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‘Switch off della carta nella PA, per i cittadini un tutor digitale’. Intervista a Enza Bruno Bossio (Pd)

Enza Bruno Bossio

Il Governo accelera sulla digitalizzazione della PA. Lo switch off della carta nelle comunicazioni fra uffici pubblici, imprese e cittadini è fissato entro 18 mesi, mentre procede spedito l’iter di legge che riguarda l’anagrafe unica dei cittadini, per garantire l’interazione via web con la PA. Il piano del Governo per il digitale, sintetizzato nel documento Italia Login, detta regole e tempi per raggiungere l’obiettivo dematerializzazione a tappe forzate, che dovrà marciare di pari passo con la diffusione della banda larga. Ne abbiamo parlato con Enza Bruno Bossio, parlamentare del Pd membro della Commissione Trasporti, che soprattutto nelle regioni del Sud, vuole coinvolgere le Poste nel processo di alfabetizzazione dei cittadini, con l’istituzione di un tutor digitale per assistere anziani e analfabeti digitali.

Key4biz. Cosa pensa dell’accelerazione del Governo sul fronte digitalizzazione e in particolare del decreto che prevede l’addio alla carta nella PA entro 18 mesi?

 

Enza Bruno Bossio. E’ un passo molto positivo, che insieme al provvedimento sull’Anagrafe unica lascia ben sperare. Il dpcm pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 12 gennaio “Regole tecniche in materia di formazione, trasmissione, copia, duplicazione, riproduzione e validazione temporale dei documenti informatici nonché di formazione e conservazione dei documenti informatici delle pubbliche amministrazioni” racchiude in sé tutte le novità e le indicazioni tecniche per gli enti della PA perché si possa fare lo switch off della carta nei tempi stabiliti. L’obiettivo è tra le altre cose garantire lo scambio interamente telematico dei documenti fra uffici pubblici, uffici pubblici e imprese e fra cittadini e uffici pubblici.

Key4biz. Quali vantaggi e quali problemi dallo switch off della carta della PA?

 

Enza Bruno Bossio. La comunicazione informatica dei documenti fra enti pubblici sarà certamente semplificato, perché ad oggi ad esempio è prevista la stampa cartacea in Pdf del documento da autenticare. Con lo switch off sarà tutto telematico. La comunicazione fra PA e imprese è ancora penalizzato dalla scarsa adozione della fatturazione elettronica. Il vero problema potrebbe insorgere nei rapporti fra amministrazioni e cittadini, soprattutto nelle regioni meridionali, dove l’analfabetismo digitale è molto diffuso.

Key4biz. Come arginare il problema del rapporto online fra le amministrazioni e i tanti cittadini che non conoscono il web o non sono connessi?

 

Enza Bruno Bossio. Personalmente, ho già presentato un ordine del giorno, che è stato approvato in aula, per l’istituzione del tutor digitale, una nuova figura che avrebbe il compito di aiutare i cittadini a comunicare in digitale con la PA.

Key4biz. Qual è l’identikit del tutor digitale?

 

Enza Bruno Bossio. Il tutor digitale è un soggetto giovane, che conosce le tecnologie e il web, che ha la capacità di assistere il cittadino nel suo rapporto telematico con la PA laddove si trovano delle connessioni. In qualche maniera, rispecchia la figura del Digital Champion di Riccardo Luna. Il digital tutor è un’idea che voglio sottoporre a Francesco Caio, amministratore delegato di Poste.

Key4biz. In che modo la figura del digital tutor si potrebbe legare alle Poste?

 

Enza Bruno Bossio. L’idea è semplice. Ogni comune, anche quello più piccolo, dispone di un ufficio postale. Il digital tutor potrebbe essere presente in tutti gli uffici postali del territorio, per fornire gratis assistenza ai tanti cittadini anziani o poco avvezzi al web, che in base al nuovo decreto sullo switch off della carta dovranno per forza interloquire in maniera telematica con l’amministrazione, per chiedere certificati e per qualsiasi altra comunicazione con la PA.

Key4biz. Però il contratto di servizio dello Stato con Poste è stato ridimensionato economicamente.

Enza Bruno Bossio. Francesco Caio vuole investire molto sulla digitalizzazione delle Poste, in particolare sul fronte dell’ eCommerce e della logistica. Il contratto di servizio dello Stato con Poste è stato ridimensionato, tanto che il servizio di consegna non sarà più su base quotidiana. L’istituzione del tutor digitale andrebbe proprio nella direzione strategica della digitalizzazione di Poste indicata da Caio, garantendo il mantenimento di tutti gli uffici postali periferici, molti dei quali con la riduzione del servizio universale rischiano la chiusura. C’è l’ipotesi di circa 500 uffici postali a rischio e di diversi possibili esuberi. L’istituzione del digital tutor potrebbe incrementare il contratto di servizio per la formazione degli esuberi.

Key4biz. Il tutor digitale sarebbe un servizio gratuito per il cittadino?

 

Enza Bruno Bossio. Certamente. Però, visto che il rapporto digitale con la PA diventa obbligatorio, bisogna prevedere delle sanzioni per i cittadini che si ostinano a rivolgersi allo sportello fisico per un certificato. In quel caso dovrà pagare una sanzione. Lo stesso principio dovrà valere anche per le imprese.

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