L'operazione

Tim, accordo con CDP per la rete unica in attesa del responso di KKR

di |

Apertura di settimana in rosso per Tim, dopo la firma dell’accordo di riservatezza con CDP equity di sabato scorso per l’avvio dell’interlocuzione preliminare in vista di una eventuale integrazione della rete Open Fiber, di cui CDP Equity detiene il 60%.

Apertura di settimana in rosso per Tim, dopo la firma dell’accordo di riservatezza con CDP equity di sabato scorso per l’avvio dell’interlocuzione preliminare in vista di una eventuale integrazione della rete Open Fiber, di cui CDP Equity detiene il 60%. L’accordo è funzionale “ad avviare negoziazioni con l’obiettivo di addivenire alla stipulazione indicativamente entro il 30 aprile di un protocollo d’intesa (MoU) volto a definire gli obiettivi, il perimetro, la struttura e i principali criteri e parametri di valutazione relativi al progetto di integrazione”, si legge in una nota. L’intenzione è quindi quella di imprimere un’accelerazione sul fronte della rete unica, senza attendere l’esito delle gare per le aree grigie con 3,8 miliardi di euro di fondi del PNRR atteso per giugno.

Attesa per la replica di KKR

In parallelo è attesa per oggi la replica di KKR alla lettera con cui Tim ha risposto al fondo Usa dopo che quest’ultimo aveva confermato lo scorso 24 marzo l’interesse per il gruppo.

Secondo indiscrezioni, Tim avrebbe aperto alla due diligence ma soltanto in caso di offerta vincolante da parte del fondo Usa. Resta da capire se KKR confermerà lo stesso prezzo do novembre scorso, pari a 0,505 euro. Ma con ogni probabilità, viste le mutate condizioni economiche e la guerra in Ucraina nonché gli ulteriori downgrade subiti da Tim il fondo Usa sarebbe propenso a rivedere al ribasso la sua offerta.

KKR verso la rinuncia

Oggi KKR dovrebbe dire in una lettera che la mancata offerta da parte di Tim della possibilità di due diligence, che ha richiesto quattro mesi fa, significa che non ci sarebbero ulteriori offerte. KKR aveva offerto informalmente circa 10,8 miliardi di euro per il 100% del gruppo di telecomunicazioni.

Reuters ha riferito ieri sera che Roma desidera fondere le risorse di Tim con quelle della più piccola rivale Open Fiber per evitare costose duplicazioni degli investimenti in mezzo a un aggiornamento dell’infrastruttura digitale a livello nazionale.

Tim ha una riunione cruciale del consiglio di amministrazione alla fine di questa settimana.