Tim prosegue nel percorso di crescita del gruppo, nei primi nove mesi del 2025 aumentano ricavi e margini trainati dall’Enterprise. Per Tim Brasil margini in rialzo per il decimo trimestre consecutivo. Confermate tutte le guidance per il 2025 e annunciate nuove sinergie con Poste, con la firma del contratto Mvno per Poste Mobile, l’avvio della commercializzazione dei servizi Tim Energia powered by Poste Italiane e infine siglata l’intesa per una joint venture con Poste per l’innovazione su Cloud e AI con il primo azionista, che sarà operativa dall’anno prossimo.
Labriola: “Ogni consolidamento in Italia positivo. Stiamo parlando con Nvidia”
Durante la conference call l’ad di Tim Pietro Labriola ha detto che ogni consolidamento che ci potrà essere in Italia sarà comunque positivo per Tim, al di là dei protagonisti. Ha poi aggiunto che Tim sta parlando con Nvidia, e ci sono buone possibilità per una collaborazione in Italia sulla scia di quanto già avvenuto in Germania fra Deutsche Telekom e il colosso Usa per lo sviluppo di data center e AI sovrano in Germania. Il colosso americano dell’intelligenza artificiale ha presentato a Berlino il suo investimento da un miliardo di euro per uno stabilimento e l’obiettivo di creare un’infrastruttura nazionale per lo sviluppo e l’applicazione dell’intelligenza artificiale a supporto di grandi aziende, Pmi e start-up tedesche.
I numeri
- I ricavi del gruppo in aumento a 10 miliardi nei nove mesi (+2,3%), a fronte di un Ebitda after lease di gruppo in crescita del 5,3% a 2,7 miliardi. Nel trimestre il debito netto after lease è invariato a 7,5 miliardi.
- InItalia i ricavi totali sono in crescita a 6,9 miliardi (+1,2%) ed Ebitda after lease in aumento del 4,1% a 1,5 miliardi:
- Tim Consumer ha registrato ricavi sostanzialmente stabili a 4,5 miliardi (-0,4%)
- Tim Enterprise ha raggiunto ricavi in crescita a 2,4 miliardi (+4,4%)
- Tim Brasil ha generato ricavi totali pari a 3,1 miliard (+4,7%) ed Ebitda after lease a 1,2 miliardi (+6,9%)
- La perdita netta attribuibile agli azionisti si è ridotta a 109 milioni di euro dai 509 milioni di euro dei primi nove mesi del 2024.
Tim conferma la guidance
Il terzo trimestre dell’anno, si legge nella nota aziendale, “conferma il percorso di crescita intrapreso dal Gruppo, con un aumento dei ricavi e dei margini in linea con le attese grazie a un buon andamento del business sia sul mercato domestico sia su quello brasiliano. TIM, sulla base dei risultati al 30 settembre 2025 e delle misure già intraprese nel periodo, si attende una netta accelerazione del percorso di crescita nell’ultimo trimestre dell’anno e conferma tutte le guidance fornite al mercato per l’esercizio”.
Il Cloud principale linea di business per Tim
“Il Cloud si conferma la principale linea di business e quella a maggior crescita, con un aumento dei ricavi da servizi del 23% anno su anno, anche grazie ai servizi offerti al Polo Strategico Nazionale. Sale al 65% (+3 punti percentuali anno su anno) la percentuale di ricavi da servizi legata all’ICT, mentre è in leggero calo la connettività. In aumento la quota di ricavi generati dalle factories di Gruppo (+2 punti percentuali), con un trend previsto in ulteriore accelerazione. Il valore del portafoglio ordini è atteso in crescita a circa 4,0 miliardi di euro entro la fine dell’anno”, si legge nella nota.
Investimenti e indebitamento
Gli investimenti di Gruppo ammontano a 1,2 miliardi di euro, pari al 12,1% dei ricavi.
L’ Indebitamento Finanziario Netto rettificato After Lease del Gruppo al 30 settembre 2025 resta sostanzialmente stabile a 7,5 miliardi di euro e l’Equity Free Cash Flow After Lease del terzo trimestre è positivo per 0,1 miliardi di euro. Per l’ultimo trimestre dell’anno TIM prevede una generazione di cassa in linea con le indicazioni fornite al mercato per l’intero esercizio.
Sinergie con Poste
Il Consiglio di Amministrazione ha altresì preso atto della presentazione del management sulle sinergie con Poste Italiane. In particolare, sul fronte Consumer, oltre all’offerta TIM Energia powered by Poste Italiane, lanciata alla fine del terzo trimestre, è stato siglato il contratto di MVNO per PosteMobile, con la migrazione dei clienti attesa nel primo trimestre del 2026, e sono state avviate valutazioni su iniziative di cross selling per i clienti retail e SMB.
