Cybercrime

Terrorismo: giro di vite del Governo sugli Isp che ospitano siti sospetti

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Il decreto antiterrorismo varato ieri dal Consiglio dei Ministri prevede pene più severe per i siti di matrice terroristica.

Giro di vite del Governo sugli Isp che ospitano siti sospettati di svolgere attività di propaganda e proselitismo di matrice terroristica. È questa una delle novità del pacchetto di norme approvate ieri in Consiglio dei Ministri, contenute nel decreto legge per contrastare il terrorismo internazionale.

Il decreto, che dovrà essere convertito in legge dal Parlamento entro 60 giorni, è effettivo da subito e segue alcuni provvedimenti legislativi analoghi, attuati negli ultimi mesi da altri paesi UE come la Francia e la Germania.

Nello schema di decreto si evidenzia l’aggiornamento degli strumenti di contrasto per l’utilizzazione di internet ai fini di proselitismo e agevolazione di gruppi terroristici. Con aggravamenti delle pene stabilite per istigazione al terrorismo attraverso l’uso di reti telematiche e la possibilità di ordinare agli internet provider di inibire l’accesso ai siti di matrice terroristica.

Il decreto prevede l’introduzione di una nuova figura di reato penale per chi organizza, finanzia e propaganda viaggi per commettere condotte terroristiche. Si rischia la reclusione da 3 a 6 anni.

Inoltre è prevista la punibilità, basandosi sul modello francese, per colui che si “auto-addestra” alle tecniche terroristiche o anche per colui che è stato reclutato per finalità terroristiche. Quelli che vengono definiti i ‘lupi solitari’. Una pratica che può costare dai 5 ai 10 anni di reclusione.

Dal punto di vista della prevenzione, il decreto permette di applicare la misura della sorveglianza speciale ai potenziali “foreign fighters”. Oltre a dare la possibilità al Questore di ritirare, ai soggetti indiziati di terrorismo, il passaporto, previa convalida dell’Autorità Giudiziaria.

Per concludere, il decreto ha anche esteso la missione detta Operazione strade sicure, un servizio condotto dalle forze armate per la gestione della sicurezza pubblica , che aumenterà da 3000 a 4.800 unità. Mentre per la sicurezza all’Expo 2015 saranno impiegati circa 600 soldati. Infine, al procuratore nazionale antimafia è stata affidato anche il coordinamento per le attività di lotta al terrorismo.