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Tim, Labriola: “Al lavoro per accordo commerciale con Poste, entro fine anno”

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L’accordo commerciale con Poste, primo azionista del gruppo, è previsto entro fine anno. Tim e Poste stanno "lavorando per finalizzare un accordo commerciale che nulla ha a che vedere con il fatto che siano azionisti", ha detto l'ad Pietro Labriola. 

L’accordo commerciale con Poste, primo azionista del gruppo, è previsto entro fine anno, in attesa del nuovo piano industriale che sarà comunicato a febbraio o marzo del 2026. Tim e Poste stanno “lavorando per finalizzare un accordo commerciale che nulla ha a che vedere con il fatto che siano azionisti”. Lo precisa l’ad del gruppo telefonico Pietro Labriola rispondendo agli analisti. “Per valutare ulteriori sinergie, prima attenderemo il sì dell’antitrust, abbiamo in mente quali opportunità ma vi daremo informazioni in seguito” aggiunge e conclude “vogliamo sorprendere tutti con risultati migliori”. 

Risultati in linea con la guidance

Intanto, Tim chiude il primo semestre ampiamente in linea con le attese e conferma la guidance del 2025. L’azienda è forte di una crescita del business B2B, trainato dal Cloud che ha più che compensato la flessione dei ricavi della Connettività, dovuto anche alla deliberata scelta di uscire da alcune commesse pubbliche nel mobile considerate meno remunerative.

Canone di concessione, nuova liquidità

Forte anche dell’incasso (monetizzazione) di circa un miliardo di euro della concessione non dovuta, anticipata da due banche, in attesa della sentenza finale che dovrebbe arrivare entro l’anno. Nuova liquidità utile per sostenere il cambio del mix della divisone Enterprise, fiore all’occhiello della strategia aziendale dell’Ad Pietro Labriola: più Cloud (i ricavi derivanti sono aumentati di 85 milioni nel primo semestre) e meno connettività (i ricavi sono diminuiti di 50 milioni nello stesso periodo). “Il PSN è un caso strategico per il Cloud nella PA a livello europeo”, ha detto Labriola, sottolineando l’importanza crescente del Cloud sovrano per la security dei dati della PA a livello europeo.

Tim, indicazioni su sinergie possibili con Poste già nel terzo trimestre

Tim darà indicazioni sulle possibili sinergie con Poste, suo maggiore azionista, “entro fine anno” probabilmente già nel “terzo trimestre”. Lo ha detto l’ad di Tim Pietro Labriola in call con gli analisti per commentare i dati del primo semestre.

“Stiamo lavorando per finalizzare i dettagli dell’accordo con Poste che è un accordo commerciale che non ha nulla a che fare con il fatto che sono azionisti”, ha detto Labriola. La collaborazione potrebbe portare i primi risultati tangibili già in autunno, in attesa del via libera definitivo dell’ingresso di Poste in Tim da parte dell’Antitrust, già positiva peraltro prima del passaggio dovuto del parere in Agcom.

“Stiamo finalizzando un accordo per sviluppare la nostra piattaforma clienti e la strategia relativa. Poste è uno dei principali attori in Italia e quindi stiamo cercando di esplorare la possibilità di continuare con loro con forte energia a partire dall’inizio dell’autunno. Poi prima di passare ad altri aspetti attenderemo il sì dell’Antitrust e dopo potremo valutare insieme ulteriori sinergie. Poi abbiamo in mente ciò che possono essere opportunità ma vi daremo informazioni in seguito nel corso dell’anno”, ha precisato Labriola.

Labriola, non alziamo la guidance, non possiamo fare errori

Tim resta cauta anche se i conti del semestre sono positivi. “Non possiamo fare errori perché stiamo cercando di riguadagnarci la fiducia del mercato: siamo ottimisti ma non vogliamo alzare la guidance (sul 2025, ndr)” ha detto l’ad Pietro Labriola rispondendo agli analisti, ricordando che “stiamo correndo una maratona e non i 100 metri, vogliamo portare la società nel 2027 dove abbiamo dichiarato nel nostro piano”. Con tutta cautela però “c’è spazio – secondo il manager – per un ulteriore miglioramento soprattutto per l’equity free cash flow”.