TIM e Poste Italiane hanno inoltre siglato una lettera di intenti per la costituzione di una joint venture su servizi cloud basati su IA generativa e tecnologie open source, che ha come obiettivo consolidare il ruolo di leader nella digitalizzazione del Paese dei due Gruppi.
Tim, Labriola: “Siamo sulla buona strada per raggiungere target 2025“
Tim “ha registrato una solida performance operativa a finanziaria nel terzo trimestre, sia in Italia sia in Brasile. Da inizio anno i nostri risultati sono in linea con il nostro budget e siamo sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi dell’intero esercizio”. Lo ha detto l’AD Pietro Labriola, aprendo la conference call con gli analisti sui risultati trimestrali.
“L’andamento della nostra performance riflette la stagionalità prevista nel piano, per questo motivo confermiamo le nostre previsioni per l’anno”, ha proseguito. “Trimestre dopo trimestre stiamo costruendo una Tim più efficiente e redditizia, in linea con il nostro business plan”.
Labriola: “Crescita quarto trimestre notevolmente più forte“
Tim continua sulla strada del suo piano industriale e “la nostra attenzione all’execution sta dando i suoi frutti” sottolinea Labriola.
Gli indicatori legati agli obiettivi per l’intero anno “sono in linea” e “la crescita nel quarto trimestre sarà notevolmente più forte”.
In particolare le leve per l’accelerazione saranno “il pieno effetto dell’aumento dei prezzi nel portafoglio ordini; la stagionalità del business enterprise che accelera nel quarto trimestre; le ulteriori efficienze programmate e i risparmi nei costi del lavoro dopo l’accordo sulla solidarietà”. Inoltre “prevediamo accelererà la generazione di cassa” aggiunge il manager che si dice “fiducioso di raggiungere l’obiettivo di 500 milioni di free cash flow, con un potenziale di crescita”.
“Da investitori ritrovata fiducia in solidità gruppo“
Tim “a settembre è tornata con successo sui mercati dei capitali del debito per la prima volta dopo le emissioni obbligazionarie del 2023 e la separazione della rete nel 2024. Abbiamo emesso un’obbligazione da 500 milioni, con lo spread più basso degli ultimi 15 anni, che ha ricevuto una risposta eccezionale da parte degli investitori, con una domanda sei volte superiore all’offerta, segno evidente della ritrovata fiducia nella solidità del gruppo”, aggiunge.
“M&A? Ottimista che a breve ci sarà ulteriore passo“
“Il consolidamento del mercato delle Tlc non è più un sogno, con Vodafone e Fastweb c’è stato il primo passo e io sono abbastanza ottimista che a breve ci sarà un ulteriore passo”, ha aggiunto Labriola.
“Sono ripetitivo, perché dico al mercato da diversi trimestri che indipendentemente da chi procederà con un consolidamento del mercato in Italia questo sarà comunque un buon segno per noi, potrebbe essere Tim a gestire la situazione oppure un altro attore. Se qualcuno farà la prima mossa e procederà io ne sarò felice”, ha sottolineato. “È importante ricordare che nel 2022 quando abbiamo iniziato a parlare queste cose nessuno ci credeva allora, adesso, considerati anche i risultati di molti operatori in Italia e in Europa, tutti stanno utilizzando il nostro concetto ‘da volume a valore’, come abbiamo detto nel 2022”.
“Non tutti earn out ma credo otterremo qualcosa“
Il ricalcolo del prezzo di Fibercop a fine 2026. “Sono ottimista, possiamo ancora ottenere qualcosa, non l’intera somma” ma considerando che il piano di Tim non considera gli eventuali earn out legati alla vendita di Fibercop a Kkr si tratterà comunque di un vantaggio. Lo fa notare l’ad Pietro Labriola rispondendo alle domande degli analisti dopo i conti del terzo trimestre. La data di scadenza è fine 2026 (30 mesi dal closing delal vendita) “non solo in caso fusione ma anche in seguito a partnership commerciali strategiche che possono generare sinergie” ricorda Labriola.
Anche se restano “punti domanda su una potenziale fusione” tra Fibercop e Open Fiber quindi, “sono ottimista però che ci possa essere qualcosa”. In generale sul consolidamento del mercato delle tlc “rimaniamo alla finestra, non dobbiamo anticipare nulla – ribadisce – ma stiamo giocando a scacchi, dobbiamo pensare alla prossima mossa”.
