Gran Bretagna, i servizi segreti hanno sventato un attentato islamista per uccidere il primo ministro
06 dic 11:01 – (Agenzia Nova) – La polizia e i servizi segreti britannici (MI5) hanno rivelato ieri, martedi’ 5 dicembre, di aver sventato un attentato islamista per uccidere il primo ministro Theresa May: il piano prevedeva di far esplodere una bomba davanti all’ufficio del premier al No.10 di Dowing Street; successivamente un attentatore avrebbe cercato si assassinare la May approfittando del caos provocato dall’esplosione. Il progettato attentato e’ solo uno dei nove sventati dall’anti-terrorismo britannico dopo il sanguinoso attacco del marzo scorso nella zona del London Bridge nella capitale britannica. Oggi un uomo di 20 anni apparira’ davanti al tribunale di Londra accusato del reato di terrorismo, era stato arrestato il 28 novembre scorso in un’operazione condotta dalla Metropolitan Police (Scotland Yard). Negli ultimi quattro anni le forze dell’ordine britanniche hanno sventato ben 22 attentati, mentre cinque sono stati portati a termine dai terroristi a Londra e a Manchester, causando decine di morti e feriti. L’MI5 ha anche reso noto che attualmente sono in corso oltre 500 indagini anti-terrorismo che coinvolgono circa 3 mila sospetti e che sono circa 20 mila le persone sottoposte a vari gradi di sorveglianza perche’ sospettate di essere in qualche modo collegate alla galassia del terrorismo islamico.
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Medio Oriente, il presidente Usa Trump prossimo a riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele
06 dic 11:01 – (Agenzia Nova) – Il presidente statunitense Donald Trump ha comunicato oggi ai leader arabi e israeliani che intende riconoscere Gerusalemme come la capitale di Israele, una mossa per il quotidiano “New York Times”, che sovverte decenni di politiche statunitensi e turba i tentativi di una mediazione di pace tra Palestina e Israele. L’ufficializzazione della decisione dovrebbe arrivare il 6 dicembre, a due giorni dalla scadenza fissata per stabilire se tenere la sede diplomatica Usa a Tel Aviv o spostarla a Gerusalemme. Apparentemente Trump avrebbe gia’ comunicato lo spostamento dell’ambasciata a Gerusalemme al presidente dell’Autorita’ palestinese, Mahmoud Abbas, e al re di Giordania Abdullah II. Entrambi hanno tentato di far presente che l’iniziativa non prelude al miglioramento dei rapporti con Israele. Nell’immediato, pero’, l’ambasciata restera’ a Tel Aviv per almeno altri sei mesi prima che sia pronta la nuova sede a Gerusalemme. Si registrano le reazioni preoccupate alla decisione di Trump anche dei leader europei e arabi che ritendono l’operazione possa metter la parola fine al processo di pace e addirittura innescare nuovi conflitti nella regione. L’amministrazione Trump ha offerto rassicurazioni ai palestinesi, sostenendo che la decisione non compromettera’ la difesa dei loro interessi da parte statunitense nei negoziati con Israele ed invitando anche il leader Abbas a fare visita a Washington per ulteriori colloqui. Al cuore dell’operazione, per il quotidiano, sarebbe una questione politica, Trump ha infatti promesso in campagna elettorale lo spostamento dell’ambasciata a Gerusalemme, una promessa che gli ha conquistato i voti degli evangelici e di tutti i gruppi che sostengono Israele, incluso il magnate Sheldon Adelson.
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“Russiagate”, il procuratore Mueller ha chiesto a Deutsche Bank accesso alle informazioni del presidente Trump
06 dic 11:01 – (Agenzia Nova) – La Deutsche Bank ha ricevuto oggi richiesta formale da parte del procuratore speciale Robert Mueller di poter visionare ogni informazione relativa alle somme riconducili al presidente statunitense Donald Trump, alla sua famiglia ed ad aziende a loro affiliate. Lo riferisce il quotidiano “Wall Street Journal”, precisando che la banca tedesca ha prestato oltre 300 milioni di dollari (253 milioni di euro) a compagnie riconducili all’attuale capo della Casa Bianca. L’inchiesta di cui si occupa Mueller, anche conosciuta come “Russiagate” sta investigando le possibili interferenze del Cremlino nelle elezioni presidenziali del 2016, inclusi potenziali passaggi di denaro dalla Russia a collaboratori del presidente Usa. La Deutsche Bank, tramite un suo portavoce ha fatto sapere che intende collaborare. I rapporti dell’Istituto tedesco con Trump risalgono a molti anni fa, almeno a partire dal 1998. Prestiti pari a oltre 2,5 miliardi di dollari (2,1 miliardi di euro) hanno contribuito a costruire l’impero del tycoon a Washington, New York, Chicago e in Florida. Nel 2008, quando l’attuale presidente non restitui’ un prestito, partirono denunce reciproche, risolte in tribunale nel 2009. Il presidente ha piu’ volte definito l’inchiesta una “caccia alle streghe”. Anche il Partito democratico ha tentato durante il 2017 di richiedere l’accesso alle informazioni, ma in mancanza del supporto parlamentare dei repubblicani non gli e’ riuscito. La Banca, in assenza di una richiesta formale del Congresso degli Stati Uniti o di un’inchiesta in corso, ha sempre opposto ragioni di riservatezza circa i propri clienti e i loro affari.
