Finestra sul mondo

Tensioni Usa-Messico, Puigdemont punta tutto su Quim Torra, Proteste contro la nuova legge della polizia a Monaco

di Agenzia Nova |

Poteri, economia, finanza e geopolitica nelle ultime 24 ore.

Finestra sul mondo è una rubrica quotidiana con le notizie internazionali di Agenzia Nova pubblicate in collaborazione con Key4biz. Poteri, economia, finanza, lette in chiave di interdipendenza con un occhio alla geopolitica. Per consultare i numeri precedenti, clicca qui.

Usa-Messico, nervosismo tra i due paesi in momento delicato delle relazioni

11 mag 10:58 – (Agenzia Nova) – Crescono le tensioni tra Messico e Stati Uniti malgrado i sorrisi “sfoderati” nella recente visita dal segretario di Stato Usa, Mike Pompeo e dalle Autorita’ messicane. Le frequenti critiche del presidente Donald Trump, riferisce il quotidiano “Washington Post”, e le prossime elezioni presidenziali nel paese dell’America Centrale hanno irrigidito le posizioni. Il governo messicano nello scorso mese ha cancellato alcuni incontri con la controparte statunitense tra cui quello per il coordinamento transfrontaliero per contrastare il traffico di stupefacenti e lo scambio militare annuale. Appuntamenti annullati dopo che lo scorso mese Trump ha ordinato lo stanziamento della Guardia Nazionale al confine e duramente criticato il Messico per non aver fermato una carovana di migranti in viaggio verso gli Stati Uniti. Il presidente messicano Enrique Pena Nieto ha reagito emanando un ordine di revisione delle relazioni bilaterali con Washington. Un procedimento che e’ attualmente in corso, malgrado i gia’ difficili negoziati sul Trattato di libero scambio tra i paesi del Nord America (Nafta).

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Colombia, presidenziali, il candidato conservatore si assicura il voto dei pentecostali

11 mag 10:58 – (Agenzia Nova) – Ivan Duque, uno dei principali candidati alle presidenziali colombiane, chiude un importante accordo elettorale in vista del voto del 27 maggio. Con lui ha infatti deciso di schierarsi il Movimento indipendente della rinnovazione assoluta (Mira), sigla considerata “braccio politico” della Iglesia de Dios Ministerial de Jesucristo Internacional, potente congregazione cristiana e neopentecostale colombiana. In una nota diffusa oggi, il Maia segnala che l’intesa con il conservatore Duque e’ stata siglata “dopo diverse riunioni interne con la nostra base sul territorio nazionale e un altre regioni del mondo”. Il gruppo parlamentare, tre deputati e tre senatori, ha raggiunto un accordo sulla base del “rispetto della liberta’ religiosa, la difesa dei diritti dei minori, il rispetto della famiglia e la promozione di una riforma elettorale”, riassume il quotidiano “El Tiempo”. Dal punto di vista elettorale, prosegue la testata, Mira e’ una garanzia: a marzo ha ottenuto 500mila voti per il Senato. Duque aveva gia’ ottenuto, ieri, l’appoggio del movimento Colombia giusta libera, 431.418 voti raccolti a marzo alle urne, e – la settimana scorsa – anche quello di Viviane Morales, ex candidata presidenziale con il favore dei pentecostali. Di fatto, segnala “El Tiempo”, il centrodestra colombiano si sta contendendo i voti dell’elettorato cristiano. I fedeli, scrive, “seguono quasi in modo diretto le istruzioni dei loro pastori, avvertono che l’orientamento dei loro capi e’ sempre la strada giusta e la votano”.

