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Telecom Italia: vertenza call center, si spacca il fronte sindacale

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Dopo l'incontro di ieri al Mise tra Telecom e sindacati sui 3.000 esuberi annunciati, Slc Cgil fa sapere che non parteciperà al prossimo incontro del 4 agosto, mentre Cisl, Uil e Ugl sono pronte a trattare.

Si rompe il fronte sindacale sul riassetto organizzativo di Telecom Italia, che ha annunciato 3.000 esuberi nel settore call center.

Dopo l’incontro di ieri al Mise tra sindacati e azienda, Slc Cgil ha fatto sapere che non parteciperà al prossimo confronto fissato al ministero il 4 agosto, mentre Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Telecomunicazioni sono disponibili a continuare le trattative.

“La proposta dell’azienda di contenere il costo del lavoro attraverso il ricorso allo strumento della solidarietà per 3.000 unità è ai margini delle procedure di legge, in quanto la discussione odierna ha dimostrato l’assenza di ogni esubero tra quelli dichiarati dall’azienda ma non individuati materialmente, scaricando così per il quinto anno consecutivo i costi sulla collettività” dichiara Michele Azzola, segretario nazionale di Slc Cgil, aggiungendo che “per l’ennesima volta Telecom cerca di scaricare sui costi sociali la propria incapacità di rispondere alle sfide di mercato ponendo un ricatto al governo che non ha approvato le norme sulla solidarietà espansiva, ricatto che il governo ha pesantemente subito. Tutto questo con la responsabilità di chi decide di centrifugare 3000 esuberi in assenza di qualsiasi strumento di gestione, vista la mancata entrata in vigore della riforma degli ammortizzatori sociali” conclude Azzola.

Alla Slc Cgil non è andata giù la proposta dell’azienda di ritirare la societarizzazione della divisione Caring di Telecom a fronte di 1.300 esuberi in più, che sommati ai 1.700 annunciati la scorsa settimana farebbero arrivare le eccedenze a 3.000, una cifra non indifferente.

Sull’altro fronte, quello più moderato, “la Fistel si è dichiarata disponibile a continuare il confronto perché gli strumenti richiesti (contratti di solidarietà e mobilità volontaria ndr.) sono sperimentati e non traumatici, servono a riposizionare l’azienda sul mercato e risolvono il dramma della societarizzazione per i lavoratori del Caring” ha fatto sapere Vito Vitale, segretario generale di Fistel Cisl. Nello specifico, la richiesta del sindacato è stata “di integrare nell’accordo parte dei contenuti dell’accordo del 18 dicembre 2014 a salvaguardia dei lavoratori, estensione della solidarietà a tutti i lavoratori di Telecom e definizione del perimetro industriale dell’azienda.”

 

Parere simile quello della Uilcom-Uil, “abbiamo dato la costruttiva disponibilità ad aprire un ragionamento”, aggiunge il segretario della Uilcom, Salvo Ugliarolo, “dobbiamo sederci e discutere su tutto con due punti cardine: di ragionare sulla gestione degli esuberi ma senza soluzioni traumatiche” e una soluzione potrebbe essere la solidarietà difensiva; “se facciamo un accordo nuovo va ritirata la societarizzazione”.