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Tim, perdite per 8,7 miliardi di euro nel 2021. Ok del Cda al piano di scorporo della rete. Crollo del titolo

Tim crolla a Piazza Affari, con il mercato che boccia il bilancio 2021, la cancellazione del dividendo e i deludenti target al 2024 del nuovo piano industriale. Tim chiude il 2021 in profondo rosso, mentre il Cda ha dato ieri il via libera al piano del nuovo AD Pietro Labriola che avvia il percorso di scorporo tra servizi e rete. Tim è pronta a rinunciare alla maggioranza nella rete e al modello di integrazione verticale. Il titolo crolla in borsa, alle 9,20 perde l’8,23% a 0,31 euro arrivando a cedere più dell’11,2% a 0,30 euro alle 9,30 per arrivare a cedere fino al 13,3% alle 11,20, il 13,7% alle 12,20, il 16% alle 13,00 sotto la soglia dei 30 centesimi, livello che non vedeva da fine ottobre 2020. Alle 17,00 la perdita si è assestata a -12% a 30 centesimi per chiudere in flessione del -13,99% a 0,30 euro.

I dati

Tim chiude il 2021 con ricavi a 15,3 miliardi di euro (-1,9%), a fronte di un Ebitda di 6,2 miliardi (-9,6%). Le perdite ammontano a 8,7 miliardi, dopo la svalutazione del goodwill domestico pari a 4,1 miliardi e lo stralcio delle attività per imposte anticipate pari a 3,8 miliardi. L’indebitamento netto è pari  a 22,2 miliardi (17,6 miliardi after lease) in calo di un miliardo, fa sapere l’azienda, a fronte di investimenti in crescita del 14,1% per accelerare su fibra, cloud e streaming. Nel 2020 gli utili erano stati pari a 7,1 miliardi.

Pesano sui conti dell’anno i tre profit warning collezionati in poco tempo.

Per quanto riguarda l’accordo con Dazn per i diritti di serie A, l’accordo è in fase di rinegoziazione, ma il buco rispetto alle attese ha implicato un accantonamento di 540 milioni di euro.

Nessun dividendo per quest’anno, e per fare cassa l’azienda valuterà l’offerta giunta sul tavolo del Cda da parte di Ardian per la quota del 15,1% in mano a Tim in INWIT, che ai prezzi attuali vale 1,3 miliardi di euro.

Leggi anche: Tim, Labriola: ‘Piano separazione rete apre a ingresso Open Fiber e altri partner finanziari’

Tim, sarà conclusa rapidamente analisi su offerta KKR

Con la finalizzazione del piano industriale di Tim, gli advisor finanziari e legali del consiglio di amministrazione hanno ricevuto tutti gli elementi rilevanti e necessari per valutare la manifestazione d’interesse indicativa e non vincolante di KKR. Così la nota di Tim nella quale precisando che “questa analisi sarà conclusa rapidamente”. Una volta completata, il board si riunirà per valutare le determinazioni di competenza e decidere i passi successivi in merito.

Il piano industriale 2022-2024: superato il modello di integrazione verticale

Il Consiglio di Amministrazione di TIM ha approvato all’unanimità il Piano Industriale 2022-2024 presentato da Pietro Labriola, Amministratore Delegato e Direttore Generale, “che ha ricevuto mandato per predisporre il progetto esecutivo di riorganizzazione che, una volta approvato dal Board, verrà presentato al mercato in occasione del Capital Market Day di TIM entro la semestrale”, si legge nella nota.

“La strategia delineata poggia sulla consapevolezza che il Gruppo si compone di un insieme di asset di grande valore operanti in un contesto economico in miglioramento ma in un mercato caratterizzato da forte intensità competitiva con un quadro di vincoli regolatori tra i più stringenti in Europa. In questo scenario, TIM, vuole accelerare lo sviluppo degli asset infrastrutturali (fibra nel fisso e 5G nel mobile) e la crescita dei nuovi business, cogliendo i vantaggi legati ai fondi messi a disposizione dal PNRR e non solo – si legge – Il nuovo piano si pone come obiettivo la creazione di una nuova TIM con solide basi industriali e tecnologiche, capace di accelerare il percorso verso una generazione sostenibile di flussi di cassa, grazie anche al superamento dell’attuale modello di integrazione verticale“.

Sul fronte organizzativo il nuovo modello basato sul lavoro agile sarà accompagnato da un piano triennale per la gestione del personale che, in continuità con gli anni precedenti, applicherà strumenti in grado di garantire l’occupazione e di incentivare uscite volontarie e pensionamenti anticipati”. E’ quanto si legge nel piano industriale di Tim approvato stasera dal Cda. 

La slide con il nuovo perimetro domestico di Tim dopo la scissione (clicca per ingrandire)

Il perimetro di ServCo e NetCo

Si stima un impatto molto contenuto dei costi necessari per realizzare la piena separazione, in quanto la maggior parte degli investimenti è già stata sostenuta, grazie all’implementazione della Equivalence of Input, della Equivalence of Output e dalla separazione di FiberCop”, si legge.

Tim mette poi nero su bianco il perimetro delle due nuove entità che nasceranno dalla scissione aziendale.