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Usa, commissione per le Comunicazioni annuncia fine della “Net Neutrality” il prossimo 11 giugno

11 mag 10:58 – (Agenzia Nova) – La Commissione federale per la comunicazioni statunitense ha annunciato oggi che le regole del 2015 sulla neutralita’ di internet verranno abrogate il prossimo 11 giugno, e che nuove norme che consentiranno ai provider l’accesso privilegiato a determinati contenuti entreranno in vigore alla stessa data. Lo riferisce il quotidiano “Wall Street Journal”. E’ dunque la fine della cosiddetta “Net Neutrality”, il provvedimento voluto dall’amministrazione di Barack Obama che partiva dal principio che l’accesso ad internet e’ un servizio di base, di interesse pubblico uguale per tutti i cittadini e dunque sottoposto ad una regolamentazione e vigilanza pubbliche. Da qui il divieto per gli internet provider (i gestori dell’infrastruttura fisica) di “discriminare” tra i cittadini in termini di accesso alla banda. Una serie di Stati ha fatto ricorso per cercare di bloccare le nuove norme volute dal presidente Donald Trump. Le nuove regole riguardano i giganti di settori diversi: old economy (le aziende di telecomunicazioni, At&t, Verizon e Comcast) contro new economy (i social network, Apple, Facebook, Twitter, Google, Amazon, Netflix). Perde la Silicon Valley che sulle infrastrutture fisiche fa viaggiare servizi e contenuti. Queste aziende, che sono le principali utilizzatrici della rete, potrebbero rifarsi sui consumatori che utilizzano i loro servizi a pagamento. Resta ancora il voto del Senato, la prossima settimana, che potrebbe non varare le nuove norme, ma le possibilita’ che accada sono esigue. E’ possibile che la nuova svolta passi con una maggioranza di 50 a 49. Per i Democratici, che si oppongono al provvedimento, le nuove norme puniranno i Repubblicani alle urne nelle elezioni di meta’ mandato di novembre.

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Catalogna, Puigdemont punta tutto su Quim Torra

11 mag 10:58 – (Agenzia Nova) – Dopo 110 giorni di stallo politico in seguito al risultato delle elezioni catalane dello scorso 21 dicembre, il presidente del Parlamento catalano Roger Torrent iniziera’ oggi il giro di consultazioni per la sessione di investitura del nuovo Presidente della Generalitat. Ne parlano tutti i principali quotidiani spagnoli che commentano la scelta dell’ex presidente catalano Carles Puigdemont di designare Joaquim Torra Pla, ex presidente di Omnium Cultural, come candidato di Junts per Catalunya per l’incarico di presidente della Generalitat. Torra e’ esente da accuse giudiziarie e Puigdemont ha sottolineato per il momento, attraverso un video inviato da Berlino, la natura provvisoria del mandato di Torra, che con tutta probabilita’ sara’ eletto nei prossimi giorni con il sostegno dell’Erc, il partito della Sinistra repubblicana di Catalogna, e la prevedibile astensione del Cup, Candidatura di Unita’ popolare.

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Francia, il sindaco di Parigi guarda con attenzione le mosse dei suoi rivali alle prossime elezioni

11 mag 10:58 – (Agenzia Nova) – In vista delle prossime elezioni municipali di Parigi, il sindaco Anne Hidalgo osserva le manovre della Re’publique en marche, il partito del presidente Macron. “Le Figaro” scrive che il candidato piu’ probabile tra le fila dei macroniani e’ Benjamin Griveaux. Tuttavia, il partito della maggioranza parlamentare potrebbe presentare anche Gaspard Gantzer, ex consigliere del presidente François Hollande all’Eliseo, che ha gia’ lavorato al comune di Parigi. “Oggi c’e’ un desiderio di cambiamento nella capitale e l’attesa di una nuova generazione per regolare i problemi quotidiani dei parigini” ha detto Gantzer. La competizione interna a En Marche potrebbe creare i primi attriti nel partito. La strategia della Hidalgo consiste nel restare vicina al mondo imprenditoriale, sempre piu’ sedotto dalle politiche del presidente Macron. Tuttavia, la prima cittadina della capitale francese dovra’ fare attenzione anche alle candidature provenienti da sinistra. In alcuni arrondissement il partito della sinistra radicale, la France Insoumise, ha realizzato risultati importanti durante le ultime presidenziali.