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L’Ocse avverte la Spagna, nel 2050 77 pensionati ogni 100 abitanti
06 dic 11:01 – (Agenzia Nova) – L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) ha avvertito la Spagna in merito alle problematiche che dovra’ affrontare in futuro per sostenere il sistema pensionistico pubblico a causa dell’invecchiamento della popolazione. Secondo l’Ocse, infatti, nel 2050 la Spagna avra’ uno dei piu’ alti tassi di invecchiamento dei paesi industrializzati, seconda solo al Giappone, con 76 persone al di sopra dei 65 anni ogni 100 abitanti. In soli 75 anni la Spagna passera’ dall’essere una tra le nazioni piu’ giovani a uno degli Stati con il maggior numero di pensionati, con notevoli complicazioni per la sicurezza sociale. “L’invecchiamento della popolazione mettera’ sotto pressione la sostenibilita’ finanziaria e l’adeguatezza del reddito dei sistemi pensionistici” ha commentato l’organo internazionale presieduto dal messicano Angel Gurria. La notizia e’ stata riferita oggi dai principali quotidiani spagnoli, che aggiungono come l’eta’ pensionabile con contributo completo aumentera’ di 1,5 anni per gli uomini e di 2 anni per le donne entro il 2060 grazie alle riforme approvate finora, sempre secondo i dati pubblicati dall’Ocse. Gli autori dello studio ritengono necessaria una manovra per incrementare l’occupazione degli anziani e garantire la sostenibilita’ del sistema previdenziale.
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Banca di Spagna, popolazione immigrata raddoppiera’ nel 2050 nelle quattro principali economie Ue
06 dic 11:01 – (Agenzia Nova) – La Banca di Spagna ha pubblicato uno studio relativo alle proiezioni migratorie internazionali fino al 2050, da cui emerge che le principali economie dell’Unione europea, comprese Spagna e Italia, saranno il principale polo di attrazione dei flussi migratori. Lo ha riferito ieri il quotidiano spagnolo “El Pais”, che illustra il metodo adottato dalla Banca di Spagna che collega pressione demografica e migrazione, tenendo conto anche della vicinanza geografica, della differenza relativa alla qualita’ della vita e della scarsita’ dei lavoratori nei paesi di destinazione. Ed e’ proprio in virtu’ della vicinanza geografica dell’Europa continentale con l’Africa che l’analisi prevede che le quattro maggiori economie dell’Ue (Germania, Francia, Italia e Spagna) “monopolizzeranno il maggior flusso di immigrati tra i paesi sviluppati”, con un aumento calcolato intorno ai 144 milioni di immigrati dall’India e dall’Africa.
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Gran Bretagna, la Difesa vieta al Cancelliere di usare i suoi aerei
06 dic 11:01 – (Agenzia Nova) – Una controversia senza precedenti e’ esplosa in Gran Bretagna tra il miistero della Difesa ed il cancelliere allo Scacchiere (ministro del Tesoro, ndr) Philip Hammond: lo riferisce il quotidiano “The Times”, secondo cui al cancelliere Hammond stato vietato l’uso di aerei o elicotteri della Royal Air Forcr (RAF) fintantoche’ il suo gabinetto non saldera’ il conto dei viaggi compiuti in passato; il ministro ed altri funzionari del Tesoro avrebbero accumulato un debito pregresso di “a sei cifre” per l’utilizzo dei velivoli dello Squadrone 32 della RAF adibiti appunto al trasporto di personalita’ del governo. La controversia in realta’, spiega il “Times”, riflette lo scontro in corso tra la Difesa ed il Tesoro sul budget militare della Gran Bretagna: il giovane neoministro della Difesa, Gavin Williamson, si preparerebbe cosi’ a contrastare la minacciata riduzione di altri 2 miliardi di sterline (oltre 2,2 miliardi di euro, ndr) delle dotazioni finanziarie del suo ministero, nell’ambito della annunciata revisione della capacita’ strategica delle forze armate britanniche. L’obbiettivo del 41enne Williamson e’ di evitare ulteriori dolorosi tagli dopo quelli che esercito, Royal Navy e RAF hanno subito nello scorso decennio a causa delle politiche di austerita’ indotte dalla crisi finanziaria scoppiata nel 2008: secondo il “Times”, il cancelliere Hammond avrebbe comunicato alla premier May che gli effettivi dell’esercito potrebbero essere agevolmente ridotti ad appena 50 mila tra soldati ed ufficiali, dagli attuali 77.400; si parla anche del taglio alla Marina di mille Royal Marines e della vendita delle uniche due unita’ anfibie in dotazione alla Royal Navy, nonche’ del rinvio di una serie di programmi di ammodernamento di carri armati e blindati dell’esercito. I tagli potrebbero provocare pero’ una serie di dimissioni ai vertici della Difesa britannica, a cominciare dal sottosegretario ai Veterani, Tobias Ellwood, cha ha minacciato di lasciare se gli effettivi dell’Esercito dovessero scendere aldisotto della barra dei 70 mila. La premier May dovrebbe incontrare la prossima settimana sia il ministro della Difesa Williamson che il cancelliere allo Scacchiere Hammond, proprio per esaminare i diversi scenari finanziari e strategici; ma una data precisa non e’ stata ancora fissata: le trattatve sulla Brexit, spiega i “Times”, in questo momento stanno assorbendo tutto il suo tempo e le sue energie.
