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Tim, confronto con i sindacati. Ugliarolo (Uilcom Uil): ‘Restano i dubbi sulla sostenibilità del progetto’

Ieri il confronto dell’azienda con i sindacati sulle prospettive del progetto di scissione della rete. Fistel Cisl: non accettabili termini proposta solidarietà difensiva.

“L’incontro con Tim ha confermato le nostre sensazioni che avevamo da tempo. La non sostenibilità del progetto!”, ha detto il segretario generale della Uilcom Uil Salvo Ugliarolo in un video postato su Facebook dopo l’incontro di ieri fra sindacato e Tim sul futuro dell’azienda dopo la nascita della NetCo e della ServCo.  

L’azienda non ha dato nessuna risposta alle nostre domande, spostando il confronto su altre tematiche. Nessun genere di risposta sulle garanzie occupazionali, sui perimetri”, aggiunge Ugliarolo. “Nessuna risposta sulla sostenibilità a medio termine, sulle voci di vendita di qualche realtà del gruppo”. L’azienda ha parlato dell’uso eventuale dell’ammortizzatore sociale, aggiunge Ugliarolo, ribadendo la necessità di andare ad un tavolo ministeriale: “E’ lì che dobbiamo chiedere le garanzie”. Restano quindi i dubbi su perimetri aziendali e occupazionali, che secondo Ugliarolo vanno affrontati al tavolo governativo.  

Fistel Cisl ritiene non accettabile la percentuale di riduzione oraria prospettata da Tim nell’ambito di una proposta di solidarietà difensiva presentata oggi ai sindacati con l’obiettivo di trovare un accordo sul contenimento del costo del lavoro.

Secondo quanto emerge da un documento visionato da Reuters, Tim ha proposto ai sindacati una riduzione oraria dal 10% al 20%, diversificata tra varie tipologie di lavoratori, fino al 30 giugno 2025, da applicare alla pressoché totalità dei lavoratori dell’azienda, alle prese con un processo di riassetto legata alla vendita della rete fissa del gruppo a Kkr.

“Abbiamo ribadito la nostra disponibilità al confronto per cercare soluzioni con un contratto di solidarietà meno oneroso, per la continuità del lavoro agile, del premio di risultati e del welfare”, si legge in una nota del segretario generale Alessandro Faraoni.

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