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Telecom Italia: dal Brasile una mano ai conti

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Il Ceo Stefano De Angelis ha parlato di ‘circolo virtuoso’ innescato dal processo di recupero a livello macroeconomico, da uno scenario competitivo più razionale da un riposizionamento delle attività attorno ai dati.

Con una trimestrale caratterizzata da un “forte set di numeri”, Tim Brasil sembra infine aver messo il peggio alle spalle e, in prospettiva, dà una mano alla capogruppo Telecom Italia, che approverà i risultati del trimestre il 4 novembre.

La società brasiliana – che secondo gli analisti ‘vale’ circa il 12% dell’Ebitda Telecom e il 14% circa della valutazione dell’intera società – ha chiuso gli ultimi tre mesi con ricavi in crescita rispetto al trimestre precedente a 3,9 miliardi di real brasiliani (ma su base annua sono in calo del 5,3%).  I ricavi da servizi sono stati pari a 3,69 miliardi di real, in aumento del 3,9% su base trimestrale ma in calo del 2,5% su base annua.

Crescita a due cifre (+19,8%  su base annua e +6,2% sul trimestre precedente)  per i ricavi netti delle attività mobili innovative, che si attestano a 1,45 miliardi. I ricavi netti delle attività di rete fissa salgono a 187 milioni di real, segnando una crescita del 10,2% su base annua e dell’1,9% su base trimestrale. Anche l’Ebitda è tornato in terreno positivo a 1,3 miliardi di reais, per una crescita dello 0,5% su base annua e dell’8,2% su base trimestrale.  Il piano di riduzione dei costi ha raggiunto quota 863 milioni di real su un  target di 1,7 miliardi sul periodo 2016-18.

Nelle slide a corredo dei risultati, la società ha spiegato che in termini di ricavi “una nuova traiettoria è confermata” grazie anche alla crescita del segmento postpay (il cui Arpu è circa 4 volte più alto delle prepagate), a una maggiore penetrazione dei servizi dati e al miglioramento delle contesto macroeconomico.

Il Ceo Stefano De Angelis ha parlato di ‘circolo virtuoso’ innescato dal processo di recupero a livello macroeconomico, da uno scenario competitivo più razionale da un riposizionamento delle attività attorno ai dati e dal miglioramento della qualità della rete sia 3G che 4G. Quest’ultima sarà estesa a 1.000 città entro quest’anno, in aumento del 24% rispetto al 2015.

Forte di queste tendenze, Tim Brasil ha quindi confermato sia le previsioni per il quarto trimestre in termini di ricavi e di crescita dell’Ebitda, sia i piani di investimenti per 12,5 miliardi di real nel periodo 2016-2018.

I risultati della controllata brasiliana spingono Telecom Italia, con gli analisti di Equita che sottolineano come l’Ebitda brasiliano, anche se sostanzialmente piatto rispetto all’anno precedente, “convertito in euro è salito del 9%, contribuendo alla nostra stima di crescita di Ebitda per l’intero gruppo Telecom di circa il 4% (con crescita di circa il +3% per le attività italiane)”.

Per Mediobanca Securities i risultati della divisione brasiliana sono da guardare in ottica positiva in quanto potrebbero “fornire un buon supporto per i dati consolidati”, mentre Macquarie prevede il possibile rallentamento del trend di contrazione delle linee, con 120 mila linee perse contro le 134 mila del secondo trimestre, a fronte di 40 mila nuovi contratti per la banda larga.