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Tim, il fermo di Bollorè scuote l’assemblea ed Elliott sostiene Genish

La notizia del fermo a Nanterre di Vincent Bollorè per presunte tangenti in Africa esplode nel bel mezzo dell’assemblea di Tim di oggi a Rozzano. Un’assemblea più soft (all’ordine del giorno c’è il bilancio 2017, la remunerazione del management e la nomina formale di Amos Genish ad amministratore delegato) rispetto alle premesse, dopo lo stop arrivato ieri dal Tribunale di Milano al ricorso del fondo Elliott, che chiedeva di inserire all’ordine del giorno il cambio di sei consiglieri dimissionari in quota Vivendi. Ma lo scontro per la governance di Tim fra Vivendi, che detiene il 23,9% di Tim, e il fondo Elliott, che ha una quota dell’8,8% nella compagnia italiana, è soltanto rimandato al prossimo 4 maggio all’assemblea generale per il rinnovo completo del Cda.

Un’assemblea, quella odierna, su cui si sono addensate le nuove nubi giudiziarie che aleggiano su Bollorè. Il finanziere bretone ha smentito ogni addebito, ma le accuse hanno gettato un ulteriore velo di incertezza sull’esito finale della contesa fra il primo azionista francese di Tim e lo sfidante Paul Singer.

La stampa francese oggi vede un Bollorè costretto sulla difensiva dopo le accuse di corruzione, un atteggiamento inusuale per il finanziere che da sempre si muove all’attacco e che la scorsa settimana ha lasciato il testimone della presidenza di Vivendi al figlio Yannich.

Una bomba ad orologeria?

Impossibile dirlo. Di certo, galeotta fu l’Africa per Bollorè, come già lo fu per l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy.

All’assemblea di oggi il 56% del capitale in apertura e 65% in chiusura

Intanto, oggi l’assemblea di Tim è stata aperta dal vice presidente Franco Bernabè, il traghettatore che ha preso il timone del presidente dimissionario Arnaud De Puyfontaine.

Ad assistere Franco Bernabè nei delicati lavori assembleari di queste settimane c’è il Professor Alberto Toffoletto, esperto di corporate governance, ordinario di Diritto Commerciale alla Statale di Milano e fondatore di NCTM Studio Legale.  Toffoletto ha una lunga esperienza di assemblee e vicende Telecom, avendo in passato assistito la Findim della famiglia Fossati, azionista “attivista” della compagnia telefonica.

Presente all’assemblea di oggi il 56% del capitale, una percentuale inferiore alle aspettative anche perché l’assemblea di oggi rappresenta una semplice tappa di avvicinamento al duello finale fra Vivendi e Elliott del 4 maggio. Nell’auditorium di Rozzano si sono riuniti 87 azionisti in proprio, 4212 per delega e 4 in rappresentanza.

CDP sale al 4,78% di Tim

Dalla lettura del libro soci è emerso che Cassa Depositi e Prestiti ha arrotondato la sua quota in Tim al 4,78% rispetto al 4,26% dichiarato alla Consob. Stabili al 23,94% la quota di Vivendi e all’8,85% quella del fondo Elliott.

 

Bernabè: ‘Serve atteggiamento meno conflittuale’

“Serve un atteggiamento meno conflittuale e più attento all’interesse di tutti gli azionisti, della società e dei dipendenti che hanno diritto a un management impegnato e a soci che garantiscano sostegno e stabilità con una visione di lungo periodo”, ha detto Bernabè in assemblea, definendo Tim “una realtà importante per l’Italia e per tutti quelli che ci lavorano”.

La battaglia legale che ha preceduto quest’assemblea, ha sottolineato il manager – già amministratore delegato di Telecom Italia alla fine degli anni ’90 e in una seconda tornata tra il 2007 e il 2011 – “è il segnale del progressivo deterioramento all’interno del cda e tra cda e collegio sindacale”.  “C’è stata una polemica dai toni eccessivi e poco consoni allo standing di una società come la nostra, esternazione di giudizi che non giovano alla società, un clima sbagliato con gravi ripercussioni in termini reputazionali”.

“Auspico che tutti soci in particolare quelli di riferimento siano portatori di una dialettica costruttiva, garanti dell’autonomia degli organi della società, per favorire la sua crescita”, ha concluso Bernabè, ribadendo poi che in “questa sede non commenteremo la decisione del giudice” del tribunale di Milano che ha rigettato la proposta dei Sindaci di aggiornare l’ordine del giorno dell’assemblea con le richieste di Elliott di sostituire i consiglieri dimissionari in quota Vivendi.

