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Supercomputer, l’UE investe mezzo miliardo di euro nell’High Performance Computing

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Obiettivo è creare un’impresa comune europea, operativa fino al 31 dicembre 2026, con un finanziamento iniziale di circa 486 milioni di euro. Si prevede un analogo contributo anche da parte degli stati membri che prenderanno parte al progetto, tra cui l’Italia, e ulteriori 422 milioni di euro dal settore privato.

Sistemi di calcolo ad alte prestazioni o supercomputing, Stati Uniti e Cina corrono per la leadership in questo settore strategico per lo sviluppo delle nuove tecnologie, per la sicurezza, la difesa e la crescita economica.

L’Unione europea è indietro nel mondo dei supercomputer, mancano all’appello almeno 500 milioni di euro l’anno per recuperare il gap.

La Commissione Industria, ricerca e energia del Parlamento ha votato una risoluzione, lo scorso 19 giugno, per sostenere un piano mirato all’acquisizione e allo sviluppo di sistemi di calcolo ad alte prestazioni HPC (High Performance Computing).

Sfortunatamente l’UE ha trascurato questo settore per troppo tempo. Mentre alcuni paesi, come Stati Uniti e Cina, stanno facendo a gara per sviluppare dei computer exascale, l’UE non possiede nemmeno un supercomputer che si possa annoverare tra i migliori 10 al mondo”, ha dichiarato il relatore Zigmantas Balčytis.

Il piano proposto punterebbe alla creazione di un’impresa comune europea, operativa fino al 31 dicembre 2026, e potrebbe contare su un finanziamento iniziale di circa 486 milioni di euro. Si prevede un analogo contributo anche da parte degli stati membri che prenderanno parte al progetto, tra cui l’Italia, e ulteriori 422 milioni di euro dal settore privato.

Big data, intelligenza artificiale, modelli climatici e crittografia: in tutti questi campi scientifici bisogna utilizzare i cosiddetti supercomputer, strumenti in grado di elaborare 1 milione di miliardi di operazioni al secondo.

A breve si prevede la realizzazione di un computer exascale, un sistema mille volte più veloce nell’ordine di 1 miliardo di miliardi di operazioni al secondo. Nessuno stato membro da solo ha la capacità di sviluppare un computer simile.

Il settore industriale europeo fornisce circa il 5% delle risorse provenienti da sistemi di calcolo ad alte prestazioni in tutto il mondo, a fronte di un consumo pari al 29% delle risorse totali messe a disposizione.

La competizione internazionale per diventare i leader nel campo dei computer ad alte prestazioni è in corso. “Summit”, il nuovo supercomputer statunitense, è stato presentato al mondo da pochissimi giorni.

Si tratta di un computer dotato di una potenza di picco di 200 petaflops, ovvero 200.000 trilioni di operazioni al secondo, più del doppio del miglior supercomputer cinese “TaihuLight, in grado di raggiungere una potenza di picco di 93 petaflops.