T-Index 2016: i paesi e le lingue a più alto potenziale per le vendite online

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Translated, azienda del mercato delle traduzioni, inclusa fra le top tech company da Tech Tour Growth 50, rinnova e migliora il proprio studio T-Index con un nuovo metodo di calcolo. T-Index classifica 195 paesi e le loro rispettive lingue in base al loro potenziale per le vendite online, combinando il numero di utenti internet con la stima della loro spesa annua pro capite. Una panoramica unica e completa delle opportunità di investimento nell’e-commerce globale.

Il T-Index è nato con lo scopo di guidare i nostri clienti nella scelta delle lingue in cui tradurre i propri contenuti nel contesto di un progetto di internazionalizzazione” spiega Marco Trombetti, CEO di Translated.

I risultati dello studio annunciano una crescente diversità linguistica e una minore rilevanza dell’inglese, da qui al 2020, con l’ascesa di lingue oggi minoritarie. Nel 2016 bastano 2 lingue per raggiungere il 50% del potere d’acquisto online, mentre nel 2020 ne serviranno 3 (inglese 33.1%, cinese 12.8% e spagnolo 8.4%). Il russo e l’arabo supereranno l’italiano (decima lingua in termini di rilevanza nel 2020) mentre il turco, l’indonesiano e il farsi sono tra le lingue emergenti da considerare per conquistare fette di mercato ancora poco esplorate.

Con un T-Index del 29,9%, gli Stati Uniti sono sempre in cima alla classifica per paesi. Rappresentano più di 278 milioni di utenti internet con un valore medio di spesa annua pro capite di 41.217 $. Superano di molto la Cina, al secondo posto con l’8%. Stando alla proiezione T-Index nel 2020 la Cina accorcerà rapidamente la distanza dagli Stati Uniti, raggiungendo una quota di mercato pari al 12,7% contro il 20,6% degli USA.

Il Brasile e la Russia, rispettivamente al settimo e decimo posto nel 2016, diventeranno sempre più interessanti per le vendite online. Secondo la proiezione dei dati al 2020, dovrebbero addirittura scavalcare Germania, Francia e Regno Unito.

L’India, il secondo Paese più popoloso al mondo, si classifica al 15° posto nel 2016 con un T-Index del 1,3%. Con un tasso di penetrazione di Internet basso (oggi è il 18%) e una spesa pro capite degli Internet users in buona crescita (+22% dal 2010 al 2014), l’India ha tutte le carte in regola per diventare un paese chiave per l’ecommerce. Secondo le proiezioni, entro il 2020 occuperà il 13° posto, davanti a Spagna e Corea del Sud.

T-Index suggerisce a chiunque si occupa di marketing, gestisce un ecommerce o un blog su quali paesi puntare e in quali lingue tradurre i propri contenuti per espandere il proprio business online e ottenere il maggior ROI da un progetto di internazionalizzazione.

Studio T-Index 2016 e infografica