Finanza

Telefonica medita la vendita della rete in fibra per risalire in borsa?

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Il Cda dell’operatore spagnolo sta valutando la cessione quanto meno parziale della rete per dare ossigeno al titolo, che ha perso il 25% in poco più di due anni.

Il Consiglio di amministrazione di telefonica ha aperto un dibattito interno sull’opportunità di vendere, almeno in parte, la sua rete in fibra ottica, nella quale ha investito complessivamente 45mila milioni di euro a livello di gruppo dal 2012. Lo scrive il sito Confidencial.com, secondo cui l’ipotesi di cedere almeno in parte la rete in fibra da parte dell’operatore iberico sarebbe destinata a migliorare la quotazione del titolo in borsa, visto l’interesse dei fondi infrastrutturali per le infrastrutture di rete Tlc.

Negli ultimi due anni, esattamente dal 29 marzo del 2016 quando Cesar Alierta ha scelto come presidente esecutivo Josè Maria Alvarez Pallete, il titolo ha perso il 25,76% del suo valore, con un calo del 9% soltanto quest’anno.

In Spagna, Telefonica ha investito 3mila milioni di euro negli ultimi due anni per realizzare la rete in fibra, e copre già 19 milioni di abitazioni.

Visto l’interesse potenziale degli investitori per rilevare una quota della rete, molti nel consiglio di Telefonica auspicano la cessione del network (almeno parziale) che consenta l’ingresso di un socio forte per sostenere l’ingente sforzo finanziario necessario per realizzare la nuova rete. Tanto più che già in passato Telefonica ha ceduto il 40% di Telxius, la società del gruppo che controlla i cavi sottomarini e le torri di trasmissione Tlc, per un totale di 1.275 milioni di euro.

Un grosso investimento, oltre ai costi per l’infrastruttura, riguarda la migrazione dei clienti dal rame alla fibra.

A livello di gruppo, considerato quindi il Sud America, Telefonica conta 44 milioni di unità immobiliari passate in fibra (FTTx), il 13% in più rispetto al 2017.

L’infrastruttura di rete conta in totale 24 centri dati, 17mila stazioni satellitari e otto teleporti, precisa Telefonica, aggiungendo che i ritorni maggiori arrivano dai clienti in fibra rispetto a quelli in rame.