Bernabè si è difeso in assemblea dalle accuse di parteggiare per l’azionista francese. “Il dottor Bernabè non tiene la parte di nessuno ma semplicemente fa l’interesse della società e dei suoi azionisti”, ha detto il manager replicando a un piccolo azionista. Bernabè si è detto anche favorevole “alla stabilità del vertice, tenuto conto dei problemi che Tim esprime, stabilità e continuità dell’azionariato e del management sono un contributo al valore e progresso della società“. “Una conferma arriva dalle dichiarazioni di voto dei grandi azionisti” al punto all’odg, quello della nomina di Amos Genish in cda.

Bernabè: ‘La rete Tim non è vecchia, c’è continuo aggiornamento’

“Tutti siamo ben consapevoli del valore della rete Tim, che non è – come qualcuno insinua – ‘una rete vecchia’, c’è un continuo aggiornamento. Se no, non si spiegherebbero i 3,4 mld dedicati a questo. Posso garantire che la rete ha tutti i requisiti per essere tecnicamente avanzata e continuamente mantenuta”. Così Franco Bernabè in assemblea, aggiungendo che per quanto riguarda la sua separazione e la relativa valutazione, “sarà valutata per il suo valore di mercato quando e se ci sarà il momento di conferirla nella società che il cda ha avviato. Tutti gli elementi che concorreranno alla valutazione di questa rete saranno valutati”.

 

Genish: ‘Dobbiamo lavorare tutti insieme’

“Il 2017 è stato un anno record sotto molti aspetti grazie soprattutto alla performance straordinaria nel mercato domestico e brasiliano”, ha detto Amos Genish, amministratore delegato di Tim, illustrando i risultati del gruppo nell’ultimo anno, caratterizzato da “un andamento di gestione solido sia in Italia che in Brasile”. In particolare, il manager ha ricordato come i ricavi da servizi siano cresciuti in Brasile del 5,1% e dello 0,9% in Italia. Analogamente, l’Ebitda nel Paese sudamericano è migliorato del 14% a livello tendenziale, mentre per l’Italia la crescita del Mol è stata del 2,5%. Il tutto, con una progressiva riduzione dell’indebitamento.

“Un forte impegno del management è fondamentale per avere successo. Il mio auspicio è lavorare insieme a tutti – ha detto ancora Genish. Stiamo entrando nella fase della Gigabit society, guardando agli altri player come gli OTT (Over the top) ma anche produttori terminali e aziende IT. Le telco devono evolvere rapidamente”, ha aggiunto riassumendo anche il piano industriale ‘DigiTim’. “Dobbiamo riuscire ad avere una digitalizzazione a 360 gradi”.

“C’è un grande impegno del management per supportare e avere una trasformazione di successo”, ha ribadito ancora Genish auspicando coesione e sostegno da parte di tutti gli azionisti. “Cari azionisti, i grandi cambiamenti in atto nel settore delle tlc richiedono un grande sforzo da parte nostra” e il piano 2018-2020 “è il modo per andare a implementare questa trasformazione”, ha concluso. “Dobbiamo lavorare insieme e con tutti”.

Lo scorporo della Rete “riguarda anche l’Agcom e le Autorità” e “verrà finalizzato nei prossimi 12-18 mesi”, ha detto Genish.

Genish. Trattative sui contenuti con Mediaset avviate

“Le trattative per un nuovo accordo sull’acquisto di contenuti da Mediaset sono in stato avanzato”, ha aggiunto Genish, che sarebbe onorato di continuare come ad di Tim e spera di trovare comunità di vedute con il cda che si formerà dopo l’assemblea del 4 maggio.

Le trattative con Tim sui contenuti sono confermate da Marina Berlusconi, presidente di Fininvest e di Mondadori, a margine dell’assemblea della casa editrice. L’accordo tra Mediaset e Sky “è un accordo commerciale, non in esclusiva, quindi e’ possibile che ci siano delle trattative anche con Tim per la vendita di alcuni contenuti”. Ad oggi non ci sono contatti tra Vivendi e Mediaset sulla mancata cessione di Premium e l’unica cosa sul tavolo sono le cause legali, aggiunge Marina Berlusconi, che precisa come i contatti tra i legali delle due società si sono interrotti da tempo e che “l’unica cosa che va avanti fino in fondo sono le cause”.