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Germania-Russia, ministri Esteri ribadiscono sostegno ad accordo sul nucleare dell’Iran

11 mag 10:58 – (Agenzia Nova) – Il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, e il suo omologo russo Sergei Lavrov hanno ribadito la determinazione die rispettivi paesi a mantenere in vigore l’accordo sul nucleare dell’Iran. “E’ importante che tutti i Paesi che vogliono mantenerlo ne parlino”, ha detto Lavrov durante la visita inaugurale di Maas a Mosca. Il ministro tedesco ha sottolineato che per l’Iran e’ importante continuare a onorare i suoi obblighi, e ha chiesto a Mosca di usare la sua influenza sul governo di Teheran per garantire che cio’ avvenga. Russia e Germania sono tra i sei Stati che hanno negoziato l’accordo con Teheran nel 2015. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha accusato l’Iran di continuare a lavorare alle armi nucleari e ha annunciato il ritiro dagli Stati Uniti dall’accordo. Lavrov ha descritto le attuali tensioni tra Israele e Iran come inquietanti. “Tutte le questioni devono essere risolte dal dialogo”, ha detto. La Russia ha chiesto a Iran e Israele di rinunciare a provocazioni reciproche. Israele ha accusato l’Iran di averlo attaccato con razzi da postazioni militari in Siria nella notte di giovedi’. L’aviazione israeliana ha poi attaccato obiettivi iraniani in Siria. La Russia mantiene stretti contatti con entrambe le parti. Maas ha chiesto un “dialogo aperto e onesto” tra Berlino e Mosca. Ci sono “alcune cose da discutere tra Germania e Russia che si sono accumulate negli ultimi mesi”, ha rimarcato il ministro tedesco. Maas ha riconosciuto la necessita’ della collaborazione russa per la risoluzione dei conflitti internazionali, incluso quello in Siria. I due ministri degli Esteri hanno promesso di riprendere i colloqui a quattro con Francia e Ucraina per porre fine al conflitto nel Donbass. “Siamo pronti a considerare questa offerta”, ha detto Lavrov su proposta di Maas. Il leader dei Liberali tedeschi, Christian Lindner (Fdp) ha ribadito la sua richiesta di una nuova politica tedesca verso la Russia. “Vogliamo che la Russia possa prendere il suo posto nella casa europea, se rispetta le regole”, ha detto Lindner al “Rheinische Post”. Cio’ include un nuovo formato G7 piu’ uno o una ripresa dei vertici annuali Ue-Russia. Anche la leader della Linke Sahra Wagenknecht si e’ dichiarata in favore di un nuovo corso verso la Russia. “Un miglioramento sarebbe nell’interesse europeo”, ha detto al “Redaktionsnetzwerk Deutschland” (rete editoriale tedesca). “L’accordo nucleare con l’Iran e le buone relazioni commerciali con la Russia avvantaggiano l’economia europea. Quindi ci sono abbastanza ragioni per noi europei per porre fine all’era glaciale con la Russia”, ha rimarcato. Wagenknecht ha anche accusato Maas di voler rinunciare alla politica di distensione dell’ex cancelliere e leader dell’Spd Willy Brandt. “Spero che la pressione interna del partito sia abbastanza forte da fermare Maas”, ha detto. La settimana prossima il cancelliere tedesco, Angela Merkel, si rechera’ in Russia per un incontro con il presidente Vladimir Putin.

