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Supercalcolo, al via bandi Ue da 190 milioni di euro

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Partiti gli inviti per finanziare attività di ricerca e di innovazione nel campo del calcolo ad alte prestazioni (HPC). Gabriel (Ue): “Ci aiuteranno a sfruttare le competenze e le conoscenze delle Pmi e dell'industria per mettere in atto l'ambizioso programma di lavoro di EuroHPC e per utilizzare tale infrastruttura nello sviluppo di applicazioni e servizi”.

L’impresa comune per il calcolo ad alte prestazioni europeo (EuroHPC) ha aperto i primi inviti ai bandi per finanziare attività di ricerca e di innovazione nel campo del calcolo ad alte prestazioni (high-performance computing – HPC). I progetti, per i quali è disponibile un bilancio complessivo di 190 milioni.

Si potranno presentare progetti relativi ai settori individuati da EuroHPC nel suo piano di lavoro per il 2019, ce sono: lo sviluppo di tecnologie essenziali per l’hardware e il software di calcolo ad alte prestazioni; il sostegno alle piccole e medie imprese (PMI) dei settori manifatturiero e ingegneristico per un uso innovativo del calcolo ad alte prestazioni; la creazione di centri di competenza HPC in ogni paese partecipante all’impresa comune.

Questi inviti completano i nostri cospicui investimenti nell’infrastruttura europea di supercalcolo. Ci aiuteranno a sfruttare le competenze e le conoscenze delle PMI e dell’industria europee per mettere in atto l’ambizioso programma di lavoro di EuroHPC e per utilizzare tale infrastruttura nello sviluppo di applicazioni e servizi. Mi auguro che il sostegno per la tecnologia di supercalcolo sia mantenuto nel prossimo bilancio a lungo termine dell’UE per il periodo 2021-2027“, ha affermato in una nota Mariya Gabriel, commissaria europea per l’Economia e la società digitali.

I bandi per progetti di R&I su HP sono stati pubblicati sia sul portale web del programma quadro H2020 (Participant Portal – Funding & Tenders), che sul sito della EuroHPC-JU alla sezione “Participate“.

L’Italia, che ha aderito al programma del supercalcolo dell’impresa Comune europea EuroHPC, tramite il ministero dello Sviluppo economico (Mise), ha recentemente firmato l’accordo con la EuroHPC-JU per la seconda parte del programma (pillar 2), riguardante il cofinanziamento di progetti di R&I sull’High Performance Computing (HPC).

L’adesione dell’Italia a questa seconda fase del programma EuroHPC, orientata allo svilupppo di tecnologie ed applicazioni in questo settore strategico, sarà un mezzo efficace per accrescere la competitività del nostro Paese attraverso l’innovazione e la digitalizzazione delle imprese italiane”, ha dichiarato in un comunicato ufficiale il sottosegretario allo Sviluppo economico, Andrea Cioffi.

Lo scorso giugno, l’impresa comune ha annunciato la selezione di otto siti che ospiteranno i primi cinque supercomputer, uno dei quali sarà in Italia.

L’impresa comune EuroHPC è nata a fine 2018 e resterà operativa fino alla fine del 2026. La cooperazione è essenziale per la competitività e l’indipendenza dell’Unione europea nell’economia dei dati, dal momento che attualmente la sua industria consuma oltre il 33% delle risorse mondiali di supercalcolo, ma ne fornisce solo il 5%.

L’impresa comune disporrà di un bilancio di 1 miliardo di euro, di cui una metà proverrà dal bilancio dell’Unione e l’altra metà dagli Stati membri europei partecipanti. Risorse supplementari per un valore di 400 milioni di euro saranno messe a disposizione da partner privati. Le attività dell’impresa comune si concentreranno su due ambiti: un’infrastruttura di supercalcolo paneuropea per acquisire e predisporre nell’UE due supercomputer tra i primi 5 a livello mondiale e almeno altri due che si classifichino tra i primi 25 al mondo; ricerca e innovazione per sostenere lo sviluppo di un ecosistema europeo di supercalcolo, stimolare un comparto industriale di fornitura di tecnologie e mettere risorse di supercalcolo in molti settori di applicazione a disposizione di un gran numero di utenti pubblici e privati.

A lungo termine, la Commissione ha proposto di investire 2,7 miliardi di euro nell’impresa comune per rafforzare il supercalcolo e l’elaborazione dei dati in Europa (nell’ambito del programma Europa digitale per il periodo 2021-2027).