L'intervento

Tecnologie emergenti, Butti: la Ue metta al centro valori e diritti fondamentali

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Il Sottosegretario all’Innovazione Alessio Butti interviene nel corso del consiglio informale UE sulle telecomunicazioni tenutosi a Leon: ‘Obiettivo dell’Italia il 75% degli individui con competenze digitali di base entro il 2030’.

“La diffusione delle tecnologie emergenti nell’Unione Europea è cruciale per rimanere competitivi nel panorama mondiale, ma come garantire che queste rispettino i diritti digitali? L’approccio dovrebbe fondarsi su un modello europeo che metta al centro i valori e i diritti fondamentali dell’UE, promuovendo strutture basate su trasparenza e privacy concentrando l’attenzione sulle tecnologie di IA, vista la loro crescente importanza e il potenziale rischio per la sicurezza tecnologica e i diritti degli individui. Per garantire che queste tecnologie emergenti rispettino i diritti digitali, la legislazione e le iniziative politiche, come la Dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali, dovrebbero essere implementate con un approccio “umanocentrico”. Inoltre, le alleanze internazionali giocano un ruolo fondamentale nel definire standard globali, con l’UE che può coordinare le posizioni degli Stati membri nei principali forum internazionali”. E’ la posizione espressa dal sottosegretario di Stato Alessio Butti, con delega a innovazione tecnologica e transizione digitale, secondo quanto riporta un comunicato nel corso del consiglio informale UE sulle telecomunicazioni tenutosi a Leon.

Decennio digitale, Butti:’Il 75% degli individui con competenze digitali di base entro il 2030’

Quanto alla strategia per il Decennio Digitale, il governo italiano intende raggiungere quattro obiettivi fondamentali. Il primo riguarda le Competenze Digitali. Dice Butti “L’ambizione è quella di colmare il divario con la media europea e, di conseguenza, l’Italia ha lanciato un Piano Operativo focalizzato sull’istruzione, la forza lavoro, le competenze ICT specialistiche e l’inclusione sociale. L’obiettivo è di raggiungere il 74,6% degli individui con competenze digitali di base entro il 2030”.

Infrastrutture digitali

Il secondo è relativo alle Infrastrutture Digitali: “il Paese punta a una connettività avanzata con progetti significativi che coprono aree bianche, grigie e nere. L’obiettivo per il 2030 è di garantire connessioni a 1 Gbps per tutti e 5G per tutte le aree popolate”.

Imprese e digitale

Il terzo guarda alla Trasformazione Digitale delle Imprese: “dando particolare attenzione ai Big Data e all’intelligenza artificiale, l’Italia mira a rafforzare l’ecosistema aziendale, promuovendo l’adozione di tecnologie avanzate e rafforzando i legami con le istituzioni di ricerca”.

Servizi pubblici digitali

L’ultimo obiettivo della strategia per il Decennio Digitale è quello dei Servizi Pubblici Digitali. Si tratta di rinnovare profondamente i servizi offerti ai cittadini e alle imprese.

“Il modello di amministrazione digitale che si sta realizzando passa attraverso un cloud sicuro, ma anche attraverso una profonda riprogettazione della dorsale digitale del sistema pubblico. Un sistema integrato di anagrafi e piattaforme standardizzate – come ANPR, PagoPA e SEND – permette di ottimizzare le risorse pubbliche, fornendo servizi digitali sicuri e semplificati per cittadini e imprese e migliorando i processi della pubblica amministrazione”, ha dichiarato Butti.

Sottolineando l’importanza del supporto pubblico, la strategia digitale mira quindi a focalizzarsi maggiormente sui bisogni dei cittadini piuttosto che sulle mere procedure. Butti assicura che: “questa trasformazione, se realizzata con successo, garantirà che ogni cittadino percepisca il valore tangibile della digitalizzazione.”