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Monaco, decine di migliaia di persone manifestano contro la nuova legge di polizia

11 mag 10:58 – (Agenzia Nova) – Decine di migliaia di persone sono scese in piazza a Monaco di Baviera per protestare contro la prevista legge (Pag) che dara’ alla polizia bavarese poteri preventivi di controllo. Piu’ di 80 organizzazioni hanno scandito lo slogan “No Pag”. Il nuovo provvedimento dovrebbe consentire alle autorita’ di intercettare posta, accedere ai sistemi informatici e raccogliere e memorizzare i dati di accesso online per prevenire “pericoli imminenti” e reati gravi. Inoltre potra’ essere possibile la detenzione preventiva per tre mesi. La Corte costituzionale ha definito “pericolo imminente” solo quello inerente il terrorismo, ma i manifestanti temono che tale accezione possa essere estesa anche ad altri reati, o che il concesso di “terrorismo” possa essere esteso. La deputata bavarese socialdemocratica Natascha Kohnen ha definito la legge “inaccettabile” in linea di principio. Gli organizzatori avevano previsto solo 7.000 manifestanti, ma il numero e’ stato stimato in piu’ di 30.000 persone. Il ministro dell’Interno della Baviera, il cristiano sociale Joachim Hermann (Csu), afferma che il Pag serva ad aggiornare la Polizia legalmente e tecnicamente. Il Parlamento statale votera’ sul progetto martedi’ prossimo.

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Ue, il presidente Macron esorta il cancelliere Merkel a riformare l’Europa

11 mag 10:58 – (Agenzia Nova) – Il presidente francese, Emmanuel Macron, spinge il cancelliere tedesco, Angela Merkel, a riformare l’Europa. E’ quanto afferma la stampa francese parlando della cerimonia che si e’ tenuta ieri ad Aquisgrana per il premio Carlo Magno, consegnato al capo di Stato francese. “Libe’ration” afferma che Macron ha pronunciato il suo piu’ “lirico” e “impetuoso” discorso sull’Europa. Secondo “Le Figaro” l’intervento e’ stato piu’ un “incoraggiamento”, visto che il bilancio europeo di Macron e’ ancora “magro”. Il titolare dell’Eliseo ha presentato i suoi quattro “imperativi categorici” necessari per forgiare una vera “sovranita’ europea”. Il primo afferma che l’Europa non deve piu’ “subire” il peso di attori esterni, il secondo prevede una lotta alle divisioni, il terzo pone l’accento sull’identita’ e il quarto su “un’Europa che protegge”. “Les Echos” lo ha definito un discorso sull’offensiva visti i toni diretti impiegati. “Non aspettiamo, agiamo ora!” ha detto Macron. “In Germania non ci puo’ essere un feticismo perpetuo per il surplus di bilancio e commerciale, perche’ questo avviene alle spese di qualcun altro” ha detto Macron. Nel corso del suo discorso di elogio, Angela Merkel ha definito il suo ospite come un “amico”, riconoscendo le differenze di vedute.

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Gran Bretagna, una terrorizzata premier Theresa May rinvia il voto-chiave sulla Brexit

11 mag 10:58 – (Agenzia Nova) – La premier britannica Theresa May ieri giovedi’ 10 maggio ha deciso di rinviare il voto in Parlamento sulla legge per la Brexit, a causa del rifiuto di alcuni importanti ministri di accettare il suo piano per la futura politica doganale del paese: questa impasse, scrive oggi il quotidiano “The Financial Times”, ha ulteriormente approfondito la paralisi sulla strategia della Gran Bretagna per il suo divorzio dall’Unione Europea. Ieri dunque, riferisce il gionale della City di Londra, diversi importanti esponenti conservatori euroscettici hanno dichiarato di ritenere improbabile il raggiungimento di un accordo sulla questione doganale e sullo status futuro della frontiera tra l’Ulster (l’Irlanda del Nord britannica) e la Repubblica d’Irlanda (paese membro dell’Ue), prima della cruciale riunione del gabinetto ristretto in programma per giovedi’ prossimo 18 maggio: per quella data infatti la premier May voleva risolvere le due questioni, strettamente correlate, in vista del vertice dei capi di Stato e di governo dell’Ue che si terra’ a Bruxelles alla meta’ del prossimo mese di giugno. Come immediata conseguenza, i suoi collaboratori hanno fatto sapere che il governo non intende neppure osare di presentare alla Camera dei Comuni la versione finale delle due leggi sui futuri rapporti commerciali e doganali della Gran Bretagna con l’Ue dopo la Brexit, nel timore che il voto parlamentare si trasformi in una esiziale sconfitta per la premier: le due leggi, quindi, non saranno presentate in Parlamento prima del prossimo autunno.

