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Telco Ue in ripresa. Calo dei ricavi in diminuzione nel 2015

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Il settore europeo delle Tlc dell’area Emea registrerà un leggero miglioramento nel 2015, con un rallentamento della flessione dei ricavi nei prossimi 12-18 mesi. E’ quanto emerge dall’ultima analisi condotta da Moody’s, secondo cui il settore continuerà a soffrire a causa della forte concorrenza, della scarsa crescita economica e della persistente contrazione dei consumi in alcuni paesi della Ue. L’outlook di Moody’s resta per questo negativo, anche se alcuni spiragli di miglioramento ci sono.

 

“Prevediamo una contrazione dei ricavi compresa fra il 2% e lo 0,5% nei prossimi 12-18 mesi, a fronte della flessione del 4% registrata nel 2013 – dice Carlos Winzer, senior vice president di Moody’s e autore del report – Tuttavia, fattori come la forte concorrenza, la debole crescita economica e la scarsa propensione di spesa dei consumatori impediscono il ritorno ad un outlook stabile per il settore”.

In particolare, secondo l’agenzia di rating i ricavi di Telecom Italia, Tdc (Danimarca), Hellenic Telecommunications (Grecia), Kpn (Olanda), Orange (Francia) e Telefonica (Spagna) potrebbero soffrire ancora nei prossimi 12-18 mesi.

Nel contempo, la pressione regolatoria sul settore nella Ue potrebbe allentarsi, per la crescente concorrenza che le telco europee devono fronteggiare da parte di operatori via cavo, Internet service provider e OTT (Over the top). La concorrenza di questi settori ha di fatto modificato lo scenario competitivo in Europa. Secondo Moody’s, la deregulation del settore arriverà a piccoli passi.

Mentre il settore si sta muovendo verso una maggior stabilità sul fronte dei prezzi (la guerra dei prezzi sta rallentando in diversi paesi, fra cui l’Italia ndr), secondo Moody’s le sfide più pressanti per il settore riguardano la necessità di trovare nuove fonti di ricavi dai nuovi servizi a banda ultralarga fissa e mobile e dai contenuti per l’IpTv.

L’agenzia di rating prevede che il settore delle telco europee manterrà in media un margine Ebitda adjusted intorno al 35%, sostenuto dal perdurante taglio dei costi operativi.

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