MWC2019

Studio Accenture, manager italiani ‘Tutti avremo accesso al 5G entro il 2022’

di |

I nostri top manager tra i più ottimisti al mondo riguardo al 5G, ma la grande maggioranza ha affermato di avere bisogno di un supporto per capire/gestire le potenzialità della tecnologia, rivolgendosi (50%) alle telco per progetti o collaborazioni.

Entro la fine dell’anno in corso saranno decine le reti commerciali 5G attivate in tutto il mondo, secondo diversi studi usciti nelle settimane passate. Gran parte delle infrastrutture saranno concentrate in Europa, Asia e Stati Uniti.

Al Mobile World Congress 2019, in corso a Barcellona, si fa il punto sulle reti di nuova generazione e la loro capacità di generare crescita economica e di supportare il grande salto finale dell’industria mondiale nella digital transformation.

Stamattina Accenture ha diffuso i dati di un nuovo studio realizzato in Italia e nel resto del mondo sul sentiment dei Top manager e delle grandi aziende relativo al 5G e le potenzialità.

Nella nota che accompagna l’indagine, si evidenzia come i dirigenti italiani siano tra i più ottimisti al mondo, sicuri che il 5G rivoluzionerà presto il mondo delle telecomunicazioni: il 65% ritiene infatti che quasi tutti gli utenti avranno accesso al 5G entro il 2022.

Una prospettiva piuttosto ottimistica, come detto, soprattutto se confrontata col resto d’Europa e del mondo. Secondo lo Studio Accenture sul 5G: “in Germania solo il 42% dei manager si aspetta una diffusione capillare di questa tecnologia entro i prossimi tre anni, in Francia il 50% e nel Regno Unito il 58% (vs il 60% a livello global). È quanto emerge da uno studio Accenture realizzato in Italia e in tutto il mondo, che ha coinvolto le prime linee aziendali di imprese medie e grandi, operanti in diversi mercati”.

La realtà è che il 5G darà un forte impulso alla connettività e aprirà la strada a innovazioni che avranno un forte impatto sia a livello commerciale che per l’intera economia” ha commentato Michele Marrone, Communications, Media and Technology Lead for Italy di Accenture.

Basti pensare ai video in 3D, alla TV immersiva, alle auto autonome e alle smart-city, che abiliteranno esperienze oggi difficili anche solo da immaginare. Saranno proprio le TELCO ad avere un ruolo fondamentale nel tradurre queste aspettative in realtà”.

In effetti, proprio stamattina GSMA ha presentato a Barcellona il suo nuovo Report dedicato al 5G e al suo impatto sulla mobile economy mondiale entro il 2025, secondo cui, nei prossimi 15 anni, si stima che la nuova generazione di rete mobile contribuirà all’intera economia mondiale con 2.200 miliardi di dollari, soprattutto con settori industriali chiave come il manifatturiero (quindi l’industry 4.0, la robotica, l’intelligenza artificiale, i big data, il machine learning, la realtà aumentata e virtuale, le software technologies), quello finanziario ed energetico delle utilities.

Tornando allo studio Accenture, per comprendere pienamente le potenzialità del 5G e per immaginare nuove applicazioni reali di utilizzo quotidiano, “la grande maggioranza dei dirigenti italiani (69%, vs il 72% nel mondo) ha affermato di avere bisogno di un supporto ed è alle TELCO che la metà dei top manager vorrebbe rivolgersi per progetti o collaborazioni (vs il 40% a livello mondiale)”, si legge nel documento. Tuttavia, “il 54% (64% nel mondo) pensa anche che gli operatori delle telecomunicazioni non conoscano in modo chiaro le opportunità di innovazione per i diversi mercati”.

Come tutte le grandi novità, certamente anche il 5G troverà sul suo cammino degli impedimenti, dei limiti che potrebbero, se non superati, rallentarne e contenerne il rapido sviluppo, e lo studio ne individua alcuni tra i più critici, tra quelli menzionati dai manager intervistati Accenture: la necessità di un investimento iniziale (secondo il 35% dei dirigenti in Italia e il 35% a livello mondiale); le possibili criticità legate alla sicurezza (secondo il 28% dei manager italiani e il 32% a livello mondiale); la necessità di integrare nuovi dipendenti(secondo il 33%  dei manager italiani vs il 29% a livello mondiale).