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Tagli ai cavi sottomarini nel Mar Rosso, blackout e rallentamenti per Azure di Microsoft

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Cavi sottomarini tranciati nel Mar Rosso hanno interrotto o rallentato i servizi internet di Microsoft Azure in diversi Paesi asiatici, tra cui Emirati Arabi Uniti, Pakistan, Arabia Saudita e India. Il colosso informatico ha instradato il traffico su percorsi alternativi, ma resta il sospetto di un attacco mirato.

Cavi sottomarini tranciati, servizi internet interrotti o rallentati in diversi Paesi asiatici, tra cui Emirati Arabi Uniti, Pakistan, Arabia Saudita e India. È quanto denuncia Microsoft, che nella giornata di domenica ha segnalato gravi danni alle proprie reti subacquee nel Mar Rosso, senza però specificarne le cause.

Sabotaggio deliberato o incidente?

Il problema riguarda in particolare gli utenti di Azure, una delle principali piattaforme di cloud computing al mondo, il cui traffico internet transita attraverso il Medio Oriente. Microsoft ha rassicurato di essere riuscita a instradare il traffico su percorsi alternativi, ma resta l’interrogativo: i cavi, considerati la spina dorsale di Internet, sono stati vittima di un attacco mirato?

Non sarebbe nemmeno la prima volta. Nel febbraio 2024 diversi cavi nel Mar Rosso furono tranciati, compromettendo il traffico tra Asia ed Europa. Secondo la Pakistan Telecommunication Company, i tagli più recenti si sono verificati nelle acque vicino alla città saudita di Gedda, con possibili ripercussioni sui servizi internet durante le ore di punta.

Gedda nel mirino, Houiti sospettati

Tra i potenziali sospettati ci sarebbero gli Houiti, il gruppo ribelle yemenita sostenuto dall’Iran, già coinvolto in un precedente attacco al canale di Suez. Tuttavia, in passato, cavi sottomarini sono stati danneggiati anche da ancore lasciate cadere accidentalmente da navi.

NetBlocks, organizzazione che monitora l’accesso a Internet, ha confermato che i tagli nel Mar Rosso hanno interessato più paesi, tra cui India e Pakistan. Microsoft ha precisato che il traffico Azure che non transita attraverso il Medio Oriente non è stato compromesso, mentre chi passa nella regione potrebbe subire ritardi.

I precedenti nel Mar Baltico

Inutile dire che il rischio di un attacco ai cavi sottomarini non sia isolato al Mar Rosso. Nel Mar Baltico, ad esempio, a partire dal 2022, dopo l’invasione russa dell’Ucraina, una serie di cavi e gasdotti sono stati più volte danneggiati. Inoltre, all’inizio di quest’anno, le autorità svedesi hanno sequestrato una nave sospettata di aver danneggiato un cavo che corre sotto il Mar Baltico fino alla Lettonia, con indagini iniziali che puntano a un sabotaggio deliberato.

Il rischio è chiaro: ogni interruzione dei cavi sottomarini può causare blackout parziali, rallentamenti globali e conseguenze economiche pesanti, rendendo sempre più evidente la vulnerabilità delle reti che connettono continenti e nazioni.

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