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Telefonica pensa allo shopping nella Ue e guarda a Germania e Uk

Telefonica guarda al mercato europeo per nuove acquisizioni a fronte della volontà di cedere i suoi asset di lingua spagnola in America Latina. E’ questa la strategia del Ceo Marc Murtra, che guarda a potenziali prede in Germania e Uk in vista del nuovo piano industriale dop aver preso le redini del gruppo a gennaio. Lo scrive la Reuters, aggiungendo che pur volendo perseguire la crescita su larga scala, il gruppo spagnolo deve nello stesso tempo mantenere il suo rating creditizio.

Le autorità di regolamentazione di Bruxelles hanno a lungo respinto le operazioni di fusione tra operatori europei, temendo che pochi operatori dominanti potessero aumentare prezzi e margini a svantaggio dei consumatori, ma Murtra sostiene che il mercato europeo sia troppo frammentato.

Europa iper affollata

E non è soltanto lui a pensarlo, anche la nuova Commissione Ue sembra orientata a favorire operazioni di merger e acquisizioni transfrontaliere per la nascita di operatori pan europei, in grado di competere a livello globale con i big player di Usa e Cina in primis.

Nel 2024, in Europa c’erano 41 aziende che offrivano servizi di telefonia mobile a oltre 500mila clienti ciascuna, rispetto alle cinque negli Stati Uniti, alle quattro in Cina e Giappone e alle tre in Corea del Sud, secondo dati di Connect Europe.

Murtra, che è stato presidente del gruppo spagnolo di difesa e tecnologia Indra, fino all’inizio di quest’anno, sostiene che il mercato sta cambiando con lo sviluppo di nuove tecnologie, tra cui l’intelligenza artificiale, e l’Europa deve tenere il passo o perderà terreno.

I gruppi di telecomunicazioni europei dovrebbero essere autorizzati a espandersi e, in cambio, investire in altri settori correlati, come la sicurezza informatica e le infrastrutture, compresi i data center, come un “contratto sociale” tra autorità e aziende, ha precisato.

“Se l’Europa vuole autonomia strategica e tecnologia, dovremo avere operatori tecnologici europei grandi o titanici”, ha detto Murtra a Reuters.

“Non voglio essere troppo drammatico, ma immaginate un’Europa in cui i sistemi satellitari, gli hyperscaler e l’intelligenza artificiale siano tutti nelle mani dei colossi della tecnologia – e questo potrebbe accadere”. Murtra, che è anche presidente esecutivo di Telefonica, ha parlato negli ultimi mesi con le autorità di regolamentazione e i leader della sua proposta.

“Questo non richiede un cambiamento epocale”, ha detto Murtra a proposito del suo piano. “Basta solo allentare un po’ il freno e permettere al mercato di operare e consolidarsi”.

Potenziali target: Vodafone Spagna, 1&1 in Germania e Virgin Media O2 in Uk

Il settore sta mostrando alcuni segnali di attività di M&A, tra cui le notizie secondo cui Orange, Bouygues e Iliad stanno valutando un accordo per scorporare l’operatore di telecomunicazioni francese SFR di Patrick Drahi. Il proprietario di Altice ha però detto di non aver ricevuto alcuna offerta.

Per dare a Telefonica un margine finanziario per concludere più accordi, la società ha accettato di vendere le sue unità in Argentina e Uruguay e starebbe lavorando con i consulenti per potenziali vendite in Cile, Messico ed Ecuador.

Secondo gli analisti di Kepler, le vendite potrebbero sbloccare fino a 3,6 miliardi di euro (4,21 miliardi di dollari) di potenziale per M&A.

Telefonica non ha voluto commentare le notizie secondo cui starebbe valutando una raccolta di capitali per finanziare acquisizioni. Secondo i dealmaker che conoscono le idee di Telefonica e i report degli analisti, i potenziali obiettivi per Telefonica potrebbero includere Vodafone Spagna, una joint venture o l’acquisizione di 1&1, in Germania, asset in Brasile o persino una partecipazione del 50% in Virgin Media O2 detenuta dal suo partner Liberty nel Regno Unito.

Una condizione per le fusioni

Murtra è stato paracadutato dal governo spagnolo alla guida di Telefonica a gennaio.

Da allora, le azioni del gruppo hanno registrato un rialzo, con l’azienda che si prepara a presentare una nuova strategia entro la fine dell’anno. Tuttavia, la sua capitalizzazione di mercato si è comunque dimezzata dal 2015 e le sue azioni sono tra le prime 10 più shortate in Europa, escluso il Regno Unito, secondo i dati di S&P Global Market Intelligence.

Alcuni analisti ritengono valida la proposta di Murtra.

“Le autorità di regolamentazione ottengono investimenti strategici e un miglioramento della qualità delle reti, e dall’altro lato, gli operatori guadagnano in termini di dimensioni, il che è assolutamente fondamentale in questo settore”, ha detto Carlos Winzer, vicepresidente senior di Moody’s.

Le autorità di regolamentazione dell’Unione Europea hanno preso in considerazione l’allentamento delle regole per le fusioni nel settore delle telecomunicazioni.

Le tensioni geopolitiche hanno aggravato l’urgenza, con l’Europa che prevede di investire miliardi nella difesa e nelle infrastrutture critiche, tra cui le reti di telecomunicazioni.

“La situazione geopolitica contribuirà a rendere le autorità europee più aperte all’ascolto. Non hanno alternative, perché il settore delle telecomunicazioni è limitato e non può più attrarre capitali a basso costo per continuare a investire nelle infrastrutture”, ha detto Javier Cabrera, analista di mercato di XTB. Alcune banche d’investimento prevedono un consolidamento attivo all’interno dei Paesi nei prossimi due anni, a cui potrebbe seguire la conclusione di accordi transfrontalieri.

“La spinta di Telefonica potrebbe innescarne altri”, ha detto Winzer. “Ci sono altri operatori storici in tutta Europa, come Orange e Deutsche Telekom e BT che potrebbero seguire l’iniziativa di Telefonica in caso di fusioni e acquisizioni, soprattutto nei mercati in cui sono presenti quattro o più operatori.”

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