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Telefonica vs. OTT: i clienti devono farsi pagare dalle web company per l’uso dei dati

L’operatore spagnolo Telefonica alza le barricate contro gli OTT, che fanno man bassa dei dati degli utenti senza nulla pagare. Il gruppo spagnolo intende realizzare una piattaforma per consentire ai clienti di chiedere un corrispettivo economico ai giganti del Web in cambio dei loro dati.

La piattaforma, che dovrebbe essere pronta entro il prossimo anno, raccoglierà tutti i dati e li metterà a disposizione dei clienti, che potranno così conoscerne il valore e decidere se condividerli o meno con le aziende del web come Google o Facebook.

L’idea, ha spiegato il presidente di Telefonica Jose-Maria Alvarez-Pallete, è quella di consentire ai clienti di decidere cosa fare delle loro informazioni personali, che permettono, tra le altre cose, di inviare loro pubblicità mirate sulla base delle loro abitudini. “Nel caso in cui non volessero condividere gratuitamente questi dati, spetterà alla web company decidere se offrire denaro o servizi supplementari come contropartita”.

Telefonica, ha aggiunto, “ha più informazioni sui suoi utenti di qualsiasi web company. Queste utilizzano degli algoritmi ma noi abbiamo dati di consumo reale: quello che i nostri clienti acquistano, quanto spendono, le loro preferenze”.

Il mercato dei dati personali degli utenti internet è una vera e propria miniera d’oro e ha consentito alle aziende del web di creare business pubblicitari per svariati miliardi, non senza polemiche per le possibili violazioni della privacy.

Alphabet, la casa madre di Google ha realizzato nel primo semestre di quest’anno un utile netto di 4,9 miliardi di dollari, grazie soprattutto alla sua posizione dominante nella pubblicità. Facebook nel primo trimestre ha registrato un fatturato in crescita del 52% a 5,38 miliardi di dollari, grazie soprattutto a ricavi pubblicitari pari a 5.2 miliardi di dollari. L’utile netto di Telefonica nello stesso periodo è stato di 693 milioni di euro.

L’ultima notizia in ordine di tempo a destare preoccupazione è stato l’annuncio di WhatsApp di voler condividere con la casa madre Facebook i dati degli utenti, fra cui il numero di cellulare. Il “data sharing” a scopi pubblicitari da parte del servizio di messaggistica mobile con il re dei social network è disegnato per consentire alle aziende di inviare messaggi diretti agli utenti Facebook, che in totale sono più di 1,7 miliardi a fronte del miliardo di quelli di WhatsApp.

Una decisione che il Garante privacy italiano Giovanni Pitruzzella ha definito ‘preoccupante’.

Il braccio di ferro tra le telco e gli OTT va avanti ormai da lungo tempo, con le prime che accusano i secondi di utilizzare le loro infrastrutture per fare transitare un crescente flusso di dati senza contribuire alla realizzazione e al mantenimento delle reti.

È tuttavia fuori discussione, ha precisato il presidente Telefonica, la possibilità di far pagare direttamente le web company per l’accesso ai dati.

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