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Francia, il viaggio del presidente Macron in Algeria
06 dic 11:01 – (Agenzia Nova) – Il presidente francese Emmanuel Macron sara’ oggi in Algeria per “una visita di lavoro”. Ne parla la stampa francese, spiegando che la sua permanenza ad Algeri durera’ solamente 12 ore. Macron dovrebbe incontrare il suo omologo algerino, Abdelaziz Bouteflika, prima di concedersi una passeggiata per le strade di Algeri. In agenda anche un incontro con il premier Ahmes Ouyahia. “Le Figaro” ricorda le dichiarazioni rilasciate da Macron durante la sua prima visita al paese nordafricano, quando defini’ il colonialismo “un crimine contro l’umanita’”. Parole che sollevarono un polverone costringendo l’allora candidato alla presidenziale a tornare sui suoi passi. Ricalcando lo schema della scorsa settimana a Ouagadougou, il capo dell’Eliseo puntera’ sulla sua giovane eta’, sottolineando che la sua generazione non ha “tabu'” quando si tratta di parlare di argomenti storici. “Les Echos” parla delle “relazioni economiche tra Algeri e Parigi. Un argomento che sara’ a centro dei colloqui tra i due presidenti. Secondo l’Eliseo, l’Algeria “rappresenta un potenziale economico considerevole” per Parigi.
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Francia, gli imprenditori stranieri in Francia lodano l’operato del presidente Macron
06 dic 11:01 – (Agenzia Nova) – Il 60 per cento delle imprese straniere basate in Francia giudica economicamente “attraente” il paese che le ospita. Lo riporta “Les Echos”, che pubblica i dati di un sondaggio condotto dall’Istituto Ipsos. “L’anno scorso le proporzioni erano invertite” ricorda il quotidiano, che attribuisce questa ondata di “ottimismo” all’operato del presidente francese Emmanuel Macron. Il 95 per cento degli imprenditori intervistati ha dichiarato che le riforme intraprese dal governo “vanno nel senso giusto”, mentre il 62 per cento pensa che siano condotte a “un buon ritmo”. “Les Echos” sottolinea “la fortuna” di Macron, eletto in concomitanza con una inversione in senso positivo della congiuntura economica. A questo si aggiunge poi l’arrivo dell’Autorita’ bancaria europea, che a causa del Brexit lascera’ Londra per stabilirsi a Parigi.
