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Telecom Italia verso l’era ‘TIM’. E torna sul tavolo il dossier Metroweb

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Dal 13 gennaio l’onorato brand Telecom Italia lascerà il posto a Tim, che diventerà il marchio per tutti i servizi di telefonia fissa, mobile e internet.

Il dossier Telecom Italia-Metroweb, per la realizzazione di una rete in fibra ottica in 250 città italiane, tornerà sul tavolo già questo mese, dopo la pausa per le festività natalizie. Lo ha affermato oggi l’ad di Telecom Italia, Marco Patuano.

A dicembre, Claudio Costamagna, presidente della Cassa Depositi e Prestiti – che attraverso FSI (Fondo Strategico Italiano) controlla il 46,2% di Metroweb Italia – aveva spiegato che “Telecom e Metroweb stanno lavorando a un piano industriale per vedere se ha senso lavorare insieme su una infrastruttura che riguarderà 250 comuni”. Se i risultati di questo lavori saranno buoni, “ci siederemo al tavolo con Telecom per decidere come collaborare insieme”.

Il tira e molla tra le due società va avanti comunque da molto tempo e c’è chi non esclude l’ipotesi secondo cui, oltre alla collaborazione ‘su strada’, la CDP potrebbe conferire Metroweb in Telecom Italia in cambio di una partecipazione azionaria nell’ex monopolista.

Ma si tratta, appunto, di ipotesi che finora non si sono tradotte in nulla di concreto.

Quanto alle ultime novità relative al progetto del Governo di affidare a Infratel il compito di bandire una gara per affidare la realizzazione della rete ultrabroadband nelle aree considerate poco remunerative dagli operatori, Patuano ha sottolineato che si tratta di “una novità interessante”.

“Lavoriamo con Infratel da molto tempo e abbiamo un rapporto eccellente sia dal punto di vista operativo sia di pianificazione – ha aggiunto – quindi era già una buona notizia che qualcuno volesse prendersi cura delle aree a fallimento di mercato e continua a essere una notizia positiva con Infratel”.

Nelle aree incluse nell’intervento diretto del Governo, ossia il Cluster D e parte del Cluster C,  “…occorre un intervento pubblico per colmare il gap tra costi e domanda potenziale. Noi siamo interessati a infrastrutture disponibili a prezzi interessanti su contratti di lungo termine”, ha aggiunto Patuano, ribadendo che Telecom non è interessata a comprare “anno per anno” e non ha “la mania di costruire a tutti i costi”.

Il prossimo 13 gennaio, intanto, si prepara ad andare in soffitta l’onorato marchio Telecom Italia per lasciare il posto a Tim, che diventerà il marchio unico per tutti i servizi di telefonia fissa, mobile e internet.

Con questo brand rinnovato, che sarà lanciato ufficialmente alla presenza di un personaggio del calibro di Tim Berners-Lee e contestualmente al nuovo quartier generale del gruppo all’Eur, la società si appresta dunque ad affrontare le sfide del nuovo anno, che vanno dalla cessione di un ulteriore 45% di Inwit (che si concluderà entro giugno) alla partita del Brasile, nella quale, tra rumors e smentite, sembra voglia entrare anche la Cina.

Temi che potrebbero essere sul tavolo del prossimo Cda dell’11 febbraio, quando saranno esaminati anche i conti del 2015 e si potrà anche cominciare a vagliare la compattezza del nuovo maxi board a 17, così come voluto e ottenuto dal socio Vivendi.