lo studio

Synbio. La biologia sintetica tra innovazioni mediche e rischi per il futuro della nostra specie

di Federica Valbonesi |

Un recente studio di McKinsey ha dimostrato infatti come la biologia sintetica potrebbe essere applicata in almeno 400 ambiti potenziali, con un impatto economico che si potrebbe aggirare intorno ai 3,6 trilioni di dollari all’anno, a partire dal 2030-2040.

La biologia sintetica, anche detta Synbio, è un campo della scienza volta a riprogettare gli organismi nel tentativo di migliorare la qualità della vita umana. La Synbio può avere effetti positivi su molti aspetti della società, dal campo agroalimentare a quello medico.

Quest’area di ricerca programma e modifica i componenti biologici, i sistemi e le interazioni in seno ai vari organismi. Si potrebbe osservare, che l’argomento non sia poi così lontano dall’ingegneria genetica, ma mentre quest’ultima trasferisce materiale genetico già realizzato da un organismo a un altro, la Synbio è in grado di costruire nuovi materiali genetici, partendo da zero.

Dunque, per la sua grande componente innovativa, la biologia sintetica potrebbe trasformare radicalmente la nostra società, così come oggi la conosciamo, con un impatto di grande rilevanza sulla stessa economia globale. Va anche aggiunto che la Synbio può avere una dotazione molto ampia di applicazioni. Un recente studio di McKinsey ha dimostrato infatti come la biologia sintetica potrebbe essere applicata in almeno 400 ambiti potenziali, con un impatto economico che si potrebbe aggirare intorno ai 3,6 trilioni di dollari all’anno, a partire dal 2030-2040. 1.2 trilioni proverrebbero dal settore agricolo e alimentare; 1.3 dal campo della medicina; 300 miliardi dalla produzione di materiali ed energia; e i restanti 800 miliardi di dollari da altri prodotti e servizi destinati ai consumatori (dai test genetici alle terapie genetiche).

Tra le numerose possibili applicazione, la Symbio potrebbe essere impiegata per aumentare l’efficacia dei test genetici per combattere i segni dell’invecchiamento sulla pelle e nella terapia genetica. Ad esempio, in quest’ultimo campo, la Touchlight Genetics, un’azienda britannica che opera in ambito di biotecnologie, sta conducendo ricerche per costruire un DNA sintetico senza l’uso di batteri.

La biologia sintetica potrebbe essere impiegata anche per produrre in modo più efficiente il biocarburante. Per esempio, sono state sviluppate delle microalghe riprogrammate per produrre energia pulita con una modalità economicamente conveniente. La Synbio può essere applicata anche in ambito medico e, più nello specifico, per lo sviluppo dei cosiddetti farmaci biologici contenenti principi attivi prodotti o estratti da un sistema biologico. La biologia sintetica è in grado di manipolare i processi biologici nel lievito, consentendo di lavorare su nuovi trattamenti contro la malaria. La Synbio si fa largo anche nell’ambito dell’agricoltura cellulare, dove si creano nuovi prodotti specifici partendo direttamente dalle cellule, anziché da animali o piante. La carne creata in laboratorio, per esempio, segue questo ciclo produttivo e negli ultimi anni, come conseguenza della riduzione dei costi di produzione, molte startup hanno iniziato a lavorare su diverse varietà di prodotti a base di carne creata in laboratorio.

La Synbio presenta, tuttavia, alcuni rischi che potrebbero avere conseguenze disastrose sulla popolazione globale, se non gestiti correttamente. Le forme di vita create in modo sintetico non sempre riescono secondo i piani: una leggera modifica a un qualsiasi sistema biologico potrebbe provocare effetti a catena su un intero ecosistema. Inoltre, la Synbio ha anche, inevitabilmente, delle implicazioni morali. Vi sono sistemi di valori che considerano l’applicazione in certi ambiti della biologia sintetica come altamente problematica. Tra queste applicazioni, una di quelle più in evidenza riguarda il trattamento sugli embrioni. Questo ha implicazioni culturali enormi e potrebbe potenzialmente trasformarsi in un fattore divisivo all’interno di alcune comunità culturali, religiose o nazionali. Un altro aspetto problematico della biologia di sintesi è la disparità di accesso a questa tecnologia. La Synbio sta infatti progredendo molto più velocemente nei paesi industrializzati, come era prevedibile, e se questa tendenza continuerà, la biologia sintetica contribuirà a sua volta ad un ulteriore aumento del divide tra paesi in via di sviluppo e paesi avanzati. Un ultimo rischio associato alla biologia sintetica è rappresentato dalla possibilità che cosiddetti “terroristi biologici” possano servirsi della Synbio per ricreare virus, o manipolare batteri, per aumentarne la pericolosità e fare affermare i propri interessi.

Nonostante i rischi, rimangono le opportunità e l’innovazione rappresentata dalla biologia sintetica sta avanzando. Occorre quindi trovare un equilibrio tra i rischi e i benefici legati alla biologia sintetica, tenendo ben presente che le scelte di oggi determineranno non solo il futuro di questa tecnologia, ma anche il futuro della nostra specie.