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Telecom Italia, Marco Patuano: ‘Nessuna offerta per le torri’. Il punto sul dossier al cda del 25 settembre

Il prossimo cda di Telecom Italia, che si terrà in Brasile il 25 settembre, “farà il punto” sulla situazione delle torri di trasmissione, confluite nella società Infrastrutture Wireless Italiane (INWIT), sbarcata in Borsa a giugno.

Per l’ad di Telecom Italia, Marco Patuano“…le torri sono state un’operazione di grande successo, c’è molto interesse, bisogna quindi fare in punto sulla situazione” e l’occasione è, appunto, l’imminente cda, quando verranno vagliate le opzioni per valorizzare ulteriormente Inwit, di cui Telecom controlla il 60% e la cui quotazione ha portato in cassa 875 milioni di euro.

Patuano ha comunque reso noto che Telecom Italia non ha ricevuto nessuna offerta da Cellnex, spin off della spagnola Abertis, che a marzo ha acquistato le oltre 7.700 torri di Wind e lo scorso anno aveva messo le mani sugli oltre 300 siti venduti da Atlantia. La scorsa settimana Cellnex è stata al centro di una serie di rumors che la volevano prossima a un’offerta per rilevare una quota del 30% della società di gestione delle torri Telecom o anche una partecipazione di controllo, con l’obiettivo di lanciare un’opa sul 100% del capitale.

L’unione tra Inwit, che  gestisce oltre 11.500 torri wireless (6.700 di Telecom, altri 4.800 condivisi da più operatori) e Cellnex, che ne gestisce circa 15 mila tra Italia e Spagna, potrebbe creare un leader in Europa in grado di competere con i colossi Usa American Towers e CrownCastle, ciascuno con circa 40 mila torri. Secondo alcuni analisti, quindi, un’integrazione Inwit-Cellnex potrebbe portare a più di 500 milioni di euro di creazione di valore e generare sinergie a livello di ebitda pari a circa 15 milioni di euro l’anno a partire dal 2018.

Conversione delle azioni

Sul tavolo del prossimo cda, invece, non dovrebbe approdare la questione della conversione delle azioni risparmio di in azioni ordinarie.

L’operazione, ha detto l’ad, è “puramente finanziaria” e sarà valutata se ci saranno le condizioni, “…altrimenti è inutile perdere tempo”.

Il tema, ha aggiunto Patuano, è al centro di “troppe speculazioni e sono due anni che se ne parla negli stessi termini”, ma – ha aggiunto – “…non è in cima alle nostre priorità”.

Il punto sul Brasile.

Azionista che arriva, dossier Brasile che si riapre.

Stando alle valutazioni di alcuni analisti, anche Vivendi potrebbe far pressioni a Telecom Italia per la cessione di Tim Brasil (che genera il 30% circa dei ricavi del gruppo) ma è invece proprio per ribadire la strategicità della divisione che il prossimo cda si terrà nel paese sudamericano.

Telecom – ha detto Patuano – confermerà “l’importante piano di investimenti in Brasile e si impegna a mantenere “lo sforzo investitorio in dollari” nonostante la svalutazione del real.

“La situazione in Brasile è significativamente diversa sia dal punto di vista macroeconomico sia da quello politico-istituzionale. E’ un momento turbolento che richiede, al momento della formulazione del piano triennale, una valutazione della nostra strategia basata su investimenti organici”, ha detto Patuano che, quanto al rapporto con l’azionista di maggioranza Vivendi, si è limitato a sottolineare che “siamo concentrati sullo sviluppo di aree di business convergenti”, senza confermare la possibilità che i francesi possano salire ulteriormente nel capitale.

Prospettive per il secondo semestre.

Il secondo scorcio del 2015 sarà positivo per Telecom.

Nella seconda parte dell’anno, dice Patuano, si cominceranno insomma a raccogliere i frutti della “forte campagna di investimenti” fatta da Telecom nel nostro Paese, sulla scia del forte recupero generato nel primo semestre dalle “condizioni migliori macro e di competitività”.

Convergenza telco-contenuti

L’accordo con Mediaset per la distribuzione di contenuti partire a stretto giro: “siamo ai test finali”, ha detto Patuano, mentre  quello con Netflix dovrebbe essere operativo a fine ottobre. E’ proprio la ‘sete’ di contenuti video, con ogni probabilità, a spingere la domanda di banda larga che si è mantenuta su un livello interessante “anche a luglio e agosto, una vera sorpresa”.

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