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Telefonica: Spagna e America Latina pesano sulla trimestrale

Telefonica Ceo

Telefonica ha registrato nel secondo trimestre un aumento del 4,9% dell’utile netto a 1,21 miliardi da 1,15 miliardi di un anno fa e a fronte di un consensus di 945 milioni di euro. Un risultato legato alle minori svalutazioni degli asset, che hanno bilanciato il declino dei ricavi in America Latina e nella maggior parte dei mercati europei, Spagna in primis. In Europa, i ricavi sono scesi del 9,1% a 3 miliardi di euro, mentre in Brasile, dove il gruppo genera la gran parte dei ricavi, il calo è stato dell’11% a 2,82 miliardi. Nel resto dell’America Latina, i ricavi si sono attestati a 3,63 miliardi (-15%).

I ricavi sono infatti scesi del 12% a 12,73 miliardi, mentre l’utile operativo è calato del 15% a 4,13 miliardi di euro, in linea con le attese degli analisti.

Telefonica, principale azionista singolo di Telecom Italia, sta puntando molto sulla fibra ottica e i contenuti per bilanciare il declino della quota di mercato e differenziare la propria offerta da quella dei concorrenti: di recente ha acquistato i diritti per il calcio e la Formula 1 e ha appena e ha appena rilevato la pay tv Digital+, entrando anche nell’italiana Mediaset Premium.

Al contempo, è stata avviata la riduzione della presenza in Telecom Italia, che in tre anni scenderà tra l’8,3% e il 9,4% del capitale.

In una nota, il presidente Cesar Alierta ha sottolineato che Telefonica ha visto un “cambiamento nelle dinamiche del business in Spagna” nel trimestre, con il primo aumento dei clienti mobili dal 2011.

Telefonica ha confermato le previsioni per l’intero anno e ha anche annunciato ufficialmente di aver fatto ricorso contro due decisioni del regolatore tlc brasiliano Cade, che a dicembre ha intimato al gruppo di diluire la sua presenza sul mercato mobile locale scendendo al di sotto del 50% di Vivo o vendendo la sua quota di controllo indiretto di Tim Brasil (attraverso Telecom Italia).

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