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Telecom Italia stringe con Fastweb e accelera sull’Fttc

Telecom Italia e Fastweb uniscono le forze sulla banda ultralarga per una sperimentazione congiunta sulla fibra attraverso tecnologia Fttc (Fiber to the cabinet).

L’accordo non pregiudica in alcun modo l’impegno di Telecom Italia con investimenti già annunciati per 500 milioni di euro per la realizzazione di reti Ftth (Fiber to the home) in 40 città , che potrebbero anche diventare di più.

Il MoU (memorandum of understanding) firmato tra le due società il 24 aprile e valido fino a dicembre 2016, ha come obiettivo “di ottimizzare la coesistenza degli operatori dal punto di vista dello sfruttamento delle capacità trasmissive e verificare la qualità delle prestazioni delle nuove tecnologie anche su cabinet con un elevato numero di linee ultrabroadband attive”. Le parti quindi intendono promuovere e diffondere presso le istituzioni e il mercato la conoscenza dell’efficacia delle predette soluzioni in ambito Fttc e la loro applicabilità in un ambiente multi-operatore.”

In altre parole, Telecom e Fastweb vogliono dimostrare che la tecnologia Fttc (sistema misto fibra-rame con fibra fino al cabinet) rappresenta una soluzione alternativa o quanto meno complementare al Ftth/Fttb e che, oltre ad aggirare problemi economici e d’investimento, questa tecnologia potrà portare la connessione di 100 Mbps ad almeno il 50% della popolazione entro il 2020, come previsto dagli obiettivi dell’Agenda digitale.

L’accordo in sé prevede due fasi. Da maggio inizierà la sperimentazione in entrambi i laboratori Telecom Italia e Fastweb, che saggeranno la tecnologia conosciuta come Vdsl Enhanced (o E-Vdsl) e l’applicheranno sull’architettura Fttc. La tecnologia Vdsl Enhanced consiste quindi nell’ aumentare le prestazioni della parte in rame ( in questo caso quella del cabinet Telecom Italia ndr) in modo da consentire una connessione adeguata agli standard richiesti.

La seconda fase partirà a ottobre e prevede la sperimentazione diretta della tecnologia sui clienti, con velocità sottoposte a rilevazioni multiple: l’incumbent dovrà informare prima l’Agcom riguardo la lista delle città sottoposte alla sperimentazione.

Coinvolte nella sperimentazione sono anche Alcatel Lucent e Huawei (fornitori della tecnologia Vdsl enhanced).

Ad ogni modo, entrambe le aziende, Telecom Italia e Fastweb avevano già avviato sperimentazioni separate, volte a migliorare la velocità della fibra, ma mai attraverso la tecnologia Vdsl enhanced, solo con altre opzioni come vectoring, Gfast e Super vector.

A conti fatti, l’accordo sembra un’ulteriore chiusura  di Telecom Italia da un possibile ingresso nella compagine azionaria di Metroweb, la società della fibra che dal punto di vista tecnologico privilegia l’Ftth (Fiber to the home).

L’alleanza consolidata tra i due maggiori operatori italiani della fibra ottica ha quindi fissato un importante precedente che potrebbe cambiare le sorti del piano del Governo sulla banda ultralarga.

In giornata anche il commento del deputato leghista Davide Caparini :“l’intesa Fastweb-Telecom Italia dia la sveglia al Governo: servono nuovi investimenti – in regime di reale e libera concorrenza – per lo sviluppo delle potenzialità del digitale, principale leva di crescita per le economie avanzate.” Precisa poi Caparini “In questi anni internet ha generato valore nelle economie avanzate come nessun altro” ricordando anche  che “ricerca e sviluppo applicato sono gli unici modi che conosco per creare nuovi posti di lavoro ad alto valore aggiunto, consentire alle imprese di essere più competitive, migliorare la qualità e l’accesso ai servizi da parte dei consumatori. A tal fine il governo deve perfezionare la propria strategia per la banda ultralarga mantenendo un approccio autenticamente neutrale rispetto agli orientamenti tecnologici e consentire agli operatori di investire nelle tecnologie più efficaci per la digitalizzazione del Paese”

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