Produzioni Americane

The FlixBiz. Hollywood, come si produce un film con le majors?

di Alessandro Masi - Founder & Film Business Strategist, FlexyMovies |

Il negative pickup è un tipo di accordo di finanziamento cinematografico molto utilizzato dalle majors americane, ma di cosa si tratta?

The FlixBiz è la rubrica dedicata al business del cinema e della televisione a cura di Alessandro Masi, professionista della distribuzione cinematografica internazionale di base a Los Angeles, Founder & Film Business Strategist di FlexyMovies. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

‘Superman’, ‘L’Impero colpisce ancora’, ‘Mai dire mai’ e ‘Lone Survivor’. Che cos’hanno questi film in comune? Sono stati tutti finanziati e distribuiti attraverso un accordo di Negative pickup.

Anche ‘Brazil’ di Terry Gilliam, negative pickup per la Universal Pictures prodotto da Arnon Milchan: in questo caso particolare, lo studio ha avuto divergenze creative con il regista su cast, contenuti e durata, e non è riuscito a risolvere questi problemi per soddisfarlo, perché il negative pickup essenzialmente concedeva a Milchan il final cut.

Il Negative pickup è un contratto di distribuzione e finanziamento in cui le parti coinvolte sono una banca, il garante del completamento, il produttore ed il distributore.

Di solito la banca finanzia con la garanzia di un contratto da un distributore meritevole di credito o uno Studio, i quali posseggono poi i diritti di distribuzione al momento della consegna del film (il negative, appunto) in una data stabilita e secondo i termini del contratto, in cui il prezzo di pickup comprende il budget (che deve includere un completion bond, ossia una vera e propria polizza di assicurazione, il cui premio ammonta al 3-5% del budget di produzione più la contingenza), gli interessi, la tariffa di emissione del prestito, ed altre spese legali.

Il produttore, dopo aver accettato di vendere i diritti di distribuzione per alcuni territori ad un distributore (o due, nel caso in cui ci siano un distributore nazionale e ed un altro per i diritti internazionali), che ha a sua volta accettato di pagare alla consegna secondo l’accordo di distribuzione, prende a prestito i fondi per la produzione da rimborsare al momento della consegna da una banca nell’ambito del contratto di mutuo e di sicurezza, mentre il garante sorveglia la produzione ed ha diritto di subentro secondo il contratto con il produttore, e si impegna a garantire la consegna secondo il contratto di distribuzione oppure di rimborsare la banca.

L’accordo tra le parti definisce effettiva consegna, ispezione, controllo di qualità (di solito 10-14 giorni), periodi di cura (di solito 10 giorni) e procedure di arbitrato (per un periodo di tempo a cui fanno capo ulteriori interessi) come definito dalla IFTA se Distributore, Produttore e Garante non si accordano sulla possibilità che la consegna effettiva si sia verificata o meno, ed anche chi ripaga la Banca: il Distributore se si è verificata effettiva consegna o il Garante altrimenti, ed a quel punto il Garante possiede il film. Pertanto, il Garante deve verificare sia in via preliminare (analisi di produzione) che successiva (analisi dei documenti) e giudicare tutti i relativi documenti prima di emettere il bond.

La pre-vendita, diffusa nel circuito indipendente, è una variante del negative pickup in cui i diritti di distribuzione sono venduti territorio per territorio con molteplici accordi di distribuzione che vengono utilizzati come garanzia per il prestito, dove di solito c’è un minimo garantito più revenue share per ogni territorio primario (mentre i territori secondari di solito non sono accettati come garanzia), un anticipo versato immediatamente e il resto al momento della consegna.

Ci sono di solito uno o più agenti di vendita che ottengono una quota in percentuale nel momento in cui la banca è stata ripagata e territori invenduti che possono essere aggiunti come garanzia pagando un interesse supplementare sul cosiddetto gap financing, a patto che il valore di tali territori valga il doppio del gap e che questo non ecceda una percentuale stabilita da contratto.

Un accordo di negative pickup riduce il rischio per gli investitori che il film non trovi un distributore, e per lo studio che il film non venga consegnato esattamente come concordato, nel qual caso lo studio non deve pagarlo.

E’ inoltre conveniente anche per il produttore in quanto tali requisiti sono puramente contrattuali e non riguardano il valore artistico del lavoro. In aggiunta, il distributore non condivide il rischio che il film vada oltre budget, dal momento che sarà stata fornita una garanzia di buon fine, ed in tal modo anche il produttore potrà ottenere un accordo migliore dai distributori interessati.

Tuttavia, il produttore dovrà comunque ottenere un finanziamento da fonti diverse dallo studio o dal distributore, di solito una banca o altri investitori. Inoltre, l’accordo incorpora un rapporto rischio / rendimento nel senso che maggiore è il rischio che il produttore assume rispetto al distributore, migliore sarà il deal che il produttore potrà negoziare.

Da tener conto anche che è potenzialmente meno soddisfacente per il produttore e meno costoso ed in qualche modo speculativo per il distributore, richiedendo operazioni complesse e costi di transazione elevati, per cui senza compete a produttori con comprovata esperienza, a distributori strutturati e ad una relativa piccola cerchia di professionisti qualificati ed esperti in finanza.

Welcome to Hollywood!