l'intervista

“Telegram conforme al GDPR, ecco perché preferito da molte Pa”

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Intervista a Francesco Paolicelli, tra i massimi esperti in Italia di Telegram e sviluppatore di Bot per l’app: “E’ in forte crescita anche perché perfettamente conforme al GDPR. Diventato un punto di riferimento per la comunicazione social di tante PA”.

Telegram: a che punto siamo e qual è il futuro che l’aspetta, alla luce delle tendenze evidenziabili in questi ultimi sprazzi del 2019, alla vigilia ormai imminente del 2020? L’App fondata da Pavel Durov, che ho più volte definito “la piattaforma ideale per il business e la vita”, non è cambiata molto negli anni, dalla sua fondazione sei anni fa: nel senso migliore del termine. È cioè a nostro avviso, sostanzialmente, rimasta fedele ai suoi principi e ideali ispirati alla privacy, a un connubio unico e premiante tra velocità e sicurezza, alla lotta alla violenza online e offline (a dispetto di chi ancora la definisce l’”App più usata dai terroristi”).

Mutamenti, però, ce ne sono stati eccome: quali? Abbiamo deciso di chiederli a colui che in Italia è certamente il massimo esperto dell’argomento (e non solo): Francesco «Piersoft» Paolicelli. Chi è? Docente universitario presso LUM School of Management, come lui stesso si descrive sul suo profilo LinkedIn, esperto formatore per il coding negli Istituti scolastici italiani e formatore opendata e opengov per la PA, nonché attivista digitale su OpenStreetMap e sviluppatore Telegram, civic hacker.

Key4biz. Dove sta andando allora Telegram?

Francesco Paolicelli. Telegram è entrata in una fase di maturità e questo non può che farmi felice.

Key4biz. Si spieghi meglio?

Francesco Paolicelli. L’evoluzione che ha avuto Telegram rispetto a tante altre applicazioni è, anzitutto, il fatto di essere divenuta un punto di riferimento per tante Pubbliche Amministrazioni. Prima si trattava di prove e tentativi, oggi invece di casi esemplari: vuoi perché Telegram è perfettamente compliant al GDPR, vuoi perché il server è sul suolo europeo, vuoi perché è l’utente a decidere di iscriversi e non sei tu a “iscriverlo” forzatamente, non c’è bisogno del numero di cellulare, ogni utente può scegliere di fare ciò che vuole dei propri dati. C’è anche un bot, @GDPRbot, che consente a ogni iscritto di gestire al meglio i propri dati personali, consentendo l’accesso a una copia delle proprie informazioni personali e che si può contattare per ogni questione riguardante la privacy.

Key4biz. Per questo motivo tante Pa aprono canali su Telegram preferendolo a WhatsApp?

Francesco Paolicelli. Sì, tutto questo naturalmente ha spinto e spinge sempre più Pubbliche Amministrazioni ad aprire Canali per mantenere il rapporto con i propri utenti. Siamo partiti con la Polizia Locale di Lecce, adesso siamo a decine e decine se non centinaia di Canali. L’altro elemento fondamentale è che sempre più sviluppatori hanno fatto bot per Telegram, anche cross platform. Adesso esistono tanti Bot autoconfiguranti, collegati magari tramite IFTTT con gli RSS Feed di un sito che consentono di mandare in automatico notizie sui Canali: ci sono, infatti, molti Canali aggregatori.

Key4biz. Solo vantaggi o Telegram ha anche dei limiti?

Francesco Paolicelli. Telegram ha ancora dei limiti: in particolare grafici e testuali. Ci vorrebbe un po’ più di abbellimento dal punto di vista delle risposte, dei pulsanti, delle interazioni.

Key4biz. Come giudica la Telegram Blockchain?

Francesco Paolicelli. Ho visto che c’è già un accanimento da parte dell’America: significa che probabilmente lo temono. Anzi, in una visione più ampia, possiamo dire che Telegram detta la linea: l’App si prepara alla Blockchain e anche Facebook vuole farla, Telegram ha i Canali e ora anche WhatsApp vuole lanciare i Canali Broadcast. I competitors, insomma, l’inseguono.

Key4biz. Per lei perché è utile Telegram?

Francesco Paolicelli. Personalmente lo trovo utilissimo, perché io non do più né il mio cellulare né la mia email: do solo il mio nickname su Telegram, chi vuole mi contatta lì e io posso fare un filtro, senza che mi arrivi tutto lo spam delle email o di WhatsApp. Invece, chi mi contatta via Telegram intanto ha fatto uno “sforzo” e già questo è un punto a suo favore, poi decido se m’interessa o meno e così può continuare in caso il dialogo.

Key4biz. Infine quali gli ultimi Bot che ha creato?

Francesco Paolicelli. Moltissimi, ho preferito concentrarmi su alcuni progetti specifici come quello per la gestione delle polveri sottili delle centraline automatiche, oppure @Pastatimersbot, Bot del progetto Pasta Timers, dove puoi cercare tutti i minuti di cottura della pasta. Basta digitare “bucatini” e mi viene detto il tempo di cottura della pasta: poi se si desidera c’è anche la ricetta per cucinarli al meglio. Ormai comunque ci sono davvero Bot per ogni cosa. Anche per questo dico che Telegram è entrata in una fase di grande maturità.