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TIM, i veri numeri del 2020? Crollano fatturato e margini

Sette giorni fa TIM ha presentato i conti del 2020 e nell’occasione ha annunciato il proprio piano “Beyond Connectivity”, che, secondo l’azienda: “…rinnova ed estende gli obiettivi finanziari e di sostenibilità al 2023”.

Abbiamo lasciato passare qualche giorno, per commentare a freddo i numeri dati e per far scemare l’euforia della presentazione del 24 febbraio, che ha in qualche modo oscurato nel dettaglio i risultati economici del 2020 di TIM, dando spazio all’entusiasmo distrattivo per gli auspicabili scenari futuri.

I verbi più usati nel corso di quella presentazione ufficiale sono stati, non a caso, tutti coniugati al futuro “faremo”, “realizzeremo”, “conseguiremo”, “raggiungeremo” e cosi via. Ma i numeri, come si sa, quando si tratta di fare solo previsioni possono essere anche molto belli. Quindi grandi aspettative per FiberCop, ovvero per il progetto di rete secondaria, per il Cloud da fare con Google attraverso la nuova acquisita Noovle e così via, il tutto con obiettivi seducenti attesi per la fine dei prossimi 2-3 anni. Unica eccezione, il caso di INWIT, società nella quale TIM ha ormai una partecipazione marginale, che è una azienda vera e concreta, un’azienda di successo nella quale TIM ha una partecipazione ed il cui valore di capitalizzazione è oggi ben superiore a quello della stessa TIM.

Utili ed EBITDA dell’esercizio 2020

Vediamo nel dettaglio ii numeri dei risultati economici dell’anno 2020 di TIM.

Come si vede i numeri, visti nel dettaglio, sono molto diversi da quelli che sono apparsi sulla stampa italiana. Sono numeri inequivocabilmente negativi. Peseranno sicuramente sul futuro della società e rappresentano un ulteriore ostacolo allo sciagurato progetto di Rete unica.

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