo facendo un’analisi dello stato dell’arte, vi terremo informati, non abbiamo ancora deciso, ci ha detto la sottosegretaria Ascani”, ribadiscono Solari e Vito Vitali segretario generale della Fistel Cisl.

L’antefatto e i temi sul tavolo

Il 26 maggio i sindacati di categoria sono stati ricevuti al Mise dalla Sottosegretaria Anna Ascani, per discutere delle prospettive della proposta di rete unica di TIM.

La situazione di TIM, ma anche di tutto il comparto, a detta dei sindacati non è delle più floride.

Tuttavia, l’arrivo dei fondi del PNRR lascia intravedere grandi investimenti e un prevedibile sviluppo futuro per il settore.

Quali le ragioni dello stato di difficoltà denunciato dai sindacati?

Ma è davvero scontato che i fondi europei possano andare a finanziare il progetto rete unica?

Gli obiettivi di copertura posti dal Governo Draghi sono forse troppo ambiziosi?

La rete in rame di Tim dovrà essere dismessa il prima possibile o no?

Qual è il suo rapporto con i livelli occupazionali?

Sono intervenuti:

Modera

Come rivedere il talk «TIM tra i dubbi sulla Rete Unica e il rischio occupazione» sui social

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