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The European House-Ambrosetti e WINDTRE, tre proposte per rilanciare le telco in Italia. Scarica il Report

Semplificazione normativa e burocratica, un ripensamento della distribuzione dei costi per le reti verso modelli di partnership pubblico-privato, incentivi per la diffusione delle competenze digitali e nuove misure per favorire l’adozione di connettività ultra-broadband e soluzioni evolute da parte delle aziende. Sono queste le principali proposte per il rilancio del comparto delle telco in Italia presentate da The European House – Ambrosetti e WINDTRE nello studio «Il valore del settore delle telecomunicazioni per il sistema Paese».

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Corti (WINDTRE): ‘Creare un quadro regolatorio pro-investimenti’

Una industry che, come sottolinea Gianluca Corti, amministratore delegato designato di WINDTRE, “nello scorso decennio ha investito un totale di 65 miliardi di euro per estendere la copertura di banda larga e ultralarga, sviluppare il 5G e potenziare la sicurezza delle infrastrutture, in un contesto di mercato molto competitivo e caratterizzato da scarsa redditività, elevata frammentazione e prezzi costantemente in calo. L’analisi condotta con The European House – Ambrosetti – dichiara il manager – evidenzia quanto sia indispensabile e prioritario realizzare interventi di sistema a vantaggio del settore. A partire da un quadro normativo e regolamentare adeguato ad incoraggiare e supportare gli investimenti delle telco, impegnate a diffondere la cultura e gli strumenti digitali, sia tra i cittadini sia tra le imprese”, conclude Corti.

De Molli (The European House – Ambrosetti): ‘Tlc fondamentali per il futuro del paese’

Anche Valerio De Molli, Managing Partner e CEO di The European House – Ambrosetti, è convinto del ruolo chiave giocato dalle infrastrutture di rete per lo sviluppo del Paese. “Gli ultimi anni hanno portato alla ribalta un nuovo modo di vivere il lavoro e la vita delle persone: la diffusione dello smart working, le smart factory, la diffusione dello streaming, e molte altre innovazioni hanno radicalmente trasformato le nostre società. Tutti questi aspetti hanno un tratto in comune: la necessità di un’infrastruttura di telecomunicazioni avanzata e solida, capace di sostenere la crescente domanda di connettività e di accompagnare la crescita del Paese. Per questi motivi trovo che le riflessioni che abbiamo elaborato assieme a WINDTRE e le proposte sviluppate a supporto dello sviluppo del settore siano di particolare rilevanza, non solo per analizzare l’Italia di oggi, ma per rilanciare l’Italia di domani”.

Le telecomunicazioni generano un giro d’affari di 71 miliardi di euro

In base alla fotografia scattata dallo studio di The European House – Ambrosetti in collaborazione con WINDTRE, il comparto delle telecomunicazioni genera complessivamente, per effetto dell’attivazione delle filiere a monte e a valle, un giro d’affari di 71 miliardi di euro e valore aggiunto per 38,1 miliardi di euro, contribuendo al 2,3% del PIL nazionale. A questi indicatori si aggiungono i 2,9 miliardi all’anno di impatto fiscale abilitato, ossia il gettito generato attraverso l’IVA sui servizi. Questo importo rappresenta l’1,9% del gettito IVA complessivo ed è pari al 43% dei fondi del PNRR per lo sviluppo della banda ultralarga in Italia.

L’impatto potenziale delle telco sul futuro del Paese viene stimato grazie a diversi indicatori. Tra questi la velocità di connessione: all’aumento della velocità media di connessione di 10 Mbps il PIL aumenterebbe di 0,9 p.p. e se l’Italia si allineasse alla velocità media dell’UE nel 2025 il PIL registrerebbe 40,9 miliardi di euro aggiuntivi. Altro parametro è la diffusione della banda ultralarga: se la percentuale di aziende coperte dalla banda larga in Italia raggiungesse il valore medio UE, il nostro PIL registrerebbe nel 2025 110 miliardi di euro aggiuntivi. Anche gli Investimenti Diretti dall’Estero crescerebbero di 1,2 miliardi aggiuntivi se la copertura della rete a banda ultralarga raggiungesse la media europea.

Tre aree di intervento per il rilancio delle Tlc

Per il rilancio e il potenziamento del settore delle telecomunicazioni,lo studio di The European House – Ambrosetti, in collaborazione con WINDTRE, individua nel dettaglio tre principali aree di intervento.

  1. In primo luogo, si possono incentivare gli investimenti in infrastrutture attraverso la semplificazione normativa, sulla scia delle misure positive già introdotte con i decreti semplificazioni del 2020 e 2021, la revisione dei limiti di emissioni elettromagnetiche per gli impianti di telefonia mobile, la promozione del paradigma del partenariato pubblico-privato.
  2. La seconda proposta riguarda lo sviluppo delle competenze dei cittadini e dei lavoratori, per favorire la diffusione della cultura digitale per trarre il massimo beneficio dalle potenzialità offerte dalle telco. In particolare, occorre incentivare l’adozione delle competenze STEM sin dai livelli primari dell’istruzione, fino a coinvolgere chi è già nel mondo del lavoro o è disoccupato, con percorsi pubblico-privati di re-skilling e up-skilling.
  3. Infine, è fondamentale favorire gli investimenti in connettività e in soluzioni evolute di telecomunicazione da parte delle imprese manifatturiere, passando da una logica di costo ad una di investimento. Il credito d’imposta già previsto dalla disciplina “Transizione 4.0” può essere esteso in modo più completo alle tecnologie di rete abilitanti in ambito telco, mentre il sistema di incentivazione dovrebbe essere strutturato per non penalizzare la scelta di acquisto di servizi digitali rispetto all’acquisto diretto di macchinari e software.

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