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Sviluppo tecnologico e Green New Deal, arrivano 1,3 miliardi di incentivi alle imprese

Rincari dell’energia, competitività e difficoltà delle imprese italiane

Secondo dati diffusi dall’Osservatorio Mecspe (acronimo che sta per meccanica specializzata), la guerra in Ucraina, le tensioni geopolitiche, i problemi delle catene di approvvigionamento, l’aumento dell’inflazione e soprattutto il rincaro dei prezzi delle materie prime, tra cui certamente l’energia, hanno impattato seriamente sul 94% delle imprese italiane.

Un imprenditore su due ovviamente si è detto molto preoccupato per l’aumento generale dei costi e in particolare di quelli energetici. Questo però non sembra atterrire il mondo delle imprese, anche se certamente tutte le voci elencate sopra continueranno a pesare enormemente sulla capacità di fare impresa nel nostro Paese e in tutta l’Unione europea, in particolare sulla capacità di competere con imprese globali (come quelle americane e cinesi), perché fuori dall’Europa l’energia costa molto meno.

Italia, Danimarca, Svezia, Grecia e Olanda, sono i Paesi che hanno registrato l’aumento più drastico del costo del gas, ad esempio, negli ultimi cinque anni, con ricadute assolutamente negative sull’economia e sulla società nel suo insieme.

Eppure, nel nostro Paese otto aziende su dieci sono intenzionate ad intraprendere un percorso di espansione, sia in termini di dimensioni, sia di produzione.

La via per uscire dalla crisi, insomma, è fare più impresa, ma aumentando i livelli di innovazione tecnologica e di internazionalizzazione.

Secondo sportello dedicato agli Accordi per l’innovazione

A riguardo, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha sbloccato 500 milioni di euro, a valere sul Fondo nazionale complementare al Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), per finanziare progetti di ricerca e sviluppo nell’ambito del secondo sportello dedicato agli Accordi per l’innovazione, la cui apertura è prevista il 31 gennaio 2023.

È fondamentale rendere le nostre imprese più innovative e al passo con i tempi”, ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, aggiungendo che è necessario “facilitare l’azione delle imprese, incentivare lo sviluppo tecnologico, allargare la base produttiva e premiare il merito”.

Con la ricerca e l’innovazione possiamo tornare ad avere un ruolo propulsivo per invertire la tendenza recessiva e riattivare i meccanismi della crescita”, ha precisato Urso.

Le risorse potranno essere impiegate per attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali, tra cui: tecnologie di fabbricazione, tecnologie quantistiche, materiali avanzati, intelligenza artificiale e robotica, economia circolare, industria pulita a basse emissioni di carbonio, mobilità intelligenze, stoccaggio dell’energia, trasporti puliti e sicuri.

Il Green New Deal italiano per la transizione ecologica e circolare delle imprese

Dal ieri è stato inoltre aperto lo sportello per i progetti di ricerca, sviluppo e innovazione per la transizione ecologica e circolare negli ambiti del Green New Deal italiano.

L’intervento sostiene progetti coerenti con gli ambiti di intervento del Green New Deal italiano, con particolare riguardo agli obiettivi di decarbonizzazione dell’economia; economia circolare; riduzione dell’uso della plastica e sostituzione della plastica con materiali alternativi; rigenerazione urbana

turismo sostenibile; adattamento e mitigazione dei rischi sul territorio derivanti dal cambiamento climatico.

In tutto sono disponibili per questa misura 750 milioni di euro sotto forma di finanziamenti agevolati e concessioni di contributi.

Le imprese possono presentare la domanda esclusivamente on line, a partire dal 17 novembre 2022, anche in forma congiunta, dal lunedì al venerdì (ore 10.00-18.00).

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