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Su Rai Uno il calciatore Ciro Immobile ospite di monsignor Dario Edoardo Viganò

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L’intervista in onda sabato 19 febbraio alle ore 16:30 nella seconda parte del programma A Sua Immagine su Rai Uno. Monsignor Dario Edoardo Viganò, vice cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e delle Scienze Sociali, ha incontrato Ciro Immobile, capitano e bomber della Lazio.

Per il ciclo “Il Valore della Vittoria” de Le Ragioni della Speranza – seconda parte del programma A Sua Immagine (Rai Uno) – monsignor Dario Edoardo Viganò, vice cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e delle Scienze Sociali, ha incontrato anche Ciro Immobile, capitano e bomber della Lazio. Durante l’intervista (in onda sabato 19 febbraio alle ore 16:30) l’attaccante, scarpa d’oro 2020, ha parlato a cuore aperto raccontando aneddoti della propria vita: “La passione per il calcio mi è stata trasmessa da mio padre, dai miei zii e dai miei nonni che erano proprietari di un club a Torre Annunziata. Mio padre era un bravissimo attaccante e faceva tanti gol. È stato lui il mio primo maestro. La mia famiglia, umile ma con valori saldi, è stata fondamentale nel sostenermi e spronarmi. Senza di loro non ce l’avrei mai fatta!”.

Ciro ricorda con affetto anche il parroco con il quale giocava a pallone nel piazzale della chiesa del suo quartiere e la nonna che gli ha trasmesso la fede e la devozione per la Madonna della Neve, patrona e protettrice di Torre Annunziata. Punto saldo nella vita del centravanti della nazionale italiana, sono la moglie Jessica e i suoi tre figli: “Con mia moglie è stato il classico colpo di fulmine. Lei viene da una famiglia semplice, il padre postino e la mamma cuoca, e questo mi piaceva molto. Ho sentito subito che poteva essere la donna della mia vita”. 

Ciro racconta anche di un simpatico e divertente incontro con papa Francesco e della relazione con i propri figli: “Io e Jessica cercheremo di accompagnarli per mano, trasmettendogli i valori, la fede come hanno fatto i nostri genitori, ma fino a un certo punto. Dopo, la strada dovranno percorrerla da soli”.