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Il mistero dei mercati che ignorano la presa del potere dei populisti in Italia

11 mag 10:58 – (Agenzia Nova) – Per anni i mercati hanno temuto che un governo populista prendesse il potere in un grande paese europeo; ora pero’ che in Italia due partiti ostili all’euro stanno per raggiungere un accordo di governo, gli investitori internazionali non stanno affollandosi per abbandonare i titoli pubblici italiani: da questa constatazione di fatto il quotidiano economico britannico “The Financial Times” parte per capire il mistero dell’assenza di reazioni finanziarie alle notizie che il partito anti-sistema Movimento 5 stelle (M5s) e la Lega di estrema destra hanno compiuto un enorme passo avanti verso l’instaurazione di un governo euroscettico in Italia, avviando approfonditi negoziati per la formazione di una coalizione apertamente populista nel paese che rappresenta la terza economica dell’Eurozona. Il corrispondente da Roma James Politi del giornale della City di Londra in un articolo riferisce dunque che il capo del M5s, Luigi Di Maio, e il leader della Lega, Matteo Salvini, hanno accantonato le rivalita’ che li avevano opposti in campagna elettorale ed hanno iniziato a discutere dei nomi e dell’agenda politica di un governo comune: “Abbiamo fatto significativi passi avanti in un clima di collaborazione da entrambe le parti”, recita un comunicato congiunto emesso da Di Maio e da Salvini, “con lo scopo di dare una rapida risposta alle richieste degli elettori italiani e dare un governo al paese”. Al termine della lunga riunione tenuta ieri giovedi’ 10 maggio, i due leader populisti hanno incaricato i loro collaboratori di affrontare i problemi “tecnici” per armonizzare le rispettive piattaforme: lo stesso Politi in un articolo correlato analizza punto per punto quali sono le convinzioni e le posizioni delle due formazioni politiche rispetto all’euro ed alle regole Ue di finanza pubblica, sulle questioni bancarie, sugli obblighi commerciali internazionali, in materia di politica estera e sull’immigrazione. Si tratta, scrive il “Financial Times”, di proposte assai contraddittorie tra loro e che complessivamente dovrebbero allarmare in egual misura sia le cancellerie europee che gli investitori internazionali: eppure, notano oggi i giornalisti finanziari Miles Johnson e Kate Allen, sia il mercato azionario italiano che quello dei titoli pubblici dell’Italia sono rimasti sostanzialmente tranquilli. Secondo i pareri raccolti tra diversi economisti ed analisti finanziari, le ragioni di questa apparente contraddizione poggiano le basi soprattutto sull’azione della Banca centrale europea, che con la sua politica di “quantitative easing” ha sostanzialmente “sterilizzato” il mercato in Europa dei titoli di Stato. Inoltre, secondo i pareri raccolti dal “Financial Times”, gli investitori avrebbero gia’ “scontato” il rischio politico rappresentato dall’Italia sin da prima delle elezioni del marzo scorso, quando i sondaggi prevedevano un’avanzata dei partiti populisti. Diversi commentatori poi sottolineano il fatto che, nell’imminenza di quelle elezioni, sia il M5s che la Lega avevano ammorbidito i toni del loro messaggio politico, per poi ulteriormente “annacquare” gli aspetti piu’ dirompenti dei loro programmi dopo l’ampia vittoria registrata nelle urne che li ha proiettati verso il governo. Molto dunque dipendera’ da che tipo di accordo di governo sara’ raggiunnto: ma comunque, conclude il “Financial Times” citando le parole dell’economista Lorenzo Codogno dello studio londinese LC Macro Advisors, entrambi i partiti populisti sembrano aver accettato “i limiti e le garanzie” che gli ha imposto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in materia di rispetto degli impegni di politica finanziaria e di politica estera dell’Italia.

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