Il prossimo CdA

Tim, la rete unica con Open Fiber mette d’accordo la governance?

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La conferma di Franco Bassanini ed Elisabetta Ripa al vertice di Open Fiber ridà grinta al progetto di rete unica, che dovrebbe essere sul tavolo del prossimo CdA. Secondo il Messaggero, il presidente Fulvio Conti starebbe concordando una riunione da tenere lunedì 6 maggio.

La tregua armata tra i principali azionisti di Tim potrebbe trasformarsi in pax solo in caso di integrazione di Open Fiber con la rete dell’ex monopolista. A scriverlo è Il Messaggero, secondo il quale il presidente Fulvio Conti starebbe concordando una riunione da tenere lunedì 6 maggio. Sul tavolo soprattutto il tema della rete unica, obiettivo di Cassa depositi e prestiti (Cdp), che alla pari con Enel, controlla Open Fiber. Cdp ha investito circa 1,1 miliardi acquistando il 9,89% dell’ex monopolista, perché crede nella necessità di una rete unica.

La conferma di Franco Bassanini ed Elisabetta Ripa al vertice di Open Fiber ha ridato grinta al progetto di rete unica che presto, con la ripresa del tavolo tecnico con Tim, dovrebbe essere al centro della discussione. L’integrazione andrà confezionata dal punto di vista industriale con la probabile confluenza della società di fibra ottica in Tim e le conseguenze negli assetti complessivi che consentirebbero a Cdp di entrare in CdA.

“Prima o poi questa operazione va fatta, nonostante la distrazione della politica alle prese con liti continue su tutto e la fusione si incrocia con la governance”, scrive il Messaggero

In realtà il 16 aprile, prima del rinnovo della governance di Open Fiber, Alessandro Morelli, presidente della Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera ed esponente di primo piano della Lega, ha suonato un campanello d’allarme:

“In un momento importante come quello attuale è assurdo pensare di tornare indietro quando parliamo di Open Fiber. Serve una dirigenza che sia in grado di sfruttare le strutture a nostra disposizione per la distribuzione della rete evitando assurdi doppioni che rappresentano spreco di investimenti e ritardi nel raggiungimento dell’obiettivo di coprire il territorio nazionale. Serve una guida che condivida questo obiettivo che non è di destra o sinistra, maggioranza o opposizione ma è degli italiani e dell’Italia e sarà l’unico modo per rimanere al passo con i competitor internazionali”.

Dunque il prossimo CdA sarà il banco di prova della tregua armata in Tim, e la fusione con Open Fiber per dar vita alla rete unica potrebbe essere la soluzione alla fine delle ostilità e una valida strategia per creare valore al gruppo anche in vista del 5G

La rete unita può essere in grado di:

  • Assicurare al Paese la corsa verso la digitalizzazione.
  • Evitare gli sprechi di risorse e incentivare gli investimenti.
  • Non tagliare fuori una parte significativa della Penisola dall’accesso alla rete ultraveloce che serve come il pane alle imprese e assicura creazione di valore e crescita economica.