ServCo: Asset di rete mobile, piattaforme di servizio e data center articolata in: o Enterprise – Attività commerciali nel mercato Enterprise integrate dalle digital companies Noovle, Olivetti e Telsy; TIM, facendo leva sulla sua posizione di leadership presso Pubblica Amministrazione e grandi clienti e su una selling proposition end to end unica e distintiva, punta a guadagnare quote in un mercato in crescita grazie alla spinta verso i servizi digitali: Cloud (ad un ritmo del 15% annuo), IoT (+10%) e Cybersecurity (+10%). Un approccio da “Tech-company”, sempre più integrato, anche organizzativamente, come un “one-stop-shop”, valorizzerà pienamente l’unicità delle competenze e degli asset del Gruppo, cogliendo anche le opportunità del PNRR, tra cui la realizzazione del Polo Strategico Nazionale nel Cloud; o Consumer – Attività commerciali nel mercato retail Consumer e SME (Small and Medium Business) Il piano prevede, in un contesto di crescita dell’ultrabroadband, un rafforzamento del posizionamento premium di TIM e una rifocalizzazione dei canali commerciali sul core business e sulla protezione della base clienti esistente. Si continuerà a puntare sulla convergenza, lavorando sul miglioramento dei margini e sulle opportunità offerte dal programma voucher, anche in termini di upgrade tecnologico;

TIM Brasil L’azienda mantiene la sua focalizzazione su una strategia di valore e trarrà un’ulteriore spinta alla crescita dall’integrazione degli asset di Oi, continuando nel suo percorso verso una ‘Next Gen Telco’.

NetCo: Asset di rete fissa, le attività wholesale domestiche e quelle internazionali di Sparkle. Le priorità strategiche di TIM nel mercato wholesale domestico, previsto in leggera crescita in termini di linee di accesso nell’arco di piano, sono una forte spinta alla migrazione delle linee su tecnologia FTTH, associata a un ambizioso piano di copertura incentrato sul modello di coinvestimento, e un ampliamento del portafoglio servizi offerti. Partendo dalla copertura del 94% in FTTC, il Gruppo TIM prevede di accelerare il roll out FTTH, realizzato da FiberCop, raggiungendo il 60% delle unità immobiliari tecniche a livello nazionale entro il 2026 con un incremento di circa 3 punti percentuali rispetto al precedente obiettivo (senza tener conto degli effetti attesi dalla partecipazione alla gara “Italia 1 Giga” per il finanziamento pubblico di nuove infrastrutture a 1Gbit/s)...

L’offerta per la quota in INWIT

TIM ha inoltre informato di aver ricevuto da un consorzio di investitori istituzionali guidato da Ardian un’offerta vincolante per l’acquisto della maggioranza del capitale sociale della holding Daphne 3, che detiene il 30,2% del capitale sociale di INWIT. Tim intende mantenere una quota del 10% in Daphne 3 dopo la vendita ad Ardian.

L’operazione proposta è strutturata in modo da non far sorgere alcun obbligo di Offerta pubblica di acquisto (OPA) ed è soggetta ad una serie di condizioni sospensive.

Il Consiglio di Amministrazione di TIM, valutando positivamente l’offerta, ha dato mandato a Pietro Labriola di negoziare l’accordo.

Assemblea convocata il 7 aprile

Il Consiglio di Amministrazione di TIM ha convocato l’Assemblea degli azionisti ordinari per il giorno 7 aprile 2022 (unica convocazione).

L’Assemblea sarà chiamata a deliberare sul bilancio al 31 dicembre 2021, sulla copertura della perdita d’esercizio mediante utilizzo di utili portati a nuovo e prelievo da riserve; sulla conferma di Pietro Labriola per la durata residua del mandato consiliare, ovvero fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2023.
Ai soci sarà proposta inoltre l’approvazione di un piano di stock options di durata triennale, rivolto a una parte del management del Gruppo, quale a tempo debito individuata dal Consiglio di Amministrazione, ivi incluso il CEO.

Target finanziari 2022-2024

Target finanziari del piano 2022-2024 con l’attuale modello organizzativo e di business (IFRS 16/After Lease):
• Ricavi di Gruppo da servizi previsti in leggera crescita nel periodo di piano (low single digit CAGR ‘21-’24 growth, with 2022 low single digit decrease);
• EBITDA di Gruppo atteso stabile nel periodo di piano (CAGR ’21-’24 flat, with 2022 low teen decrease);
• EBITDA After Lease di Gruppo atteso in leggero calo (low single digit CAGR ‘21-’24 decrease with 2022 mid to high teens decrease: l’acquisizione degli asset di Oi impatta i canoni di leasing nel periodo di piano e questo impatto sarà assorbito solo dopo l’arco temporale di piano);
• Capex di Gruppo previsti a circa 4,0 miliardi di euro nel 2022, circa 3,9 miliardi di euro nel 2023 e circa 3,8 miliardi di euro nel 2024;
• Domestic Capex inferiori al 15% dei ricavi nel medio-lungo termine;
• L’indebitamento netto di Gruppo 2022 sarà influenzato da pagamenti non ripetibili per un totale di 3,7 miliardi di euro, in particolare per l’acquisizione dello spettro in Italia e in Brasile e l’acquisizione degli assets di Oi, il cui impatto sul leverage sarà completamente assorbito entro il 2025.

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