Elliott sostiene Genish: ‘Il 4 maggio si volta pagina’

Il fondo attivista Elliott ribadisce il sostegno all’amministratore delegato di Tim, Amos Genish, dichiarando il voto favorevole del fondo Usa per la sua nomina a consigliere di amministrazione, all’ordine del giorno dell’assemblea di oggi.

“Siamo d’accordo con i rappresentanti degli investitori istituzionali di votare a favore della nomina di Amos Genish, evitando discontinuità”, ha detto Giorgio Furlani, portfolio manager del fondo Elliott, durante l’assemblea.

Due soci che si sono qualificati come rappresentanti degli istituzionali, senza indicare il numero di azioni portate, hanno espresso in assemblea l’intenzione di sostenere l’AD.

“La decisione del 4 maggio farà voltare pagina alla società sul tema governance e conflitti di interesse per accompagnare l’attuale manager alla creazione di valore per tutti gli azionisti”, ha detto ancora Furlani.

“Siamo convinti che la nostra lista sia composta da 10 candidati di altissimo standing e che hanno tutti un tratto fondamentale, l’indipendenza”, ha spiegato Furlani.

Tra le considerazioni che Trevisan ha rivolto nel corso del suo intervento “agli organi sociali dell’azienda e al primo socio Vivendi c’è anche la richiesta di conversione delle azioni di risparmio in capitale ordinario, che rappresenta anche uno dei punti su cui poggia il Piano proposto dal Fondo Elliott. “Servirebbe realizzare questa conversione, perche’ risponderebbe all’interesse della società: permetterebbe di razionalizzare la struttura del capitale riducendo i costi per la gestione delle diverse classi di titoli, allineerebbe i diritti degli azionisti e soprattutto consentirebbe di incrementare il flottante”, ha spiegato, “creando i presupposti per accrescere la liquidità del titolo”.

Il comunicato di Tim

“L’Assemblea ordinaria degli Azionisti di TIM si è riunita oggi sotto la presidenza di Franco Bernabè, registrando la partecipazione del 65,94% del capitale ordinario della Società.

L’Assemblea TIM:

ha confermato nella carica di Consigliere Amos Genish (già cooptato a seguito delle dimissioni di Flavio Cattaneo). Il mandato del dottor Genish cesserà unitamente a quello degli altri consiglieri a fare data dall’Assemblea del 4 maggio 2018;

ha approvato il bilancio 2017 di TIM, che si è chiuso con un utile di 1.086 milioni di euro, e la distribuzione alle sole azioni di risparmio del dividendo privilegiato, in ragione di 2,75 cent per azione. Il dividendo verrà messo in pagamento a partire dal 20 giugno 2018 (record date 19 giugno 2018), con stacco cedola in data 18 giugno 2018;

ha approvato la politica  di remunerazione della Società per l’esercizio 2018;

ha approvato il piano di incentivazione basato su strumenti finanziari denominato “Long Term Incentive Plan 2018-2020”;

non ha conferito l’incarico di revisione per il periodo 2019-2027;

ha nominato il nuovo Collegio Sindacale che resterà in carica fino all’Assemblea chiamata ad approvare il bilancio al 31 dicembre 2020, stabilendone la remunerazione in 95.000 euro lordi annuali per ciascun Sindaco effettivo e 135.000 euro lordi annuali per il Presidente del Collegio Sindacale.

Sulla base delle liste presentate dai soci sono stati nominati:

Il Sindaco Roberto Capone è stato inoltre eletto Presidente del Collegio Sindacale”.

A proposito di Capone, fra i maggiori sostenitori di Elliott nel collegio sindacale di Tim, c’è da dire, come ha scritto due giorni fa da Fiorina Capozzi sul Fatto Quotidiano, che oltre ad essere nel collegio Tim, Capone è anche numero uno dei sindaci dell’azienda pubblica Cdp Equity, controllata dalla Cassa Depositi e Prestiti che possiede quasi il 5% di Tim. Cdp Equity è anche comproprietaria, con Enel, della rivale Open Fiber, promessa sposa della rete Tim dopo la separazione dell’infrastruttura dalle attività di telefonia.

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