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Terremoto in Turchia, è il tredicesimo più devastante degli ultimi 100 anni

La classifica dei peggiori al mondo. Nel 1960 in Cile si è arrivati a 9.5 gradi Richter

E’ tra i terremoti più devastanti al mondo quello avvenuto in Turchia il 6 febbraio 2023 con oltre 100 scosse registrate delle quali la più alta del 7,9 grado sulla scala Richter. Si tratta del più grande terremoto mai registrato nella regione turco-siriana negli ultimi 23 anni e, come mostra il grafico in apertura, è al tredicesimo posto nella classifica dei terremoti più forti al mondo dal 2000 ad oggi. Le scosse sono iniziate alle ore 2:17 italiane del 6 febbraio 2023 nella parte sud-orientale della Turchia, al confine con la Siria, nella regione dell’Anatolia sud-orientale. Tra le città più vicine all’epicentro, a circa 30 km, c’è Gaziantep, una delle più grandi della Turchia. Il conteggio delle vittime e dei dispersi continua a salire, secondo le prime stime il numero di morti, nei due Paesi, è oltre quota 5.000

Terremoto in Turchia, sono 3mila gli edifici crollati

Sono circa 3mila gli edifici crollati: oltre alle case è andata distrutta quasi completamente la Chiesa dell’Annunciazione di Iskenderun, cattedrale cattolica risalente al diciannovesimo secolo. Ridotto a un cumulo di macerie anche il castello di Gaziantep, struttura di epoca romana con quasi duemila anni d’età e patrimonio Unesco. Le operazioni di soccorso vanno avanti senza sosta, si stima che moltissime persone siano ancora sotto le macerie. A rendere il tutto ancora è problematico la pioggia, il fango e le temperature prossime alle zero. La situazione è ancora più drammatica in Siria, qui le abitazioni infatti erano già in uno stato fragile dopo anni di attacchi aerei e bombardamenti.

L’allarme sfollati nelle città container che ospitano i profughi siriani

La Turchia ospita 3,6 milioni di rifugiati siriani, il numero più alto al mondo, secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. Tutte queste persone, entrate in Turchia a partire dal 2011, sono andate ad abitare in vere e proprie città container. Due di queste, Gaziantep e Kahramanmaras, circondano l’epicentro del terremoto e i container presenti in queste aree ospitano fino a 25 mila persone l’uno: le stime parlano di migliaia di persone sfollate, in edifici non sicuri, in una regione già devastata dalla guerra. La possibilità di una nuova crisi di rifugiati è altissima.

I terremoti più devastanti al mondo, in Cile nel 1960 il più forte

Il più forte terremoto del ventesimo secolo è stato il terremoto di Valdivia del 1960 in Cile, con una magnitudo di 9,5 sulla scala Richter come mostra il  grafico qui sopra con la classifica dei fenomeni tellurici più forti avvenuti negli ultimi 100 anni. Noto anche come grande terremoto del Cile, o come terremoto di Bìo Bìo, si è verificato il 22 maggio 1960. Il megasisma fu avvertito in differenti parti del pianeta e produsse un maremoto con onde alte fino a 25 metri che colpirono diversi stati fino alla sponda opposta dell’Oceano Pacifico. Lo stesso fenomeno è stato inoltre causa dell’eruzione del vulcano Puyehue. Il numero esatto di perdite umane e materiali è sconosciuto, ma le stime più credibili parlano di oltre tremila morti, più di due milioni di sfollati e danni tra i 400 e gli 800 milioni di dollari.

Tsunami più grandi della storia, l’Indonesia la regione più colpita al mondo

L’Indonesia è situata in una zona sismica attiva e, di conseguenza, è esposta a frequenti terremoti e tsunami. Questo arcipelago, che comprende più di 17.000 isole, per la precisione è situato sulla linea di convergenza tra la placca oceanica dell’Australia e quella continentale dell’Eurasia. Questa posizione, chiamata “linea di fuoco”, rende l’Indonesia particolarmente vulnerabile ai terremoti e agli tsunami. Il 26 dicembre 2004, un terremoto sottomarino di magnitudo 9.3 si è verificato al largo dell’isola di Sumatra, in Indonesia. Questo terremoto ha causato uno dei più grandi tsunami della storia che ha colpito le coste dell’Oceano Indiano e ha causato una serie di disastri naturali su vasta scala.

Il terremoto è stato causato dalla rottura della placca litosferica e ha provocato un’onda d’urto che si è propagata attraverso l’Oceano Indiano, colpendo le coste di Indonesia, Sri Lanka, India, Thailandia, Maldive e altri Paesi. L’onda dello tsunami ha causato ingenti danni materiali, distruggendo edifici, infrastrutture e città costiere, e ha causato la morte di oltre 230.000 persone.

L’Italia è tra le regioni più sismiche di tutta Europa

L’Italia è una delle nazioni più sismiche d’Europa. Il nostro Paese infatti si trova in una zona di confine tra la placca africana e quella euroasiatica. Il più forte terremoto registrato in Italia nel Novecento è stato quello del 1908 tra Messina e Reggio Calabria, con una magnitudo di 7,1 sulla scala Richter. Questo terremoto ha causato oltre 80.000 morti e distrutto gran parte delle città siciliane e calabresi toccate dal sisma.

In tempi più recenti l’evento sismico più devastante è stato il terremoto dell’Irpinia del 1980: con una magnitudo 6,9 ha causato oltre 2.500 morti e migliaia di feriti. Negli ultimi vent’anni l’Italia è stata colpita da altri dieci forti sismi. I più forti sono stati quelli che hanno devastato L’Aquila (6,3 Richter) nel 2009, colpendo e in alcuni casi cancellando oltre 50 piccoli paesi e città dell’Italia centrale e meridionale e uccidendo 309 persone, e quello di Amatrice-Norcia-Visso (6,0 Richter) del 2016-2017, che ha causato 303 vittime.

Terremoti nel mondo, si possono prevedere?

No, non è possibile prevedere con precisione i terremoti. Anche se gli scienziati stanno studiando i segnali precursori dei terremoti, al momento non esiste un metodo affidabile per prevedere con certezza quando e dove un terremoto si verificherà. Tuttavia, gli scienziati possono monitorare costantemente l’attività sismica e fornire informazioni sul rischio sismico in alcune zone.

I dati si riferiscono al periodo 1900- 2023
Fonte: Em-Dat

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