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Germania, il paese non riesce a liberarsi dalle atomiche
06 dic 11:01 – (Agenzia Nova) – Buechel, un paesino di 442 case in Renania-Palatinato in cui vivono appena 1.154, ha una particolarita’ unica in Germania: custodisce circa 20 bombe nucleari, ognuna delle quali ha quattro volte la potenza esplosiva della bomba di Hiroshima. Ufficialmente non esistono, ma tutti sanno che ci sono strettamente sorvegliate dalle forze statunitensi in bunker nella base aerea locale delle Forze armate tedesche, che dista solo un chilometro dal centro del paese. L’aeroporto e’ il piu’ grande datore di lavoro della regione con circa 2.000 dipendenti, perlopiu’ provenienti da altre parti della Germania. L’accesso alla base e’ precluso anche ai giornalisti dell’agenzia stampa tedesca “Dpa”, per i piu’ disparati motivi. Altre bombe nucleari della Nato sono custodite in Italia, Belgio, Paesi Bassi e Turchia. Dopo un ordine operativo del presidente degli Stati Uniti e la conferma del quartier generale dell’Alleanza atlantica, i Tornado tedeschi potrebbero essere incaricati di veicolare gli ordigni atomici contro obiettivi. Le bombe B61-4, lunghe 3,58 metri, hanno una potenza esplosiva di fino a 50 chilotoni. Le bombe atomiche sono state considerate a lungo reliquie della Guerra fredda. Negli anni Ottanta, 7.000 delle 70.000 armi nucleari del mondo erano schierate in Germania. Attualmente tutte le potenze nucleari stanno investendo nella modernizzazione dei loro arsenali. La spesa dei soli Stati Uniti e’ stimata in 400 miliardi di dollari (336 miliardi di euro) nei prossimi dieci anni. Allo stesso tempo, a luglio, due terzi dei Paesi delle Nazioni Unite (122 su 193) ha votato contro lo sviluppo, il possesso, l’immagazzinamento e lo stazionamento di quelle armi. Ad eccezione dei Paesi Bassi, tutti i Paesi della Nato hanno boicottato il Trattato, Germania inclusa. Ad un recente sondaggio di YouGov, commissionato dall’agenzia di stampa tedesca “Dpa”, il 55 percento dei cittadini tedeschi si e’ espresso pero’ a favore dell’adesione al Trattato dell’Onu, mentre solo il 23 percento si e’ detto contrario. L’opinione dei cittadini tedeschi in merito alle armi atomiche e’ ancora piu’ chiaro: il 61 percento chiede abbandonarne il possesso, e solo il 18 per cento pensa il contrario. Nel 2009, l’ex leader dei Liberali (Fdp) e ministro degli Esteri Guido Westerwelle si espresse a favore del ritiro, ma venne ricondotto a piu’ miti consigli dalla omologa statunitense Hillary Clinton e dal cancelliere Angela Merkel. Nel 2010 il Bundestag adotto’ una risoluzione analoga, ma non ebbe seguito. Ora, invece, il leader dell’Fdp, Christian Lindner, per far fronte alle nuove minacce si e’ detto favorevole all’adozione di armi nucleari da parte delle stesse Forze armate tedesche. Contrari i Verdi e la Linke, oltre al presidente dei Socialdemocratici (Spd) Martin Schulz. Senza il consenso della Nato e degli Stati Uniti, la rinuncia ad ospitare le atomiche statunitensi sul territorio nazionale e’ comunque impensabile.
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La Nato fa affidamento su una cooperazione piu’ stretta con la Ue
06 dic 11:01 – (Agenzia Nova) – La Nato cerca una collaborazione ancora piu’ stretta con la Ue. Durante una riunione tenutasi a Bruxelles martedi’, i ministri degli Esteri alleati hanno discusso un nuovo piano in 32 punti, che tra le altre cose, prevede una maggiore cooperazione nello schieramento di truppe e attrezzature, nonche’ un maggiore scambio di informazioni sull’antiterrorismo. “In un ambiente di sicurezza in continua evoluzione il partenariato tra l’Unione europea e la Nato e’ piu’ importante che mai”, ha detto il segretario generale della dell’Alleanza atlantica Jens Stoltenberg. All’ordine del giorno della riunione c’e’ stata anche la risposta dell’Alleanza al programma balistico e nucleare della Corea del Nord. Tuttavia, il ministro degli Esteri tedesco, il socialdemocratico Sigmar Gabriel (Spd), ha chiarito che il problema a suo avviso non puo’ essere risolto a livello di alleanza. “C’e’ bisogno di cooperazione tra Russia, Stati Uniti e Cina. Solo questi tre Paesi possono contrastare la proliferazione delle armi nucleari” ha detto il politico tedesco. In questo contesto, bisognerebbe provare a “continuare a parlare con la Russia”. Quest’oggi si discutera’ invece dei progressi dei Paesi che vorrebbero aderire all’Alleanza. Tra questi vi sono la Bosnia-Erzegovina, la Georgia e la Macedonia come “aspiranti” ufficiali, e l’Ucraina che non ha ancora questo status. Non sono previste decisioni in merito. Inoltre, sono in programma discussioni sull’eventuale ulteriore sviluppo dello schieramento della Nato nella regione intorno alla Siria e all’Iraq. Attualmente l’alleanza militare sta fornendo aerei da ricognizione radar Awac per combattere l’Isis. C’e’ anche una piccola missione di addestramento per le forze di sicurezza in Iraq. Questa potrebbe essere estesa in base alle informazioni provenienti dai circoli dell’alleanza. Inoltre e’ prevedibile il sostegno della Nato alle riforme dell’apparato di difesa iracheno.
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