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Tim, l’offerta del MEF per Sparkle insufficiente. Prosegue il negoziato

Il Cda di Tim ha respinto l’offerta ricevuta dal MEF per l’acquisto di Sparkle e, si legge nella nota aziendale, “avendola ritenuta non soddisfacente, ha dato mandato all’Amministratore Delegato, Pietro Labriola, di negoziare con il MEF una diversa opzione, con possibili adeguamenti delle condizioni contrattuali, nell’assunto che TIM mantenga una partecipazione nella società per un determinato arco temporale e supporti la realizzazione del piano strategico”.

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Sparkle rete in 33 paesi

Tim aveva annunciato il 31 gennaio di aver ricevuto un’offerta da parte del governo italiano per l’acquisizione di Sparkle, senza però rendere noto l’importo della proposta. Tuttavia, l’agenzia americana Bloomberg ha sottolineato che l’offerta del governo per i cavi sottomarini di TIM si aggira intorno ai 750 milioni di euro. Un cifra considerata troppo bassa da Tim.

Sparkle gestisce circa 600mila chilometri di cavi sottomarini in fibra e ha una presenza diretta in 33 paesi, secondo il sito web della società.

Lista del Cda

In questo contesto va ricordato che Tim ha recentemente venduto la sua controllata di rete fissa (NetCo) a KKR in un’operazione valutata al massimo 22 miliardi di euro, dalla quale è esclusa Sparkle.

“Il Consiglio di Tim ha altresì proseguito le attività in vista della presentazione di una lista di maggioranza per il rinnovo del Board, che avverrà in occasione dell’Assemblea chiamata ad approvare il bilancio 2023 – prosegue la nota – Come previsto dalla procedura approvata lo scorso 18 gennaio, il Presidente ha dato riscontro in merito alle attività preliminari di engagement con i principali azionisti, investitori istituzionali e proxy advisor, e ha presentato la proposta relativa ai criteri di selezione dei candidati che è stata approvata all’unanimità dal Consiglio di Amministrazione”.

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