La proposta

Telefonia fissa, la Ue verso l’abolizione dei tetti al canone

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Gli stati membri dell’Ue hanno dato il via libera alla proposta della Commissione di eliminare i tetti sul prezzo del canone per la telefonia fissa e alle tariffe all'ingrosso.

L’Unione Europea ha concordato l’abolizione dei tetti (price cap) imposti finora ai prezzi del canone per la telefonia fissa e alle tariffe all’ingrosso per le chiamate da telefono fisso. La Commissione Europea ha proposto con una raccomandazione questa riforma che, secondo la Reuters, potrebbe entrare in vigore già a metà ottobre.

La mossa della Ue, ventilata già la scorsa settimana, sarà certo bene accolta dagli operatori storici come ad esempio Telecom Italia, Deutsche Telekom e Kpn ma non certo dagli operatori alternativi che devono appoggiarsi alle reti dei grandi player per la fornitura di servizi.

Gli stati europei hanno dato il via libera alla riforma, che sarà vincolante in tutti gli stati membri dal momento in cui entrerà in vigore. “Prevediamo che le autorità nazionali potranno verificare che nei mercati nazionali al dettaglio ci sarà gradualmente sufficiente concorrenza anche in assenza di regolamentazione all’ingrosso”, si legge nel documento della Commissione visionato dall’Agi, nella parte in cui spiega l’eliminazione dei tetti sia per il canone che per i prezzi all’ingrosso delle chiamate da fisso.

Bruxelles in sostanza ritiene che la concorrenza dei servizi di telefonia via internet (come Skype o Poivy) sia ormai elevata e che quindi non sia più necessario regolare i prezzi. La mossa va certamente a vantaggio degli operatori storici, come Telecom Italia, che potranno fissare prezzi più alti all’ ingrosso per gli operatori alternativi, e potranno accrescere i prezzi del canone, che è una componente al momento molto marginale della bolletta telefonica domestica.

La deregulation è caldeggiata dall’ETNO, l’associazione che raccoglie le maggiori telco europee, per risollevare i conti delle telco europee. Secondo l’ETNO, questa raccomandazione “è lo strumento giusto per adattare la normativa europea alla nuova realtà del mercato, nel quale la concorrenza di piattaforme alternative e dei servizi OTT è ormai un dato di fatto”.