Il direttore finanziario Adrian Calaza ribadisce, “non siamo in posizione per migliorare la guidance ma siamo sopra il budget; abbiamo ancora 6 mesi e la seconda metà dell’anno normalmente ha un peso maggiore”. “Oggi diciamo che siamo in linea e abbiamo un piccolo vantaggio rispetto a quanto dichiarato precedentemente” conclude.

Tim, Labriola: saldamente su strada per raggiungere obiettivi 2025

“Nel secondo trimestre Tim ha registrato una solida performace finanziaria sia in Italia sia in Brasile. Siamo esattamente dove avevamo pianificato di essere e saldamente sulla strada per raggiungere gli obiettivi annuali”, ha detto Labriola, aggiungendo che per quanto riguarda il rimborso del canone concessorio da parte dello Stato, la società ha ottenuto un anticipo “grazie ad accordo con due banche”.

“Nel complesso i risultati sono in linea con le previsioni, mentre l’Ebitda after lease è leggermente inferiore al prevsito”, ha detto Labriola chiarendo che l’Ebitda “è perfettamente in linea con il piano e inoltre il piano prevedeva una accelerazione dell’Ebitda a livello domestico nella seconda metà dell’anno e in particolare nel quarto trimestre sostenuto da diversi fattori positivi che entreranno progressivamente in gioco”.

“In primo luogo – ha detto Labriola – il pieno effetto degli aumenti di prezzo attuanti il primo e secondo trimestre in secondo luogo la stagionalità del business Tim enterprise che tipicamente accelera nel quarto trimestre”.

A questo si aggiunge, ha spiegato l’Ad, “la riduzione delle spese operative determinate dal programma di trasformazione dei costi e inoltre il risparmio sul costo del lavoro determinato dal rinnovo a luglio del contratto di solidarietà che prevede una riduzione dell’orario di lavoro dei dipendenti fino alla fine del 2026”. “La maggior parte della crescita – ha precisato Labriola – sarà concentrata nel quarto trimestre”.

Labriola, Tim è esattamente dove avevamo pianificato

Tim “a metà anno è esattamente dove avevamo pianificato e saldamente sulla giusta strada per raggiungere gli obiettivi annuali”, ha aggiunto. “Una solida performance sia in Italia che in Brasile”, ha ricordato Labriola.

Fibercop-Open Fiber, su earn out siamo alla finestra

L’azienda resta alla finestra, in attesa di sviluppi sulla trattativa fra Fibercop e Open Fiber per un possibile merger che porterebbe un earn out fino a 2,5 miliardi di euro nelle casse di Tim.  “Stiamo alla finestra e cerchiamo di capire cosa succederà, le discussioni in corso, e le indiscrezioni di stampa, ci portano a pensare che qualcosa succederà, come si dice ‘tanto tuonò, che piovve'” aggiunge l’Ad, precisando che “il consolidamento si può avere sia con M&A che con il consolidamento della rete”, ovvero spiega, con “sinergie industriali, riduzione di costi e maggior efficientamento”. Labriola invita a non guardare solo a possibili fusioni, “ci sono tante alternative a quelle della classica fusione su cui lavoriamo”.

Consolidamento

Labriola ha spiegato che “tanti articoli parlano di Spagna e di Francia, quindi quello di cui avevamo parlato nel 2022 dicendo che il mercato aveva bisogno di un consolidamento, adesso non è più un sogno ma qualcosa che sta diventando realtà per tutti”. “Ho sempre detto che l’Italia è un paese dove nel segmento consumer sfruttare meglio i risultati può avvenire solo attraverso un consolidamento, che puo’ essere di due tipi attraverso M&A o attraverso un consolidamento della rete che ci potrebbe portare sinergie importanti che potrebbero consentirci di velocizzare il nostro percorso per migliorare la nostra guidance”, ha detto Labriola.

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